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Certamente tra i film più attesi di questa edizione della Mostra, Storia di un Matrimonio non ha deluso le aspettative.
Distribuito da Netflix, con due star del calibro di Adam Driver e Scarlett Johansson - per entrambi non è difficile ipotizzare una lunga stagione di candidature e premi con questo film - l'ultimo lavoro di Noah Baumbach, maestro del cinema indipendente americano e tra i maggiori esponenti del Mumblecore, è doloroso ed ironico, leggero e toccante.
Cosa accade quando ci si separa?
Rabbia, risentimento, sfoghi, recriminazioni, avvocati, certo; ma anche nostalgia, tristezza, tenerezza, malinconia, ricordi.
Storia di un Matrimonio racconta la storia di Charlie e Nicole: lui talentuoso regista teatrale, lei vitale attrice californiana; lui conquistato da New York, lei da Los Angeles; lui deciso e determinato, lei umorale e trascinante.
Osserviamo le tappe del loro divorzio, che se inizialmente voleva essere pacifico ed amichevole si trasforma rapidamente - senza che nessuno lo voglia poi davvero - in una battaglia legale senza esclusione di colpi, principalmente a causa della custodia del figlio (per certi versi ricollegandosi al celebre Kramer contro Kramer).
Un mondo di sciacalli e squali, nel quale ogni parola, ogni innocuo gesto può essere utilizzato in tribunale per far valere le proprie ragioni, mentre i protagonisti si cercano da lontano con lo sguardo, quasi vergognandosi e scusandosi sotterraneamente per ciò che stanno facendo all'altro.
Pur continuando a volersi bene, e forse ad amarsi ancora, non sembrano capaci di porre fine alla lotta al massacro - psicologico, emotivo e giudiziario - che la loro separazione ha innescato.
Ma, finita la guerra, qualcosa resta.
Restano le lettere che si erano scritti, restano i ricordi, restano i sentimenti, resta, per dirla con FabriziooDe André, "un po' di tenerezza".
La profondità di Charlie e Nicole (resa percepibile anche da due grandi interpretazioni attoriali) è di fatto la vera anima di Storia di un Matrimonio, tra sensi di colpa, frustrazione e affetto, restituendoci una prospettiva realistica, coinvolgente, umana.