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#SuldivanodiAle
Su Disney Plus si è concluso Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere e sono contento di poter affermare che questa serie è a mio dire l’opera migliore dedicata a Spider-Man prodotta dal MCU e una delle più interessanti di sempre.
Per chi scrive, l’ultima serie animata che era stata davvero capace di catturare l’anima del personaggio era The Spectacular Spider-Man, che si basa principalmente sulle avventure a fumetti di The Amazing Spider-Man portate al grande pubblico da Stan Lee, Steve Ditko e John Romita Sr.
Sfortunatamente l’opera è stata cancellata dal catalogo di Disney Plus da qualche tempo e recuperarla non è facilissimo ma, qualora doveste riuscirci, vi troverete a guardare una serie che offre una fantastica reinvenzione dell’epoca d’oro del personaggio, inserendo il ricco cast di villain e comprimari come pochi erano riusciti a fare.
Lo Spidey di quella serie è tornato brevemente in azione in Spider-Man: Across the Spider-Verse, parlando a Miles di quanto sia difficile essere Spider-Man.
[Lo Spidey di The Spectacural Spider-Man in Across the Spider-Verse]
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere vuole essere invece un ponte tra il classico e il moderno e a conferma di questo obiettivo ben orchestrato possiamo portare la sigla, che fonde il tema della serie animata del 1967 con arie hip-hop molto più contemporanee; lo vediamo anche nelle “copertine” che richiamano quelle dei fumetti, qui usate come title card per introdurre gli episodi.
Una delle sfide maggiori che deve affrontare uno sceneggiatore (o uno showrunner) quando si tratta di adattare una figura universale come quella di Spider-Man consiste nel riuscire a leggere lucidamente il tempo e non cadere nella tentazione di applicare una rivisitazione distruttiva del personaggio, magari strizzando troppo l’occhio a dettagli del nostro presente che rischiano di invecchiare velocemente.
Stan Lee e Steve Ditko creando Peter Parker hanno scritto un archetipo che ha tenuto botta per decine di anni e che spesso ha “semplicemente” spostato l’umore e la fattura generale delle sue storie. Non voglio scendere troppo nell’argomento fumetto, quindi vi parlo per grandi linee al fine di evitare di perdere la rotta di questa recensione.
Nel recente passato la società è cambiata drasticamente e Peter Parker non è più quel ragazzino nerd che veniva chiuso negli armadietti dal capitano della squadra di football (aka Flash Thompson), che si innamora della cheerleader della scuola o della bella e impossibile Mary Jane Watson.
Quel personaggio oggi potrebbe suonare un po’ patetico e insincero rispetto a come sono i ragazzi oggi, che potrebbero non rivedersi in quella visione di un underdog adolescenziale.
Il contesto sociale è più vario, presenta nuove sfide e ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere Peter viene ridisegnato per vestire una nuova era teen, circondandosi al contempo di comprimari più aderenti al presente.
In questo scenario viene presa in considerazione una formula necessaria per portare al pubblico i conflitti di Spider-Man: deve esserci il dramma… possibilmente un po’ teen e un po’ soap.
[Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere guarda sempre al fumetto come fonte primaria]
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere non lo dimentica e difatti sposta le origini di Tombstone, introduce i villain fautori di una rete criminale ampia e intricata e gioca con le identità e le moralità dei vari personaggi, dipanando i possibili scenari di conflitti e drammi futuri.
La serie inoltre introduce una marea di personaggi: Doctor Strange, Camaleonte, Dottor Octavius, Norman e Harry Osborn, la dottoressa Connors - il cui cambio di genere può solo aprire a una diversa interpretazione del dramma del personaggio ma non nuoce in alcun modo al suo archetipo - Daredevil e più in generale presenta il contesto del Marvel Cinematic Universe che in parte già conosciamo tramite i film.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere vuole portare un po’ del MCU dei Marvel Studios senza però lasciare campo libero alle invasioni barbariche che, a mio dire, hanno distrutto la riuscita dell’adattamento cinematografico interpretato da Tom Holland.
Qui Spidey è speciale non grazie a Norman Osborn, che ne diventa mentore, quanto a se stesso.
Per quanto le origini di Peter Parker/Spider-Man siano state riscritte ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, mantengono sempre un fulcro centrale che è stato parte anche di alcune avventure a fumetti: Peter Parker non è solamente forgiato da quanto accade a Zio Ben, ma dagli insegnamenti che ha ricevuto e da una fibra morale che lo porta a una consapevolezza alta dei suoi poteri e del suo ruolo nel mondo.
Peter è coraggioso ed eroico ben prima di diventare Spider-Man e questo elemento riverbera dal primo all’ultimo episodio, aprendo anche ai contrasti che, sicuramente, vedremo in futuro con Norman Osborn.
Peter Parker/Spider-Man non è un ragazzino che gioca a fare l’eroe emulando Mr. Tony Stark, fanboyeggiando come fosse uno spettatore del MCU.
Non è un egomaniaco con la battuta pronta che gioca con il destino del mondo: Spider-Man, da sempre, è il migliore dei super-eroi Marvel proprio grazie alla sua semplice, solare e genuina umanità e, nel contesto del MCU, Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere mette un puntino sulla “i” più importante di tutte.
Spider-Man è infinitamente migliore di quegli eroi che si sono presi a cazzotti in un aeroporto in Germania, perché prima di tutto ha un forte senso di responsabilità e secondo perché, in barba al presente dominato dal Dunning-Kruger, si mette in dubbio.
[Norman Osborn ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere]
Ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere l’arrampicamuri torna a vestire i panni dell’eroe risoluto ma leggero e non una macchietta ridicola che al massimo può fare da spalla comica.
Perché tra Cinema e TV lo Spidey di Marvel non è stato solo spogliato della sua forza e della sua epicità, ma anche trasformato in un buffo ragazzino con la bocca larga e un sacco di chiacchiere di cultura pop in bocca.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere riporta il personaggio alla figura archetipica creata da Stan Lee e Steve Ditko dandogli forza, epica e consegnandolo al pubblico al centro di un grande universo che è forse il più affascinante e ricco dei personaggi Marvel - motivo per il quale i vari Iron Man, Captain America, Vedova Nera e via discorrendo funzionano molto bene nei vari Avengers, ma nei film a loro dedicati sono un po’ stanchi.
Ne ho amato lo stile animato e il tratto, che sembra figlio di Steve Ditko, John Romita Sr, ma anche di un artista contemporaneo come Chris Samnee - difatti trovo stupendi le art che chiudono gli episodi e che anticipano i vari volti di Peter nel tempo.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è appassionante, coinvolgente, lavora molto bene bilanciando foreshadowing e sviluppo dei temi della stagione, rimediando all’altro grande errore del MCU: vivere principalmente di quanto si sta raccontando e lavorare sul protagonista e i suoi temi, piuttosto che distrarre il pubblico con le promesse di cosa verrà dopo o cosa e chi potrebbe interagire con il protagonista.
Per queste varie ragioni vi invito a seguire tutta la stagione, anche se qualcosa potrebbe farvi storcere il naso all’inizio, perché le cose non sono sempre quello che sembrano e la presentazione di alcuni eventi andando avanti trovano una spiegazione più ampia e funzionale al racconto. Io stesso ho in parte cambiato idea su alcune dinamiche presentate all'inizio dello show.
A tal proposito, per quanto Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere mi abbia fomentato, voglio condividere alcune idee (no spoiler) rispetto ad alcune scelte.
[Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere richiama Spider-Man 3]
Non sono innamorato di come Peter ottiene i suoi poteri.
Riconosco che gli sceneggiatori sono stati molto furbi a tirare le fila della strada percorsa, lasciando dire a Spidey stesso qualcosa che ci dimostra quanta consapevolezza ci sia dietro la scrittura di questa.
Sono perfettamente consapevole che, probabilmente, parte della decisione è legata alla volontà di lasciarsi le porte aperte per introdurre altre Spider-People (pare abbiano già confermato Gwen), tuttavia credo fortemente che la “casualità” e l'impossibilità di replica - visto che il ragno muore e nessuno ha idea di cosa sia successo - dell’evento che porta alla creazione di Spidey lo rende unico e irripetibile e per questa ragione speciale.
La scelta presa nello show depotenzia un po’ il personaggio e la sua epica, per quanto, come detto in precedenza, è il fatto che sia Peter Parker a rendere speciale Spider-Man e non i suoi poteri.
L’altro aspetto che non gradisco è l’assenza del senso di ragno che, a quanto pare, rappresenta un problema per gli sceneggiatori.
Non sono davvero convinto sia impossibile scrivere con il senso di ragno e eliminarlo è una soluzione un po’ pigra (anche se in una sola scena Spidey sembra averlo, ma non è dato sapere se è davvero così).
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere ha anche l’annoso problema dell’identità segreta.
Trovo che basare i conflitti dei super-eroi unicamente sull’identità segreta sia una soluzione svogliata; può essere un grande elemento di tensione ma indiretto.
Nei fumetti è interessante vedere come Peter è chiamato a gestire le sue responsabilità e i suoi rapporti giocando questo doppio ruolo, spesso incrociando villain e persone a lui care: un po’ come fa Raimi in Spider-Man 2, lavorando sul conflitto e su scelte morali interessanti.
Con il passare del tempo potrei cambiare idea su questo aspetto de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, ma per ora sono molto combattuto.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è una serie che comunque consiglio caldamente a chiunque ami Spider-Man, perché il MCU ha finalmente una versione della quale può andare fiera e che tra classico e contemporaneo riesce a reinventare con intelligenza il personaggio guardando a ogni incarnazione, citando anche quelle meno amate ma a modo loro iconiche.
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