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La vera storia del Joker: di chi è davvero il personaggio?

Bill Finger e Jerry Robinson sono i co-autori del Joker

I co-autori riconosciuti del Joker, sono due: Bill Finger e Jerry Robinson. Ma come mai, dei due, solo Jerry viene sempre citato come autore? 

 

Partiamo dall'inizio della storia: la nascita del Joker.

Siamo negli anni anni '30 e Bill cerca ispirazione. Per creare il personaggio del Joker dice di aver preso spunto dall’attore Conrad Veidt e dal personaggio Gwynplaine, cui diede vita ne L’uomo che ride, film di Pal Leni del 1928

 

Ma la somiglianza tra Gwynplaine e il Joker riguarda solo la parte visiva del personaggio non quella caratteriale: il Joker riprende il sorriso stravagante e il fisico snello di Veidt.

 

[Una clip da L'uomo che ride]

 

 

Nel 1940, Joker appare per la prima volta sul primo numero di Batman.

 

Il Joker, come lo conosciamo nel primo Batman, è un personaggio borderline, così tragicomico da essere simpatico.

Il suo essere drammatico e comico allo stesso tempo è il suo bello ed è, forse, la fonte del suo successo come personaggio.

 

Dick Sprang è l'autore di alcune delle storie più assurde del primo Batman e del Joker, probabilmente influenzato proprio dalla fama che conquistò il personaggio e dalla sua comica tragicità.

 

Sappiamo quando è nato il Joker, ma, per molto tempo nessuno sa nulla del suo passato: nessuno conosce la sua vera identità e solo pochi indizi trapelano dagli episodi di cui è protagonista.

 

I primi due autori che si sperimentano nel racconto delle origini del Joker sono Sheldon Moloff e George Roussos ne L’uomo sotto il cappuccio rosso (“The Man Behind The Red Hood!”). 

 

 

 

 

Passano gli anni: siamo nel 1973 e, dopo un breve declino, un altro autore che si dedica allo sviluppo del personaggio del Joker è Dennis O’Neil.

 

O'Neil realizza le sceneggiature del primo numero del serial The Joker, disegnato da Irv Novivk. 

 

La nuova versione di O'Neil non raggiunge i risultati sperati: il suo Joker è un folle, ma non è molto diverso dagli altri personaggi disegnati dal fumettista.

 

Sul finire degli anni '70, un altro autore che lavora sul personaggio è Steve Englehart.

Steve viene assunto da Julius Schwartz, supervisore di DC Comics, per la Detective Comics: l'idea è rinnovare Batman, dare nuova vita al personaggio e alle sue ambientazioni.

 

Di nuovo Schwartz, dopo un paio di storie realizzate da Walter Simonson, propone ai lettori il giovane ed esordiente Marshall Rogers.

Rogers risulta una scelta vincente.

 

L'autore, infatti, è colui che progetta e realizza alcune delle più belle tavole mai apparse, sia dal punto di vista del disegno che dal punto di vista dei contenuti.  

 

Nelle storie il personaggio che spicca di più, dopo Hugo Strange, è proprio il Joker.

 

 


 

Nel 1986 il Joker riappare in grande stile nell’opera di Frank Miller Il ritorno del Cavaliere Oscuro.

 

Nel fumetto il Joker è un pazzo criminale che uccide gli spettatori di una trasmissione tv alla quale lui stesso partecipa.

Dopo la strage, inizia un inseguimento con Batman.

Alla fine della storia il Joker si suicida.

 

 

 

 

Ma solo Alan Moore dedica un'opera tutta al Joker.

 

Si tratta di Batman: The Killing Joke, considerata una delle migliori storie di Batman, piena di flashback che raccontano la vita del Joker prima di diventare quello che è ora.

 

Alla fine della storia Batman gli chiede di redimersi, ma Joker rifiuta.

 

L'opera di Alan Moore ha ispirato le origini del personaggio del film di Tim Burton, de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.

 

 



Perché ti ho raccontato questa storia?

 

Non solo perché tutti parlano del Joker di Todd Phillips al cinema, ma anche perché i personaggi di un fumetto o di un cartone animato hanno vita propria e diventano famosi a prescindere dai loro autori (che sono comunque dei personaggi!)

 

Pur essendo i primi realizzatori e co-autori di Batman e del Joker, solo Jerry Robinson viene citato in molti dei crediti in veste di autore. A lui solo sono attribuite le menzioni di autore. Jerry Robinson è stato l'unico che ha saputo tutelare i suoi diritti d’autore durante la negoziazione degli accordi per la cessione dei diritti sul fumetto.

 

Robinson ha imposto l’obbligo di essere sempre menzionato come autore. 

 

Sicuramente è stato lungimirante e ha saputo negoziare i suoi diritti. 

Forse avrebbe potuto anche registrare il suo personaggio come marchio.

 

La registrazione come marchio di un personaggio di fantasia o di un fumetto, è un metodo ulteriore di tutela di un’opera creativa. 

 

E adesso, la volete ascoltare una barzelletta? 

 

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