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The Wolf of Wall Street: il lupo di Scorsese compie 10 anni

Il 23 gennaio di 10 anni fa usciva nelle sale italiane The Wolf of Wall Street, film di Martin Scorsese con protagonista Leonardo DiCaprio e l’opera con cui il regista ha ottenuto i maggiori incassi della sua carriera: nel giorno dell’anniversario della sua uscita cerchiamo di capire il perché di tutto il suo successo 

Sembra siano passati solo pochi istanti dal 23 gennaio 2014, giorno in cui The Wolf of Wall Street venne proiettato nei cinema di tutta Italia per la prima volta: il film di Martin Scorsese riuscì a dividere gli spettatori italiani in due fazioni diametralmente opposte. 

 

Da una parte chi lo amò follemente per il suo essere diretto e senza remore nel mostrare scene controverse e spinte, dall'altra chi invece lo criticò in maniera piuttosto dura, etichettandolo come un film materialista, troppo impegnato a incoraggiare comportamenti avidi e lussuriosi e a difendere i criminali protagonisti della pellicola.

 

Sembra ieri, eppure da quel giorno sono ormai passati 10 lunghi anni: un periodo piuttosto lungo in termini di opere audiovisive. 

 

[Il trailer internazionale di The Wolf of Wall Street]

 

 

Sono pochi i film che dieci anni dopo la loro uscita sono ancora in grado di mantenere alto l’interesse del pubblico senza mai invecchiare: The Wolf of Wall Street ci è riuscito, rimanendo saldamente legato al titolo di “Miglior film di Martin Scorsese” a detta di moltissimi spettatori di tutto il mondo. 

 

Ma a che cosa è dovuto tutto questo successo? 

 

I pareri a questo proposito sono tantissimi e tutti di diversa natura, ed è proprio in onore del 10° anniversario di uscita al cinema di The Wolf of Wall Street che andremo ad analizzarne alcuni dei più condivisi dal pubblico mondiale.

 

 

[Dietro le quinte di The Wolf of Wall Street]

 

 

Le eccellenti performance recitative e la regia di Martin Scorsese  

 

The Wolf of Wall Street è ritenuto generalmente un bel film, ma la cosa è assolutamente opinabile; ciò che non lo è sono le straordinarie interpretazioni a cui si può assistere durante la visione della pellicola.

 

Leonardo DiCaprio nei panni di Jordan Belfort, protagonista del film, ha saputo regalare al pubblico un’indimenticabile e accattivante prova attoriale, non sono stati da meno neppure Jonah Hill nei panni del suo socio d’affari Donnie Azoff e il cast di supporto formato da Margot Robbie - alla prima prova hollywoodiana - Jon Bernthal, Kyle Chandler e Matthew McConaughey, che hanno saputo portare sullo schermo delle performance a dir poco memorabili.

 

Per non parlare della regia di Martin Scorsese, uno dei registi viventi più famosi al mondo e da sempre apprezzato per il suo stile complesso, ma al contempo estremamente avvolgente.

 

In The Wolf of Wall Street possiamo notare come sappia portare sullo schermo temi controversi e complicati come quello degli stupefacenti, degli eccessi e della corruzione con uno stile tutto suo, senza mai andare a esporre i personaggi al giudizio e alle accuse, bensì scegliendo unicamente di esporre e ascoltare la loro storia, portando gli spettatori sufficientemente vicino a loro per poterne rimanere affascinati e sedotti, ma al contempo lasciandoli abbastanza lontani da rimanerne sgomenti.

 

 

[Margot Robbie e Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street]

 

Il suo tono scandalosamente divertente

 

Non si può certo negare che The Wolf of Wall Street sia un film per certi versi scandaloso, ricco di volgarità e per niente intenzionato a far proprio un processo di autolimitazione e censura. 

 

Il film detiene ancora oggi il Guinnes World Record come “film più volgare di sempre”, contando un totale di 681 parolacce, con una media di 4 parolacce al minuto. 

Eppure è proprio questa componente irriverente e volgare ad aver rapito gli spettatori di tutto il mondo e ad aver reso The Wolf of Wall Street un film piuttosto divertente agli occhi del pubblico: per quale motivo?

 

A spiegarlo è stato proprio Martin Scorsese qualche anno dopo l’uscita del film, dichiarando che “Quello che fanno nel film è divertente nel contesto della verità della loro situazione.

La capacità di vedere l’umorismo in situazioni che sono atroci fa parte del meccanismo di difesa dell’essere umano, ecco perché si ride di cose come queste”.

 

Gran parte del divertimento che prova il pubblico guardando The Wolf of Wall Street deriva in effetti dalle assurde e plateali trasgressioni dei personaggi del film. 

Trasgressioni che non hanno bisogno di essere descritte didascalicamente come sbagliate per essere percepite come tali ma che, pur venendo viste come qualcosa da non emulare, provocano in chi le guarda un profondo senso di divertimento e intrattenimento, proprio grazie alla loro natura grottesca, esagerata, smodata e ostentata. 

È così sin dall’alba dei tempi: la rivelazione della parte più oscura, grottesca e perversa degli esseri umani ci fa ridere, imparare a ridere di essa significa riconoscerne i tratti scorretti e saperla quindi tenere a bada nella vita di tutti i giorni.

 

The Wolf of Wall Street è stato e rimarrà sempre un’opera di grande rilievo nella Storia del Cinema e, a prescindere dagli innumerevoli sforzi nel cercare di oscurarne il successo - chi si ricorda quando Rai 2 mandò in onda il film in prima serata censurando alcune delle sue scene più controverse? - il film continua ancora oggi a dieci anni dalla sua uscita a colpire il pubblico di tutto il mondo senza stancarlo mai.

 

Riuscendo a travolgerlo in un mondo di eccessi, vizi, corruzione e ostentazione nella maniera più scandalosamente irriverente che ci sia.

 

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