close

NUOVO LIVELLO

COMPLIMENTI !

nuovo livello

Hai raggiunto il livello:

livello

#CineFacts. Curiosità, recensioni, news sul cinema e serie tv

#articoli

Anatomia di una caduta - Le tante verità di un mistero impenetrabile

Vincitore di Cannes 2023, Anatomia di una caduta è un accattivante dramma giudiziario e una lucida riflessione sulle relazioni familiari

Uscirà nelle sale italiane il 26 ottobre grazie a Teodora Film Anatomia di una caduta, il film vincitore della Palma d'oro al 76° Festival del Cinema di Cannes, che segna l'affermazione definitiva della regista francese Justine Triet e conferma la bravura dell'attrice tedesca Sandra Hüller, già apprezzata in Vi presento Toni Erdmann e prossimamente sui nostri schermi con La zona d'interesse di Jonathan Glazer.

 

Anatomia di una caduta può essere letto in prima battura come una variazione umanistica sul tema del dramma giudiziario, anche perché già dal titolo omaggia uno dei grandi film del genere, Anatomia di un omicidio di Otto Preminger.

 

Si tratta però soprattutto di una riflessione sulla fragilità dei rapporti familiari e di una lucida, intelligente anatomia (appunto) delle molteplici forme in cui viene presentata la verità.  

 

 

[Il trailer italiano di Anatomia di una caduta, nelle sale dal 26 ottobre]

 

 

Sandra e Samuel sono una coppia di scrittori - affermata lei, aspirante lui - che vivono sulle Alpi francesi nei pressi di Grenoble, insieme al figlio ipovedente Daniel e al fedele cane di famiglia Snoop. 

 

Un giorno, di ritorno da una passeggiata, Daniel trova il corpo senza vita del padre, precipitato dalla finestra di casa; l'autopsia rivela che quello che da subito sembra un tremendo incidente è in realtà una "morte sospetta".

 

Per Sandra, unica sospettata e senza alibi credibili, inizia un lungo processo che porterà un'intera nazione a sviscerare gli scheletri nell'armadio di una coppia apparentemente felice. 

 

 

[Sandra Hüller sul banco degli imputati in una scena di Anatomia di una caduta]

 

 

Anatomia di una caduta è il quarto lungometraggio di Justine Triet e la regista pesca diversi elementi dai suoi film precedenti: recupera l'analisi dei rapporti coniugali da La Bataille de Solférino, da Tutti gli uomini di Victoria lo sguardo sulle vite private degli avvocati, e da Sybil (in cui già appariva Sandra Hüller), il tema della scrittura.  

 

La forza del film di Triet, scritto a quattro mani con Arthur Harari, è la sua capacità di tenere alta la concentrazione dello spettatore per tutte le quasi due ore e mezza di durata; ma se il mistero principale (è stata lei o no?) è già di per sé accattivante, il pilastro che regge il film è l'intelligenza della messa in scena, che interroga più volte sulle molte sfumature della ricerca di una risposta oggettiva.  

 

Aiutata dall'ottimo lavoro di Simon Beaufils alla fotografia e di Laurent Sénéchal al montaggio, la regista cambia sovente il punto di vista (e di ascolto) dalla camera ai diversi dispositivi "inumani" usati nel film: telegiornali, registrazioni, riprese della polizia ma anche foto di famiglia (che campeggiano sui titoli di testa accompagnate dall'Asturias di Isaac Albéniz) e semisoggettive a seguire il cane Snoop. 

 

 

[Samuel Theis e Sandra Hüller in una foto di tempi più felici in Anatomia di una caduta]

 

 

Il messaggio è chiaro: ognuno ha la sua verità, che sia l'accusa, la difesa, l'opinione pubblica o chi conosce Sandra nella vita di tutti i giorni.

 

Tutti proclamano la necessità di un'oggettività pretesa, che è però è sempre relativa, fuggente, condizionata dall'osservatore. 

Ciò che maggiormente interessa a Triet è il "fuori campo" della verità, quello che viene dimenticato dall'anatomia: se il come può emergere o essere costruito con esercizio retorico e interpretazione di prove e indizi, la vera sfida è abbracciare la ricerca del perché, come ammonisce in una scena madre il piccolo Daniel dal banco dei testimoni.  

 

Daniel (Milo Machado Graner) ha un ruolo chiave in Anatomia di una caduta, in quanto è l'unico a spingersi oltre i rilevamenti forensi e le arringhe degli avvocati; Triet e Harari gli tolgono simbolicamente la vista, in modo da fornirgli un'altra chiave di ricerca e conoscenza.

Daniel assomiglia molto fisicamente (il taglio di capelli capelli, la maglietta rossa) a un altro celebre bambino del grande schermo, con cui guarda caso condivide il nome: si tratta di Danny in Shining.  

 

Come Danny nel film di Stanley Kubrick, Daniel deve vedere quello che rimane celato ai sensi: il perché di una tragedia ha sempre radici più profonde, che crescono nel quotidiano e si diramano, moltiplicandosi, lontano dagli occhi, sotto la neve.

 

 

[Milo Machado Graner in una scena di Anatomia di una caduta]

 

 

Le curiose somiglianze tra Anatomia di una caduta e Shining continuano nella scelta dell'ambientazione e dei personaggi: le nevose montagne sopra Grenoble (già perfetta location di un altro recente mystery d'oltralpe, La notte del 12 di Dominik Moll), assomigliano a quelle del Colorado e, nella loro quieta e profonda noia, sono causa di turbamento per l'ambiziosa Sandra, donna vitale e insofferente all'isolamento.  

 

Lo stesso Samuel, insegnante esausto e aspirante scrittore, decide proprio come Jack Torrance nel film di Kubrick di trasferire la famiglia in un posto isolato, per trovare quell'ispirazione necessaria a coltivare le proprie aspirazioni letterarie e a colmare il gap con la moglie, che dello scrivere ha fatto un mestiere. 

La regista è brava a centellinare le apparizioni di Samuel, che appare praticamente solo in flashback: compare da subito fuori campo, suonando musica a tutto volume, e poco dopo è già corpo da analizzare, crimine da risolvere.  

Le rare apparizioni di Samuel provengono dalle tracce che l'uomo ha lasciato: fotografie, registrazioni, filmati, ma anche ricostruzioni forensi e scene ricordate o solo immaginate, soprattutto dal figlio, unico personaggio che sembra avere veramente a cuore la comprensione dei fatti. 

 

La differenza tra il personaggio di Daniel e la madre Sandra è che per tutta la durata di Anatomia di una caduta la donna non fa che rispondere a domande, senza però porsele a differenza del figlio, almeno fino a quando non è anche lei costretta a osservare la propria relazione e vita familiare da una posizione esterna.

 

 

[La regista Justine Triet, a sinistra, ha scritto Anatomia di una caduta appositamente per Sandra Hüller, a destra]

 

Gli elogi per Sandra Hüller si sprecheranno, e a ragione.

 

La sfida raccolta, quella di interpretare una vedova in lutto che è anche potenziale carnefice, non è facile; se si aggiunge che Triet la fa recitare in inglese, aggiungendo un ulteriore strato alla lastra di ghiaccio che separa i fatti dal loro racconto, il risultato è una delle interpretazioni più memorabili dell'anno, insieme a quella del bravissimo cane Snoop (Messi), che si merita addirittura il "first billing" sui titoli di coda e che si è aggiudicato la Palm Dog, il premio che a Cannes viene assegnato annualmente alla Migliore Interpretazione Canina

 

Samuel Theis è ottimo nelle poche scene a disposizione e completa uno splendido cast in cui spiccano i due avvocati Swann Arlaud, più disposto a difendere la propria cliente per infatuazione che per vera fiducia nella sua innocenza, e Antoine Reinartz, uomo dell'accusa disposto a setacciare ogni singolo elemento che possa aiutare l'incriminazione. 

 

Il mistero di Anatomia di una caduta è tutto nel suo titolo, lo spettatore paziente sarà ricompensato da uno svolgimento atipico che travalica gli aspetti accattivanti dell'indagine su un caso di cronaca per farsi investigazione di un fallimento comune: l'ignoranza di ciò che abbiamo davanti agli occhi, tutti i giorni. 

 

Un male insidioso che sa nascondersi benissimo, anche tra la purezza della neve e nel conforto della famiglia.

 

[articolo a cura di Marco Lovisato]

Anatomia di una caduta 

Become a Patron!

 

Vi rispettiamo: crediamo che amare il Cinema significhi anche amare la giusta diffusione del Cinema. 

Se vuoi che le nostre battaglie diventino anche un po' tue, entra a far parte de Gli Amici di CineFacts.it!

Chi lo ha scritto

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Lascia un commento



close

LIVELLO

NOME LIVELLO

livello
  • Ecco cosa puoi fare:
  • levelCommentare gli articoli
  • levelScegliere un'immagine per il tuo profilo
  • levelMettere "like" alle recensioni