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Fast & Furious 9 - Recensione: una corsa verso il nulla

Recensione di Fast and Furious 9, film diretto da Justin Lin

Era il 2001 quando nelle sale cinematografiche approdava Fast and Furious, film che si rivelò un successo al botteghino e che diede vita a uno dei franchise più remunerativi della Storia del Cinema.

 

Sono passati vent’anni e quello che era lo spirito e l’ambizione dei precedenti capitoli sembra essere solo un lontano ricordo in questo Fast & Furious 9 - The Fast Saga.

 

Se i primi film guardavano al mondo dell’underground e delle corse clandestine, a partire dal quinto Fast and Furious - con un conseguente lievitamento di incassi al box office - la saga si è trasformata in un tipo di Cinema che strizzava l’occhio molto più ai blockbuster d’azione, tanto da introdurre nel cast Dwayne Johnson e Jason Statham.

 

[Il trailer di Fast & Furious 9 - The Fast Saga]

 

 

Certamente non era Cinema di qualità, ma i film si dimostravano comunque divertenti e soprattutto - a mio avviso - prodotti di intrattenimento capaci di fronteggiare l’altro grande franchise del ventunesimo secolo: il Marvel Cinematic Universe.

 

 

Di tutto ciò, in Fast & Furious 9 non c’è nulla.

 

Il film si svolge quattro anni dopo gli eventi di Fast & Furious 8: Dominic Toretto si è ritirato a vita privata insieme a suo figlio e la sua compagna Letty.

La loro tranquillità viene stravolta dall’arrivo di Roman, Tej e Ramsey - storici componenti della banda - alla ricerca di aiuto per poter fronteggiare Cipher e un nuovo misterioso criminale, il fratello di Toretto (John Cena).

 

La trama - come potete intuire - non è di certo nulla di nuovo, ma al film diretto da Justin Lin non interessa minimamente dare una parvenza logica agli avvenimenti, sacrificando tutto in nome dell’azione.

 

Ci sono personaggi storici della saga che compaiono senza un vero e proprio scopo - o meglio, servono per fare un piacere ai fan di vecchia data - mentre allo stesso tempo le motivazioni che muovono Toretto si riconducono sempre al medesimo topos (diventato nel frattempo un meme): la famiglia.

 

Tutto ciò non sarebbe un male se solo non si cercasse di rendere costantemente seria l’atmosfera del film, avendo la presunzione di fare addirittura della morale.

 

 

[John Cena, completamente irriconoscibile rispetto all'ottima prova in The Suicide Squad, ha constantemente l'espressione da cattivo à la RIck Dalton]

 

Lo spin off della saga Hobbs & Shaw funzionava dal punto di vista dell'entertainment perché rendeva gli scontri e gli eventi talmente e volutamente assurdi da rendere il film divertente e scanzonato.

 

In Fast & Furious 9 - The Fast Saga invece la risata è involontaria, dettata da dei dialoghi che cercano costantemente di darsi un tono, finendo per ottenere l’effetto opposto.

 

La sceneggiatura cerca di alleggerire il film attraverso l’ormai storico ruolo di comic relief affidato a Roman, ma passata la mezz’ora di durata - su un totale di interminabili due ore e mezza - anche il suo personaggio risulta stucchevole e monotono.

L'inverosimiglianza degli eventi quindi (andiamo perfino nello spazio) si scontra continuamente con la ricerca della serietà, arrivando a essere un prodotto che non è né carne né pesce.

 

A Justin Lin interesse solamente portare a termine il film per arrivare al successivo capitolo, dimostrando svogliatezza anche nella costruzione delle scene più spettacolari - ottimo il lavoro eseguito dagli stuntmen - azzerando completamente l’emozione dello spettatore.

 

Ad aggravare ulteriormente il risultato finale ci pensa la zavorra del passato, che continua a riproporsi in tutte le sue sfaccettature.

 

 

[Di questo capitolo di Fast & Furious non rimane neanche il carisma del personaggio di Vin Diesel]

Fast and Furious

 

Assistiamo dunque a flashback in cui si ripropongono le corse clandestine dei primi Fast & Furious senza però la genuinità di vent’anni fa, fino ad arrivare a usare il corpo femminile come mero oggetto per omaggiare i balli - già datati - dei vecchi capitoli.

 

La mia sensazione dopo aver visto il film è dunque stata quella di aver assistito a un prodotto a cui interessa solo ed esclusivamente portare avanti una macchina macina soldi, dimenticando però tutto il resto.  

 

“Devi fare pace con il passato se vuoi speranza con il futuro” dice a un tratto Toretto: il consiglio non è stato però ascoltato da Fast & Furious 9, terzultimo capitolo di una saga che - a mio avviso - avrebbe dovuto concludersi con il settimo film.

 

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1 commento

Emanuele Antolini

2 anni fa

Appunto, ormai è solo una macchina ESCLUSIVAMENTE macina soldi.

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