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Armageddon Time - Recensione: i bimbi ricchi non pagano mai - Cannes 2022

James Gray racconta un coming of age fortemente politico ma dalla morale ambigua

In competizione al concorso principale del Festival del Cinema di Cannes 2022 c'è anche Armageddon Time, il nuovo film di James Gray, già regista di Civiltà Perduta e Ad Astra

 

Armageddon Time è un coming of age ambientato negli anni '80 nel Queens, il quartiere newyorkese dove il regista James Gray è nato e cresciuto: protagonista del film è Paul Graff, un ragazzino di dodici anni di famiglia ebrea ucraina, la stessa del regista James Gray. 

Mi sembra evidente che la storia abbia molto di autobiografico. 

 

Paul va alla scuola statale, a differenza del fratello che invece frequenta un prestigioso istituto sovvenzionato dalla famiglia Trump: la sua famiglia non può permettersi di mandare entrambi i figli alla scuola privata e a Paul tocca stare in classe con gli ultimi della società tra cui Jonathan Davies, un suo coetaneo ripetente, ribelle e nero, che ovviamente lo porterà sulla cattiva strada.

 

Se l'ultima frase vi ha un po' infastidito sappiate che è esattamente così che la cosa viene presentata nel film e discussa dalla famiglia protagonista. 

 

[Il trailer di Armageddon Time]

 

 

Il cast di Armageddon Time regala molte scene di alto livello, grazie a Jeremy Strong nei panni del padre severo e risoluto, Anne Hathaway in quelli della madre di carattere ma in fondo succube del marito e soprattutto grazie al solito, enorme Anthony Hopkins che interpreta il nonno di Paul, dolce e affettuoso ma deciso a dare al nipote le possibilità di costruirsi una vita più dignitosa della propria, anche a costo di prendere decisioni invise al ragazzino. 

 

James Gray ci mette cuore nel film, ma la cosa che mi ha lasciato perplesso è la morale generale che resta sempre piuttosto ambigua e che, quando si sbilancia, lo fa dalla parte sbagliata. 

La famiglia Graff - cognome cambiato dall'originale ebraico-ucraino dopo lo sbarco negli Stati Uniti - si dichiara progressista e inorridisce quando in televisione sembra ormai certo che Ronald Reagan diventerà il nuovo Presidente degli Stati Uniti, ma approfitta molto e volentieri delle possibilità che far parte dell'ala destra garantisce loro. 

 

L'istituto privato al quale è iscritto il figlio maggiore è dichiaratamente conservatore, dove i ragazzini cantano in coro inni a Reagan e applaudono entusiasticamente i discorsi di Fred Trump - padre del Donald ex Presidente - e di Maryanne Trump - sorella di Donald, interpretata da Jessica Chastain in un ottimo cameo. 

 

E dove gli alunni sono palesemente razzisti e classisti.  

 

 

[Jaylin Webb (Jonathan) e Banks Repeta (Paul) in una scena di Armageddon Time: due ottime interpretazioni]

 

 

Armageddon Time deve il suo titolo a un discorso pronunciato proprio da Ronald Reagan, che parlò di quel momento storico come di "Un Armageddon morale": nel film però non c'è nessuna apocalisse e nessun conflitto finale, anzi. 

 

Paul stringe un rapporto con Jonathan sui banchi di scuola e i due alimentano vicendevolmente la loro voglia di andare contro le regole, di fare i buffoncelli della classe a spese del professore, ma quando c'è da pagare per qualcosa chi ci va di mezzo è Jonathan, che ha la pelle più scura di Paul. 

 

Se sulle prime a Paul viene qualche problema morale, con il passare del film scopriremo che in realtà lui accetta di buon grado la situazione, fino ad approfittarne e a godere di questa sorta di impunità per uscire innocente da situazioni che lui stesso aveva architettato, tirando in mezzo l'amico.  

Il giovane protagonista ha dentro di sé la confusione tipica della sua età, che si traduce in un'insofferenza nei confronti della famiglia, della scuola, dell'istituto privato e di tutto ciò che vede come un'imposizione alla quale sente di doversi obbligatoriamente mettere di traverso, come se volesse dar vita a una rivoluzione personale. 

 

Nel momento in cui però si presenta l'occasione di fare davvero qualcosa di rivoluzionario si adagia sul privilegio dell'etnia e della ricchezza economica, dei favori agli amici e delle conoscenze, per lasciare indietro a pagare chi ha meno colpe, una vita più ostica e un atteggiamento meno sciocco nei confronti della vita. 

 

Purtroppo per lui è anche nero. 

 

 

[Jeremy Strong e Anne Hathaway sono i genitori di Paul in Armageddon Time]

 

Armageddon Time a mio avviso è dunque un film ben confezionato, con attori in gamba che contribuiscono a creare il ritratto di un'America nascosta, subdola e meschina, senza però mai giudicare i comportamenti razzisti, bensì a volte arrivando anche a giustificarli, nel nome di non si sa bene cosa.

 

Se avete visto di recente Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, posso riassumere il mio punto di vista su Armageddon Time scrivendo che quest'ultimo ne è una sorta di copia al negativo, da pressoché ogni punto di vista. 

 

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