

Posizione 8
Your Name.
Makoto Shinkai, 2016
Le potenzialità del cinema contemporaneo.
#top8
Fin da piccoli siamo abituati ad ingerire, masticare e assorbire prodotti dell'animazione nipponica; a volte però la nostra conoscenza rimane ancorata allo strato superficiale propinatoci dalla TV generalista.
D'altra parte è facile comprendere le infinite potenzialità del genere. Il limite dell'animazione è soltanto l'immaginazione dell'autore.
Si ha dunque la possibilità di controllare un mondo, che sia questo un luogo dove viene stravolta ogni legge della fisica oppure una realtà interiore, ma anche solo quella di raccontare storie.
Abbiamo anime per ogni target possibile e di ogni genere possibile: per bambini, ragazzi e adulti, d'azione, horror, psicologici, fantascientifici, erotici...
Seppur la maggior parte possano essere associati a mera forma di intrattenimento, alcuni possono essere definiti vere e proprie opere d'arte.
La preistoria degli anime può essere associata alla fine del periodo Edo (1603-1868) e agli esperimenti di precinema tramite la "utsushie", un corrispettivo asiatico della lantera magica.
Le prime vere opere di animazione però risalgono ai primi del '900, in cui pittori e vignettisti si cimentarono nei senga eiga, cioè "film di linee".
Nel 1933 grazie a Kenzo Masaoka e al suo Chikara to onna no yononaka il Giappone produce il suo primo film con sonoro parlato.
L'animazione, come ogni forma di intrattenimento destinata al grande pubblico, divenne un mezzo propagandistico: a tale proposito è giusto ricordare il primo lungometraggio di animazione nipponica: Momotaro umi no shimpei di Mitsuyo Seo, prodotto nel 1945 dalla Marina Imperiale.
D'altra parte fino al dopoguerra, e principalmente alla nascita della Toei Animation, l'animazione giapponese soffre il confronto con quella occidentale, in particolare con il colosso Disney.
Isao Takahata e Hayao Miyazaki, nomi che incontreremo più di una volta in questo articolo, iniziarono la propria carriera proprio alla Toei come sindacalisti.
La prima serie animata fu Tetsuwan Atomu, in Italia noto come Astro Boy, trasmessa nel 1963.
Il vero boom di quella che venne definita spesso in modo denigratorio "Japanimation" fu negli anni '70 e '80 ,principalmente grazie agli anime di stampo fantascientifico e ai mecha, che sicuramente saranno cari a chi tra di voi ha vissuto a pieno quegli anni.
L'ambientazione distopica o post-apocalittica diventa un topos ricorrente, probabilmente frutto di una società in cui il progresso tecnologico non va di pari passo con l'educazione ai sentimenti.
L'artista guarda oltre e riesce a portare sullo schermo i suoi timori nei confronti della società.
Negli anni '80 spicca il nome di Katsuhiro Otomo: in particolare Akira, storia del biker Shotaro Kaneda, cittadino di Neo Tokyo dopo una fantomatica Terza Guerra Mondiale nel 2019.
Contrariamente a quanto si crede, nel Sol Levante con mecha non si intendono solamente i robot giganti, bensì ogni elemento meccanico e tecnologico, dalle astronavi ai cyborg.
L'apice del genere mecha è ascrivibile agli anni '90, in particolare nel 1995 con la serie televisiva anime Neon Genesis Evangelion, sceneggiata e diretta da Hideaki Anno, che racconta lo scontro tra gli esseri umani e gli Angeli in una futuristica Neo-Tokyo 3.
L'unico mezzo per contrastare gli Angeli sono gli Eva, apparentemente robot antropomorfi.
I fan, insoddisfatti dal finale della serie, chiesero una conclusione cinematografica e per questa ragione nel 1997 è stata realizzato un finale alternativo sottoforma del lungometraggio Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion.
In tutta la serie e in particolare nel film si possono riscontrare riferimenti psichiatrici, religiosi - in particolare alla cabala ebraica - e culturali.
Il 1995 è stato un anno particolarmente importante per la Storia dell’animazione grazie anche al gioiello cyberpunk Ghost in the Shell di Mamoru Oshii.
Ambientato in un futuro in cui non si riesce a distinguere tra esseri umani con parti meccaniche impiantate e robot che sviluppano un’anima, il film è ricordato anche per essere uno dei primi film a fondere tecnica tradizionale e animazione al computer.
La carriera di Oshii non inizia però da Ghost in the Shell, per quanto sia stato questo film ad averne consacrato il successo.
Ricordiamo in particolare L'uovo dell'angelo già nel 1985, una storia sulla morte di Dio e della civiltà, dai molteplici e criptici significati, sempre sul filo dell’onirismo.
È proprio una storia di fantascienza post-apocalittica che introdurrà Hayao Miyazaki nel mondo del Cinema di animazione con Nausicaä della Valle del Vento (1984).
Proprio l’anno dopo, per la precisione il 15 giugno 1985, venne fondato il celeberrimo Studio Ghibli, fonte inesauribile di perle, di cui i già citati Miyazaki e Takahata furono tra i soci fondatori.
I primi film ufficiali dello studio furono due pietre miliari dell'animazione: Il mio vicino Totoro e Una tomba per le lucciole.
Il primo, secondo la rivista inglese Empire, è annoverabile tra i 500 migliori film della Storia e presenta le caratteristiche principali del Cinema di Hayao Miyazaki: la stratificazione dei significati, comprensibili agli adulti e ai bambini in misura diversa, il rapporto tra uomo e natura, la contrapposizione tra modernità e antiche tradizioni, tra fantasia e realismo.
L'animale fantastico Totoro è tutt'oggi il simbolo dello studio Ghibli.
Il secondo presenta invece la storia di due fratellini durante la Seconda Guerra Mondiale e la rappresentazione neorealista e straziante di uno dei più grandi orrori della guerra, al di là di armi e bombe: l'indifferenza.
La filmografia di Miyazaki è una strada lastricata di successi, ma il successo in Occidente viene sancito definitivamente da tre opere: Principessa Mononoke (1997), La città incantata (2001), Il castello errante di Howl (2004).
In questi tre film la critica ambientalista diviene sempre più palese e, per chi ha voglia di approfondire, i simbolismi sempre più complessi.
Nel 2008 Ponyo sulla scogliera fu realizzato solamente in disegno tradizionale e conta ben 170.000 disegni realizzati a mano, molti dei quali dello stesso Miyazaki.
Takahata rafforza la sua componente neorealista in Pioggia di Ricordi (1991) mentre condivide il rapporto uomo-natura del suo collega in Pom Poko (1994).
La sua carriera non subisce cali: nel 2012 con La storia della principessa splendente, tratto da un racconto popolare, Takahata si riconferma un eccezionale, unico e inimitabile poeta del dolore.
D’altra parte un’altra caratteristica dell’animazione asiatica non ancora toccata a pieno in questo articolo è l’erotismo, più o meno spinto.
A riguardo citiamo in particolare Eichii Yamamoto, regista di una trasposizione animata de Le mille e una notte (1969) e Kureopatora (1970), appartenenti al filone animerama: prodotti di animazione destinati agli adulti.
Yamamoto acquista fama soprattutto negli ultimi anni grazie alla rivalutazione di Belladonna of Sadness (1973), realizzato principalmente tramite una successione di quadri fissi in un caleidoscopio di stili e colori, accompagnati da una colonna sonora che oscilla tra il prog ed il jazz.
Belladonna of Sadness nasconde un messaggio di emancipazione femminile molto potente e coraggioso pur sfruttando una storia ambientata nel Medioevo.
A proposito della rappresentazione femminile delle donne in Giappone facciamo un volo pindarico per tornare a un passato più o meno prossimo, cioè a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000: Perfect blue (1997), storia dei tormenti psicologici di una ragazza che si toglie i panni dell’idol più o meno ingenua per vestire quelli di attrice, sancisce il successo di Satoshi Kon.
Tra le sue opere, caratterizzate da un montaggio frenetico, da una certosina introspezione psicologica e da un convulso e mai banale citazionismo verso i Maestri del Cinema, ricordiamo in particolare Paprika - Sognando un sogno (2006), letteralmente un viaggio nella dimensione onirica.
Nella sua breve carriera, stroncata da una morte prematura, Kon si è dimostrato uno dei più grandi maestri nella trasposizione dell’inconscio, non solo nel Cinema di animazione.
A proposito di inconscio è impossibile non consigliare un’altra opera folle, psichedelica, visionaria, un patchwork di tecniche di animazione differenti: Mind Game (2004) di Masaaki Yuasa, in merito al quale qui trovate un gustoso articolo del nostro Adriano Meis.
Cosa possiamo dire invece del Cinema di animazione giapponese contemporaneo?
Sono due i nomi che spiccano sugli altri: Mamoru Hosoda e Makoto Shinkai.
Il primo, dopo aver diretto due film dei Digimon e uno di One Piece, mostra la sua abilità artistica al mondo grazie a La ragazza che saltava nel tempo (2006).
In Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo (2012) e The Boy and the Beast (2015) risalta soprattutto l’attenzione ai temi familiari e al conflitto generazionale, senza abbandonare lo sfondo fantasy.
Makoto Shinkai ha avuto una carriera in salita e, con sei film all’attivo, ha visto la sua fama ingigantirsi grazie al suo ultimo film Your Name. (2016), che ha ottenuto plauso e consenso pressoché immediato anche dal pubblico e dalla critica occidentale.
In realtà questa fiaba moderna sulla leggenda del filo rosso è stata comunque il culmine di un percorso sui rapporti umani, l’incomunicabilità e amori impossibili o quasi, portati avanti nei suoi film precedenti, temi osservabili particolarmente in 5 cm al secondo (2007).
Concludendo, è quasi impossibile stilare una Top 8 su 100 anni di Storia del Cinema di animazione nipponica.
Quello che si può fare però è individuare otto film che rispecchino le caratteristiche e gli stilemi del genere, sottolineandone dunque le potenzialità a 360°, e cercando di individuare quindi un film essenziale per ogni autore.
animazione
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177 commenti
Tati23
2 anni fa
Mi manca solo Belladonna of Sadness.
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Claudio Bertelle
3 anni fa
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Carlo Dall'Ara
3 anni fa
Complimenti ottimo articolo!!!
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Antonella Sedda
4 anni fa
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Roberto Rotondo
4 anni fa
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Giuliana Zaccarini
4 anni fa
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Nuriell
4 anni fa
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Edoardo Gottifredi
4 anni fa
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Leonardo Loraschi
4 anni fa
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Angelo Di Domenico
4 anni fa
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Matteo Baldinu
4 anni fa
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Rebecca Pettirossi
4 anni fa
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Tazebao
4 anni fa
Per quanto riguarda la classifica, mi trovo in forte disaccordo. Trovo anch'io impossibile condensare in otto posizioni il meglio del meglio, ma - pistola puntata al cuore - avrei compiuto altre scelte. Per quanto riguarda l'animazione contemporanea: A silent Voice - La forma della voce. Praticamente un film che definire stupendo è poco. Affrontare in maniera impeccabile dei temi difficili come la disabilità e il bullismo è già un grande risultato, ma addirittura riuscire a collegare le vite del bullo e della vittima in maniera non pietosa ma narrativamente perfetta; è sintomo di un film geniale.
Avrei inserito, sicuramente, anche 5cm al secondo. Sia come risultato del cinema d'animazione recente ma non troppo, sia per la poesia della distanza e la lezione amara della vita che sa trasmettere questo cartone. Così come avrei dato un posto, magari il numero 10, a Lei e il gatto. Splendido cortometraggio che esprime un altro sentimento universale e temuto: la solitudine. Poi avrei dato la prima posizione a La storia della principessa splendente: il testamento artistico di Isao Takahata. La prima posizione l'avrebbe meritata per tutto: ardita sperimentazione, volontà di sorprendere ancora, bellezza espressa e per il fatto di aver donato un sogno a costo di distruggere un altro sogno: lo studio. Ovviamente, sia chiaro, questa è la mia personale lista. Di sicuro i film da me citati meritano un posto d'onore ma neanche i tuoi scherzano. Anche se alcuni non entrano nelle mie corde. Altri film che metterei nella mia lista ma forse più per gusti personali che valori oggettivi sono: Millennium actress e Ponyo sulla scogliera. Includo anche Wolf Children.
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Alessandro Borgia
4 anni fa
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alessia.effe
4 anni fa
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Andrea Tripodoro
4 anni fa
Posso dire poi di aver visto tutti i film in lista tranne "Belladonna Of Sadness" che recupererò il prima possibile.
Il mio preferito resterà per sempre The Boy And The Beast doppiato in italiano seguito da Your Name e Summer Wars (che consiglio a tutti)
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Marco Natale
4 anni fa
Anomalisa
The Secret Of Kells
Appuntamento A Belleville
L'Illusionista
La Canzone Del Mare
La Tartaruga Rossa
La Mia Vita Da Zucchina
L'Arte Della Felicità
Gatta Cenerentola
Alla tua giá fantastica lista
Una domanda però ripensando al primo Gli Incredibili: ma ci so stai film in CGI seri? Non mi viene in mente nulla
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Davide Sciacca
4 anni fa
Per il resto è davvero un bellissimo articolo, letto subito dopo quello di Pierluca sulla storia dei classici Disney fino alla fine degli anni '90, in pratica stasera una scorpacciata di cultura sul cinema d'animazione a 360°
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solipsoJoe
4 anni fa
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Charlot
4 anni fa
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Angela
4 anni fa
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Mr. Hyde
4 anni fa
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Luca Porcino
4 anni fa
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Giacomo Simoni
4 anni fa
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paolo rizzo
4 anni fa
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Emanuele Cusentino
4 anni fa
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Achille Sannino
4 anni fa
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supertramp
4 anni fa
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Piero Crea
4 anni fa
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ilGazzi
4 anni fa
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Federico (Sylar)
4 anni fa
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elitonoli
4 anni fa
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Giovanni Greco
4 anni fa
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Lynch Walk With Me
4 anni fa
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Emanuele Caruso
4 anni fa
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Simone Richini
4 anni fa
Mi sono interessato all'animazione giapponese da circa un anno, e mi sono appassionato subito.
Tra tutti gli anime che hai citato quelli che mi sono rimasti impressi di più in assoluto sono Akira (tant'è che gli ho dedicato un tatuaggio) e Una tomba per le lucciole, solo a pensare a quel film mi viene un groppo in gola.
Vorrei anche consigliare a tutti un altro film d'animazione giapponese: la forma della voce, veramente ben fatto, fa riflettere molto.
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Alberto Cesani
4 anni fa
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Gaia Marchetti
4 anni fa
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Paino
4 anni fa
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Charlie Shield
4 anni fa
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Max Rockatansky
4 anni fa
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Francesco Cugliandro
4 anni fa
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James Flint
4 anni fa
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Francesco Gliro
4 anni fa
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Alessio Trimboli
4 anni fa
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Guido Vaccari
4 anni fa
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Matteo Sinigaglia
4 anni fa
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Angela
4 anni fa
Personalmente però trovo le storie leggermente pesanti per essere rivolte ad un pubblico di bambini, però la tecnica è impeccabile e sicuramente sono da recuperare.
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Alessio Bottoni
4 anni fa
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Vecchio Snaporaz
4 anni fa
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Valentino Palazzo
4 anni fa
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Raff
4 anni fa
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Francesco Miale
4 anni fa
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luke bacon
4 anni fa
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Enrico Macchiarella
4 anni fa
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Francesco Signorello
4 anni fa
Di fatto Akira non ha bisogno di commenti. Un opera mastodontica il cui valore si legge in ogni frame.
Mi dispiace vedere al primo posto la solita Città Incantata che, per quanto bello, non è di certo una "chicca nascosta"... se volevamo restare sul Ghibli anche solo la Principessa Mononoke è meno conosciuto e ha più valore intrinseco (almeno secondo me).
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Davide Ripamonti
4 anni fa
- Lupin III : il Castello di Cagliostro
- Tokyo Godfathers
- Il Giardino delle Parole
- Porco Rosso
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Pfepfer
4 anni fa
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ElMarto
4 anni fa
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Il Cionco
4 anni fa
Dei migliori 8 mi manca belladonna (che avevo già letto, penso sempre tuo, un articolo sul gruppo) e l’uovo del Angelo.
Oltre a “ una tomba per le lucciole” che distrusse parte della mia infanzia (lo vidi a 10 anni spensando “oh un cartone che non ho ancora visto”)
Il mio preferito rimane “il castello errante di Howl”
Menzionerei anche il film di Lupin “il castello di Cagliostro”
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Alessia Incatasciato
4 anni fa
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Stefano Fronzoni
4 anni fa
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Filippo Decise
4 anni fa
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Gaia
4 anni fa
E così la lista dei film da vedere si allunga...
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Rebecca Carbone
4 anni fa
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Alessandro
4 anni fa
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Scycrah
4 anni fa
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Emanuele Senna
4 anni fa
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Gemi
4 anni fa
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andrec92
4 anni fa
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Samantha Mandurino
4 anni fa
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Irene Disarò
4 anni fa
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Solo Gary
4 anni fa
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Davide Arienzo
4 anni fa
Come deve reagire uno alla scena di una bambina che per la fame inizia a mangiare sassi e pietre?
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Daniele Ticconi
4 anni fa
Interessante la parentesi sui primi anni, non l'ho mai approfonditi; a tal proposito come sono Chikara to onna no yononaka e Momotaro umi no shimpei? Da vedere?
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Samuel De Checchi
4 anni fa
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Gioze
4 anni fa
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Antonio Ciriello
4 anni fa
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Sirio
4 anni fa
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Joaquin Phoenix
4 anni fa
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Giacomo Covella
4 anni fa
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Ivan Allievi Carli
4 anni fa
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Lorenzo Dal Pan
4 anni fa
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Tommaso Paladini
4 anni fa
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M4G1ST3R
4 anni fa
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Miriam Ricciardi
4 anni fa
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Francesca O.
4 anni fa
Comunque bellissimo articolo, recupererò sicuramente i titoli che mi mancano! :)
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Sothoryos
4 anni fa
Grazie a chiunque vorrà rispondere alle mia domande, soprattutto grazie a Lorenza per questo articolo, mi piace davvero molto il tuo stile di scrittura e soprattutto quando tratti dell'animazione nipponica (ma anche in "animali e simbologia") penso che tu riesca a trasmettere la tua passione in un modo davvero unico, è un piacere legerti
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Stefano Melara
4 anni fa
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lycorisra9
4 anni fa
p.s. Una tomba per le lucciole è una ceretta all'emotività: tanto bello quanto commovente!
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Drugo
4 anni fa
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Francesca Tantalo
4 anni fa
TOP🔝
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Carlo Padova
4 anni fa
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Andrea Rolli
4 anni fa
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Laura Leuzzi
4 anni fa
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Eleonora Colacillo
4 anni fa
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Alex Fanelli
4 anni fa
😁 detto ciò una "tomba per le lucciole" è nella watch list da un po', devo recuperare!
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Daniele Castelletti
4 anni fa
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Andrea Agati
4 anni fa
Consiglio il meno conosciuto King of Thorn, tratto dall'omonimo manga, uno dei miei preferiti
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Francesco Bombarda
4 anni fa
la principessa mononoke il mio preferito.
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Joaquin Phoenix
4 anni fa
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Yuri Palamini
4 anni fa
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Martina Foderetti
4 anni fa
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Claudio Serena
4 anni fa
Io sono cresciuto con i manga e con gli anime quindi sono estremamente di parte
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Serena Scarpi
4 anni fa
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Matteo Usai
4 anni fa
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Lucaluigimanfredi
4 anni fa
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Andrea Ardenghi
4 anni fa
Precisando che pur conoscendo abbastanza non sia un esperto, vorrei chiedere, come mai nei lugometraggi di animazione non abbiamo mai visto l'espressione delle arti marziali? Tematica molto forte sul suolo nipponico e che, ha avuto una lauta espressione invece a livello di pellicole.
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Francesco Marchetti
4 anni fa
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Mirko De Pasquale
4 anni fa
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Sofia Celentano
4 anni fa
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Numa Frik
4 anni fa
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Pasquale Polisi
4 anni fa
Aggiungo, però, il mio grande amore nonché mio preferito: "Si alza il vento" di Miyazaki.
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Kenji Endo
4 anni fa
Ho un rapporto d'amore e odio con Miyazaki. I suoi meriti sono indubbi, però ritengo che nella sua carriera abbia alternato film incredibili (Mononoke, La città incantata) ad altri non particolarmente riusciti (Totoro, Ponyo, Howl)
Non mi dilungo su ogni opera elencate nell'articolo sennò non finisco più, l'articolo è pieno zeppo di film buoni o comunque importanti.
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Andrea Vassalle
4 anni fa
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Richi97
4 anni fa
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Giovanni Amedeo Lugaro
4 anni fa
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Ettore Rocchi
4 anni fa
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Maatz
4 anni fa
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Valeriano Fatica
4 anni fa
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Greta
4 anni fa
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Gianni
4 anni fa
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RayRJJackson
4 anni fa
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Marco Romano
4 anni fa
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doncapissi
4 anni fa
Una tomba per le lucciole non riesco più a guardarlo talmente è struggente.
Bellissimo articolo, molto esauriente 👍👍👍
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Lolloscara
4 anni fa
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Dragos Vranescu
4 anni fa
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Charlie Shield
4 anni fa
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