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The Mandalorian 14 - La tragedia: Analisi e easter egg

Gioia e dolore arrivano con questo nuovo episodio di The Mandalorian intitolato La Tragedia scritto da Jon Favreau e diretto dalla dinamica mano di Robert Rodriguez.

The Mandalorian sta correndo verso il gran finale di stagione con i suoi nuovi episodi, promettendoci qualcosa di esplosivo entro i prossimi due capitoli che probabilmente vedranno la reunion del Mandaloriano assieme a delle sue vecchie conoscenze. 

 

Questo nuovo capitolo di The Mandalorian ha trasmesso diverse emozioni che vanno dall'emozione all'angoscia grazie alla tecnica registica di Robert Rodriguez, ma soprattutto la narrazione ha preso una piega inaspettata che ha cambiato tutte le nostre aspettative, con ritorni tanto attesi e partenze che non avremmo mai voluto vedere.

 

The Mandalorian The Mandalorian

 

Tython

 

La Razor Crest si avvicina a Tython, il pianeta che ha dato le origini ai Jedi, e come da istruzioni di Ahsoka nel capitolo precedente si reca alle rovine di un antico tempio dove al suo interno una pietra veggente amplierà il potere della Forza di Grogu, così tutti i Jedi della galassia potranno avvertire la sua presenza e partire alla sua ricerca.

 

La sequenza di avvicinamento al pianeta vede Din Djarin (Pedro Pascal) che si diverte a chiamare il piccolo con il suo nome, Grogu, e ride ogni volta che il bambino si gira per guardarlo facendo un verso interrogativo.

Il bambino è il primo personaggio che inavvertitamente è riuscito a far ridere Din.

 

Fa strano ascoltare Din che ride, ma questo non fa che aumentare il senso di umanità del temibile cacciatore di taglie, che ora mette alla prova il bambino cercando di fargli prendere la famosa pallina della leva dei comandi con la Forza, cosa che il bambino riesce a fare senza problemi.

 

 

[Din Djarin (Pedro Pascal) e Grogu in una scena di The Mandalorian] The Mandalorian

 

 

Finalmente vediamo la superficie di Tython, caratterizzata da rocce e piante verdi dove sulla cima di una collina rocciosa risiede l'antico tempio Jedi, dalle sembianze di un cromlech - caratterizzato da dei monoliti allineati in cerchio. 

 

Al centro del tempio risiede una pietra tonda con un'antica scrittura incisa tutt'attorno.

 

Din Djarin e il bambino raggiungono il tempio volando con lo zaino razzo e Din pone il piccolo sul masso chiedendogli di fare qualcosa, ma il bambino sembra essere più interessato a una farfalla che gli gironzola attorno. 

 

La superficie del pianeta sembra molto familiare, in quanto ricorda vagamente l'ambientazione tipica dell'area mediterranea, ma in realtà le riprese dedicate a questo pianeta si sono tenute al Rocky Peak Park, a una cinquantina di chilometri da Los Angeles, in pratica a un'oretta dagli studi interni della serie a Manhattan Beach.

 

Questa ambientazione va in contrasto con quella che molti di noi sono abituati a vedere nel videogioco non canonico The Old Republic, che ci mostra il pianeta ricoperto da montagne rocciose ricoperte di piante verdi con grandi alberi e fiumi, ma niente toglie che quello che abbiamo visto nell'episodio sia solo una porzione del pianeta, una regione caratterizzata da quel clima.

 

 

[Din Djarin (Pedro Pascal) in una scena di The Mandalorian] The Mandalorian

 

 

Ospiti inattesi

 

Il soggiorno sul pianeta poteva essere tranquillo?

Certo che no!

 

Nei cieli della zona si sente il rombo dei motori di una nave in avvicinamento alla zona.

 

Din Djarin non ha mai visto quella nave in vita sua, ma noi la conosciamo molto bene: sto parlando della Slave I, la famosa nave appartenuta prima a Jango Fett - in Star Wars: Episodio II: L'attacco dei cloni (2002) - e poi a Boba Fett ne L'Impero Colpisce Ancora (1980).

 

Mando capisce che non possono restare un minuto di più, ma quando si gira per recuperare Grogu il bambino ha iniziato una meditazione così potente nella Forza che si è creato uno scudo di forza impenetrabile.

Il Mandalorano non può fare altro che prendere tempo e trattenere la minaccia a tutti i costi.

 

Avvicinandosi alla nave misteriosa, viene attaccato dall'uomo che abbiamo visto nell'ultima scena del Capitolo 9.

 

L'uomo si presenta come Boba Fett (Temuera Morrison) ed è deciso a volere indietro l'armatura che Cobb Vanth ha consegnato al Mandaloriano.

 

Boba è accompagnato da Fennec Shand (Ming-Na Wen) la taglia che Mando credeva di aver ucciso su Tatooine nel Capitolo 5, salvata da Boba Fett subito dopo.

 

Qui ci ritroviamo in una sorta di stallo alla messicana: Mando punta una pistola contro Boba Fett, ma Boba non ne è spaventato perché la sua compagna sta puntando il fucile da cecchino verso il bambino, quindi Mando attiva i sibilanti minacciando i due ospiti sgraditi.

 

Boba propone allora di mettere giù le armi e di parlarne, insistendo sul fatto che l'armatura che ha Mando sulla sua nave è appartenuta prima a suo padre Jango, donatagli dai predecessori di Din Djarin, e poi a lui.

In cambio avrebbe assicurato l'incolumità del bambino, nonostante su di lui ci sia una taglia talmente grossa da permettere di comprarsi dieci armature. 

 

In questa sequenza rivediamo finalmente Boba Fett, interpretato da Temuera Morrison, lo stesso attore che ha interpretato Jango Fett ne L'attacco dei Cloni.

 

Dalla sua presunta morte durante la battaglia del pozzo del Sarlacc ne Il Ritorno dello Jedi (1983) sappiamo solo che Boba è stato separato dalla sua armatura e ha vissuto girando per la galassia, non si conosce però quello che ha fatto.

Una sua piccola apparizione risale già al romanzo Aftermath (2015) nel quale vediamo Dengar - un altro cacciatore di taglie che compare ne l'Impero Colpisce Ancora - su Corellia, osservare una figura misteriosa su un tetto che identificherà come Boba Fett.

 

Boba, nella stessa frase cita sia suo padre Jango ne L'attacco dei Cloni sia Luke Skywalker ne Il ritorno dello Jedi, quando esordisce con:

 

"Cerco modestamente di farmi strada nell'universo, come mio padre prima di me"

 

 

[La Slave I in una scena di The Mandalorian] The Mandalorian

 

 

Altri ospiti inattesi

 

Durante la conversazione tra i tre, nel cielo si sente il rombo di un altro motore.

 

Improvvisamente compare una nave da trasporto truppe dell'Impero, che atterra proprio al fianco della Razor Crest.

Nel secondo capitolo precedente a questo infatti, una spia dell'Impero aveva piazzato un radiofaro sulla nave del Mandaloriano, rendendolo rintracciabile in ogni punto della galassia.

 

I tre creano quindi una improbabile alleanza: Boba e Fennec terranno a bada i soldati imperiali mentre Din tornerà a recuperare il bambino.

 

Din raggiunge Grogu ancora in meditazione.

Il campo di forza attorno al piccolo è così potente che lo scaraventa via facendogli perdere i sensi.

 

Sul lato del crinale,intanto, Boba affronta i soldati imperiali a suon di bastone Gaderffi, mandando in frantumi i caschi e le corazze dei soldati facendosi strada fino a raggiungere la Razor Crest e avere così la possibilità di recuperare la sua armatura.

 

Il bastone Gaderffi è un'arma tipica di Tatooine, utilizzata dai predoni Tusken - o Sabbipodi - e la cosa peculiare è che quel bastone è ispirato a un'arma da battaglia realmente esistita chiamata Totokia, utilizzata dalle tribù indigene dell'arcipelago delle Fiji.

 

Fennec Shand invece fa strage di soldati imperiali: la sua impeccabile mira rende le cose molto più semplici.

 

Il Mandaloriano si risveglia e, capito che non può fare nulla per recuperare Grogu, raggiunge gli altri per supportarli contro l'Impero, ma i soldati imperiali accerchiano Din e Fennec intimando loro di consegnare il bambino che nel frattempo ha finito la meditazione e si è addormentato, cosa che succede sempre quando fa un uso molto potente della Forza.

 

La situazione viene ribaltata quando si ripresenta Boba Fett che finalmente indossa la sua armatura leggendaria e riesce a far fuggire i soldati rimasti, finendoli con un missile che distrugge i trasporti in fuga.

 

 

[Boba Fett (Temuera Morrison) in una scena di The Mandalorian] The Mandalorian

The Mandalorian

 

La tragedia

 

Sembra che la situazione sia tornata alla normalità, finché un colpo orbitale sparato dai margini dell'atmosfera non cade sulla Razor Crest, disintegrandola.

 

Nel cielo si intravede l'incrociatore leggero del Moff Gideon che dà l'ordine di attivare i soldati oscuri, minacciosi droidi da battaglia che scenderanno sulla superficie - nel perfetto stile di Iron Man - e rapiranno Grogu, imprigionandolo poi sull'incrociatore. 

 

Din, cercando di mantenere la calma, fruga nel cratere dove un tempo era parcheggiata la sua cannoniera, nella speranza di trovare qualcosa che si sia salvato.

 

Ritrova la pallina con cui Grogu giocava durante i viaggi spaziali e la conserva, trasmettendoci un senso di speranza, e poi ritrova la lancia fatta di Beskar che ha recuperato su Corvus nel Capitolo precedente.

 

Boba mostra un ologramma a Din che rappresenta il suo codice a catena registrato sull'armatura da più di venticinque anni. 

Gli spiega che quell'armatura è appartenuta a Jango Fett, suo padre, che ha combattuto nelle Guerre Civili Mandaloriane e Din capisce che anche Jango era un trovatello, proprio come lui.

 

Din Djarin riconosce che l'armatura appartiene a Boba e gliela consegna, scoprendo anche che i patti non si sono ancora conclusi: l'uomo infatti gli spiega che lui e Fennec avrebbero protetto il bambino se il Mandaloriano gli avesse consegnato l'armatura.

 

Din si è rassegnato al fatto che il bambino non c'è più, ma Boba gli riferisce che sarà in debito con lui finché non lo riavrà sano e salvo.

 

 

[I Dark Trooper in una scena di The Mandalorian] The Mandalorian

The Mandalorian

 

Il viaggio riprende

 

Boba e Fennec accompagnano Din su Nevarro per chiedere aiuto a Cara Dune (Gina Carano) che intanto è diventata Sceriffo della Nuova Repubblica.

 

Mando chiede a Cara di cercare una persona nell'archivio carcerario della Nuova Repubblica, un tale Migs Mayfeld (Bill Burr) lo stesso che Din ha fatto imprigionare nel Capitolo 6.

 

Una volta trovato, Din chiede a Cara di liberarlo perché ha bisogno del suo aiuto per assaltare l'incrociatore leggero del Moff Gideon, ma lo sceriffo gli spiega che ormai deve rispettare le regole.

 

Din riferisce che il Moff Gideon ha rapito il bambino e la sequenza si chiude su Cara che cambia espressione.

 

 

[Moff Gideon (Giancarlo Esposito) e Grogu in una scena di The Mandalorian]

The Mandalorian The Mandalorian

 

L'incrociatore viaggia nell'iperspazio e il Moff Gideon (Giancarlo Esposito)  fa visita al bambino rinchiuso in una cella carceraria dove, utilizzando la Forza, sta facendo volare alcuni soldati imperiali stordendoli.

 

Gideon, impressionato dai poteri di Grogu ormai esausto, gli mostra la sua darksaber chiedendogli se ne abbia già vista una in passato, ma il bambino è troppo esausto per fare qualunque altra cosa.

Lo fa stordire e ammanettare, poi dice a un suo ufficiale di riferire al Dottor Pershing che hanno catturato il donatore.

 

Come abbiamo visto nel Capitolo 12, l'Impero ha bisogno del sangue del bambino per poter proseguire con degli esperimenti di cui ancora non sappiamo niente.

 

Ma manca ormai poco a scoprire la verità.

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