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La carriera di Timothée Chalamet: Bad gone Good

Bad gone Good

Timothée Chalamet ha davvero tutto per essere definito già ora uno dei nomi più caldi di Hollywood: arriva da un'ascesa vertiginosa maturata in pochissimi anni e tutti i suoi progetti in uscita sono tra i più attesi della prossima stagione.

 

L'astro di questo giovanissimo attore newyorkese è infatti esploso all'improvviso ma, grazie a doti recitative spiccatissime, un look iper-riconoscibile e un innato istinto per la perfetta scelta degli step di carriera da percorrere, sembra proprio destinato a rimanere ben radicato nell'immaginario degli appassionati di Cinema di tutto il mondo.

 

Proprio per questi motivi risulta dunque interessante ripercorrere la carriera di Timothée Chalamet fino a questo punto e comprendere quelli che sono stati i punti nevralgici di un percorso che, ne siamo certi, ha appena iniziato a regalargli soddisfazioni.

 

 

[Gli amanti delle serie TV con una buona memoria potrebbero ricordarsi di un Timothée Chalamet giovanissimo in Homeland]

 

 

La carriera attoriale di Timothée Chalamet parte addirittura nel 2008 quando, a soli 13 anni, recita per ben due cortometraggi: Sweet Tooth di Rory Kindersley e Jason Noto e Clown di Tate Steinsiek.


Passa un solo anno ed eccolo già in TV: fa una comparsata nella serie Law & Order e ottiene un piccolo ruolo nel film televisivo Un amore per Leah di Jeff Bleckner.

Sembra il classico inizio di carriera per ogni attore hollywoodiano: tanti piccoli ruoli consecutivi prima della grande chance, ma per il giovane newyorkese le cose vanno diversamente.

 

Timothée Chalamet infatti non recita più in TV fino al 2012, anno in cui comincia a diventare un volto noto grazie alle sue apparizioni ricorrenti in due serie piuttosto note come Royal Pains e Homeland, prima di ottenere un ruolo anche in Trooper, film TV di un nome noto come Craig Gillespie.

 

 

[Piccolo ruolo, grandissima produzione: Interstellar rappresenta l'inizio dell'ascesa definitiva di Timothée Chalamet]

 

 

Alla base della sua pausa recitativa c'è anche un po' di indecisione sul suo percorso artistico: dopo la High School si è dapprima iscritto alla Columbia University e poi alla Gallatin School of Individualized Study-NYU, prima di abbandonare definitivamente la scuola per dedicarsi a tempo pieno alla recitazione.

 

Una volta effettuata una scelta definitiva le apparizioni di Timothée Chalamet si moltiplicano e, soprattutto, passano dal piccolo al grande schermo.

 

Nel 2014, anno del suo debutto, incasella senza soluzione di continuità Men, Women & Children di Jason Reitman, Worst Friends di Ralph Arend e, soprattutto, Interstellar di Christopher Nolan, che gli regala un piccolo ruolo in grado di contribuire alla sua carriera con una scintilla di notorietà assolutamente decisiva.

 

[Un aspetto su cui ci si sofferma troppo poco quando si parla di Timothée Chalamet è senz'altro la sua vocazione pura per la recitazione, che come potete vedere è stata espressa a pieno e meravigliosamente anche a teatro] 

 

 

A questo punto non gli resta che attendere la grande occasione che arriverà però qualche anno più tardi: sarà infatti il 2017 l'anno della sua rivelazione, dopo un 2015 e un 2016 interlocutori che lo vedono recitare in film come Le verità sospese di Pamela Romanowsky, Natale all'improvviso di Jessie Nelson, Miss Stevens di Julia Hart e Hot Summer Nights di Elijah Bynum. 

 

Nel frattempo, però, Timothée Chalamet comincia a imporsi anche a teatro recitando all'Off Broadway in Prodigal Son, dramma a firma del vincitore del Premio Oscar e del Premio Pulitzer John Patrick Shanley.

Per la sua performance riceve  le sue prime nomination e i suoi primi premi di livello: viene nominato al Drama League Award e vince il Lucille Lortel Award come Migliore Attore Protagonista.

 

Viatico migliore per la sua esplosione sui nostri schermi proprio non poteva esserci.

 

[Uno dei numerosissimi momenti in cui Luca Guadagnino riesce ad esaltare quella straordinaria capacità di trattenere le emozioni e lasciarle affiorare lentamente, senza eccessi, che caratterizza il talento di Timothée Chalamet

 

 

Nel 2017 infatti il suo astro diventa abbacinante grazie a un trittico davvero in grado di cambiare ogni carriera. 

 

Ostili diretto da Scott Cooper, Lady Bird per la regia di Greta Gerwig e, soprattutto, Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che ne sublima le doti recitative e lo rende istantaneamente un'icona riconosciuta a livello planetario. 

 

Gli step successivi, poi, li percorre con grande rapidità e sicurezza: si porta sulle spalle di film diretti da ottimi registi e sorretti da grandi apparati produttivi come Beautiful Boy di Felix Van Groeningen e Il re di David Michôd, prima di confermare il suo status in perenne ascesa risultando una delle stelle principali di cast corali come quelli di Un giorno di pioggia a New York, film di Woody Allen, e Piccole Donne, ancora sotto la direzione di Greta Gerwig.

 

 

[Saoirse Ronan sembra essere la sua compagna di recitazione ideale: Timothée Chalamet ha già recitato con lei in Lady Bird, Piccole Donne e nell'attesissimo The French Dispatch]

 

 

Se da un lato la sua unica partecipazione a un film di Woody Allen è stata ammantata da non poche polemiche su cui scegliamo di glissare, d'altra parte Timothée Chalamet sembra un attore in grado di stringere collaborazioni durature con i registi che predilige.

 

A testimonianza di ciò ci sono le due partecipazioni ai due film girati dalla Gerwig (anche se difficilmente lo vedremo nel prossimo film su Barbie) e la sua presenza - già annunciata - in Bones and All di Luca Guadagnino, la cui uscita è prevista per 2022. 

 

Il suo rapporto strettissimo con il regista italiano è confermato anche da un cameo nella serie We Are Who We Are, un prodotto che sembra vivere nello stesso universo emozionale di Chiamami col tuo nome.

 

 

[Lo stretto rapporto professionale tra Luca GuadagninoTimothée Chalamet sembra essere solidissimo, poco importa se - come sembra - la parabola del personaggio di Elio Perlman potrebbe non avere un seguito: al momento la loro collaborazione è di certo una di quelle da tenere d'occhio negli anni a venire]

 

 

A proposito di progetti futuri, mai come nel caso di Timothée Chalamet è il caso di soffermarsi sulle prossime uscite in programma per la sua carriera: siamo certi del fatto che siate stanchi di aspettare The French Dispatch di Wes Anderson e Don't Look Up di Adam McKay, dopo essere stati corrosi dalla straziante attesa del Dune di Denis Villeneuve. 

 

Beh, siete in ottima compagnia!

 

Proprio nei panni di Paul Atreides il giovane talento nativo di New York ha dimostrato tanto la sua versatilità, connotando di sfaccettature e sensibilità una figura eroica, quando di avere le spalle sufficientemente larghe per essere uno dei nomi di punta di Hollywood per molto tempo a venire.

 

Ormai sembra certo: sulla sua crescita attoriale verrà fondato un intero franchise che si ripromette di riscrivere le milestone della fantascienza nel prossimo decennio.

 

[Vedere come Timothée Chalamet si sarebbe calato nella parte era una delle innumerevoli motivazioni dietro l'attesa nei confronti di Dune]

 

 

Inoltre, per il futuro, ha in programma anche gli ambiziosi Going Electric, biopic su Bob Dylan per la regia di James Mangold, e Wonka, prequel su Willy Wonka che verrà diretto da Paul King.

 

Di occasioni per ricordare al mondo il suo talento e per continuare ad affermarsi come uno degli attori simbolo della sua generazione Timothée Chalamet ne avrà davvero tante.

 

A noi non resta che ammirarne la crescita e, se continua ad avere questo fiuto, continuare ad avere hype sconfinato per i suoi progetti.

 

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1 commento

Terry Miller

11 mesi fa

Ho scoperto che era lui in Interstellar solo leggendo questo articolo.

Ha le carte in regola per essere una delle superstar cinematografiche nei prossimi anni, secondo me non ci vorrà molto al suo primo Oscar.

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