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Christopher Nolan lancia un appello per aiutare le sale cinematografiche

Il regista britannico ha lanciato un grido di allarme rivolto al Congresso degli USA

Il regista britannico Christopher Nolan ha lanciato un grido di allarme al Congresso degli Stati Uniti tramite un appello scritto in prima persona sul Washington Post.

 

 

La pandemia di Coronavirus sta creando enormi problemi in tutto il mondo: tra i tantissimi che devono affrontare la crisi, e che dovranno affrontarla nei mesi che ci aspettano, ci sono anche tutti coloro che lavorano nella filiera produttiva del Cinema.

 

I film previsti in uscita sono bloccati a tempo indeterminato a causa della chiusura delle sale in gran parte del mondo, i film in produzione sono stati sospesi per via delle limitazioni che non consentono assembramenti e per evitare un'ulteriore diffusione del contagio e i cinema sono chiusi in gran parte del mondo.

 

Ovviamente le sale coinvolgono anche tutte quelle persone che ci lavorano dentro, dal bigliettaio all'addetto alle pulizie, dal ristoratore al proiezionista: tutte persone che attualmente non lavorano. 

 

 

[Christopher Nolan e la sua troupe con Christian Bale sul set de Il Cavaliere Oscuro]

 

 

Il Congresso degli USA sta iniziando a discutere in merito alla possibilità di sostenere economicamente le imprese in difficoltà, e in particolare si parla del settore legato al turismo. 

 

Christopher Nolan - il cui nuovo film Tenet dovrebbe teoricamente uscire questo luglio - si è rivolto quindi al Congresso per chiedere che parte dei fondi venga assegnati anche alla filiera Cinema.

 

È senza dubbio un pensiero laterale che coinvolge solo chi ci si trova in mezzo, ma il fatto che le sale cinematografiche siano chiuse fino a nuovo ordine porterà inevitabilmente alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo: una crisi di una portata simile non era mai stata affrontata in oltre 120 anni di Settima Arte. 

 

Christopher Nolan ha quindi puntato sul "senso di comunità" e sull'importanza e l'impatto che l'esperienza cinematografica ha sulle vite degli statunitensi, con un accorato articolo pubblicato sul Washington Post, che vi riportiamo qui integralmente tradotto in italiano. 

 

"B&B Theatres in Missouri non è solo un’azienda familiare, si tratta di una vera e propria tradizione di famiglia.

 

La prima B sta per Bills Theaters, è stata fondata nel 1924 da Elmer Bills Sr.

La seconda identifica il Bagby Traveling Picture Show, fondato da uno degli ex dipendenti delle aree ristoro del Bills.

 

Le due famiglie hanno trovato compagni e amici nei loro cinema e nei loro drive-in per generazioni, fino a quando non è avvenuta la fusione nel 1980.

 

 

[Christopher Nolan con in spalla una cinepresa IMAX]

 

 

Per un secolo B&B ha mostrato film al pubblico del Midwest, apparentemente senza mai licenziare un singolo impiegato.

 

Ma questa settimana B&B è stata costretta a chiudere 418 sale cinematografiche, che offrivano spettacoli al pubblico degli stati della Florida, dell'Iowa, del Kansas, del Missouri, del Mississippi, dell'Oklahoma e del Texas, ed è stata costretta a licenziare 2000 impiegati.

 

Quando si pensa ai film, in automatico la nostra mente immagina le star, le grandi case di produzione, il glamour.

L’industria cinematografica, però, include tutti.

Persone che lavorano nelle aree di ristoro, che gestiscono gli impianti, che staccano i biglietti, prenotano i film, vendono pubblicità, puliscono i bagni dei cinema.  

 

 

 

Persone qualunque, pagate a ore e private di un salario, che si guadagnano il cibo portando avanti quelli che sono i luoghi di aggregazione più economici e democratici.

 

In un periodo come questo, di sfida e incertezze come non mai, è fondamentale riconoscere le decisioni pronte e responsabili che tutte compagnie del nostro paese hanno preso, chiudendo i battenti con la consapevolezza che questo sarebbe stato un danno enorme per i loro affari.

 

E tra queste industrie c’è anche l’incredibile rete di sale cinematografiche presenti nel nostro paese.  

 

 

[Christopher Nolan mentre dà indicazioni a Cillian Murphy e Leonardo DiCaprio sul set di Inception]

 

 

E mentre il Congresso è impegnato a prendere in considerazione le richieste di tutte le industrie che hanno subito un danno da questa situazione, spero che la gente si renda conto che la comunità degli esercenti è una parte fondamentale per la nostra vita sociale, che offre lavoro e intrattiene tutti noi.

 

Sono luoghi di incontro, dove i lavoratori servono storie e dolci al pubblico che vuole passare una bella serata fuori con amici e parenti.

Come regista, non potrei mai considerare il mio lavoro completo senza di loro e senza il pubblico che accolgono.  

 

Troppo spesso i giornalisti mettono le forme di intrattenimento l’una contro l’altra, come se ci fosse una competizione darwiniana in atto per garantirsi l’attenzione del pubblico.

Non colgono il punto centrale.

Al pubblico piacciono le storie, e questo perché, da soli o in compagnia, i film, la televisione, i romanzi, i videogiochi, sono in grado di smuovere le nostre emozioni ed essere catartiche.  

 

In un periodo pieno di incertezza come questo, non c’è pensiero in grado di offrire più conforto dell’idea di essere tutti uguali in questo scenario.

È questa è una cosa che l’esperienza cinematografica ha rafforzato per generazioni.

 

Oltre agli aiuti governativi per gli impiegati, la comunità degli esercenti cinematografici ha bisogno di una collaborazione strategica e illuminante con le produzioni.  

 

 

[Christopher Nolan e il DoP Hoyte Van Hoytema sul set islandese di Interstellar]

 

L’ultima settimana ci ha ricordato, anche se non era necessario, che ci sono cose della vita più importanti di andare al cinema.

 

Ma se provate a pensare a tutto quello che offrono i cinema, troverete che non sono poi così distanti.

Al momento i cinema sono chiusi, e rimarranno così per un bel po’ di tempo.  

 

Ma i film non finiranno mai di avere valore. Molte di queste perdite saranno irrecuperabili.  

Quando questa crisi finirà, il bisogno del coinvolgimento umano, della collettività, il bisogno di vivere, di amare, ridere e piangere insieme… tutto questo sarà più potente che mai.

 

L’unione di questa esigenza con la promessa di nuovi film, potrebbe spingere le economie locali a contribuire a generare miliardi di dollari nella nostra economia nazionale.

È necessario includere i 150mila lavoratori di questa grande industria americana all'interno degli aiuti.  

 

 

 

Si tratta di una cosa che dobbiamo sia a loro che a noi stessi.

 

Abbiamo bisogno di quello che i film possono offrirci.

Tra i lavoratori più colpiti in questo momento, ci sono quelli delle industrie come quella cinematografica, il cui principale fascino si basa proprio sul più grande istinto dell’umanità.  

 

Quello che ora ci viene negato e che rende questa situazione così difficile: il desiderio di essere uniti.

Forse anche voi come me pensavate di andare al cinema per il suo suono avvolgente, per i popcorn, per le grandi star.  

 

Ma in realtà non è così.

Andavamo lì l’uno per l’altro." 

 

CineFacts.it si unisce per quanto possibile a questo accorato e commovente appello di Christopher Nolan, perché da sempre pensiamo che il Cinema non è "Cinema" senza i cinema. 

E i cinema sono fatti di persone. 

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