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Neon Genesis Evangelion su Netflix: l'ultimo prodigio di Gualtiero Cannarsi

Ci sono opere dell'animazione giapponese con cui siamo cresciuti e che ci hanno in parte formato, almeno a livello di gusti, come persone: Dragon Ball, Sailor Moon, Jeeg Robot, Ken il Guerriero...


E poi ci sono opere dell'animazione giapponese che sono state una vera bandiera nell'evoluzione della stessa, e nella diffusione della sua cultura.

Punti inamovibili che hanno determinato un nuovo standard: Cowboy Bebop, Akira, Ghost In The Shell, Paprika...


Ma pochi anime possono essere annoverati tra entrambe le categorie, e tra tutti in cima svetta l'anime che ha contraddistinto il passaggio nel nuovo millennio dell'animazione giapponese: Neon Genesis Evangelion

 

 



Uscito nel 1997 in Giappone e portato in Italia nel 2000, Neon Genesis Evangelion è diventato uno dei simboli stessi della terra nipponica, al pari di Godzilla, Doraemon e Hello Kitty


L'opera di Hideaki Anno, accompagnata dalle musiche di Shiro Sagisu, ha influenzato più generazioni di spettatori, una nazione intera e un medium per come lo conoscevamo.

 

Dopo la sua uscita il genere Mecha è cambiato, molti altri colleghi di Anno si sono fatti ispirare dall'opera. 
È stata una rivoluzione nell'evoluzione.

Un anime talmente tanto di successo che era difficile recuperare legalmente, perché i DVD italiani erano andati totalmente a ruba in ogni ristampa.
Ma Netflix aveva annunciato l'acquisizione dei diritti dello storico anime, in uscita il 21 giugno 2019.


Un countdown verso il disastro. 

 

Breve excursus su come funziona l'acquisizione dei diritti di un prodotto: quando una piattaforma come Netflix acquisice un film o una serie, ne acquisisce i diritti di emissione video e l'audio originale.

 

Se vuole anche il doppiaggio delle varie nazioni, deve pagare un extra per i diritti.


Spesso però Netflix preferisce fare ridoppiare da capo il prodotto, perché paradossalmente gli costa meno.

 

Questo è il caso di Neon Genesis Evangelion.

 

 

 

 

E chi ha deciso di chiamare a lavorare su una serie tanto acclamata?

I nomi che svettano sono 2 nei titoli di coda. 
Alla direzione del doppiaggio c'è Fabrizio Mazzotta, il Krusty dei Simpson: un direttore stimato che ha curato la direzione di tutti i prodotti di Neon Genesis Evangelion (la serie e vari film).


Per quanto riguarda la traduzione e l'adattamento dialoghi è stato scelto Gualtiero Cannarsi.

"Famigerato" localizzatore dei film dello Studio Ghibli, colpevole di adattamenti sempre tanto discussi e criticati. 

 

Ma è anche stato l'adattatore della serie originale del 2000 di Neon Genesis Evangelion, che vantava un lavoro egregio.


Che cosa è successo in questi 19 anni?

Come mai un individuo che ha fatto un lavoro tanto meritevole di lode ora sta facendo infuriare il mondo degli appassionati dell'animazione con così tanta strafottenza?

 

 

 

 

Perché nel corso degli ultimi 19 anni Cannarsi si è fatto carico della missione di portare "la vera traduzione", con risultati che passano dal raccapricciante al ridicolo.

 

Di articoli sul suo lavoro sulla rete, in pagine facebook e gruppi ce ne sono a bizzeffe.

 

Realtà che pregano affinché un giorno Cannarsi non lavori mai più o che si dia una regolata. 

E volentieri, per quanto dovrei rimanere imparziale, mi unisco anche io.

 

Perché Cannarsi può dire quanto vuole che lui traduca

"Rimanendo fedele esclusivamente alla versione originale, in barba alla comprensione in italiano", ma la verità dei fatti è che spesso ciò che traduce è anche sbagliato.

 

Sono invenzioni sue non fedeli a ciò che viene detto in originale.


E molte frasi non solo risultano desuete, o arricchite da vocaboli sbagliati nel contesto, ma non sono nemmeno in italiano.

 

 



Vi risparmio la polemica sull'argomento Angeli/Apostoli, perché qui il discorso è ben più ampio.


Perché molta gente non sa come funziona il lavoro in una produzione di doppiaggio.

E il rischio è che per un prodotto come questo la gente se la prenda coi doppiatori, o col direttore, quando colpe loro non ne hanno.  

 


E questo getterà benzina sul fuoco nell'incendio mediatico de "Il doppiaggio italiano fa schifo".
No. Non fa schifo. 

 

Tra le voci del nuovo cast abbiamo professionisti di altissimo calibro come Domitilla D'Amico, Barbara de Bortoli, Roberto Draghetti, e nuove promettentissime leve come Riccardo Suarez


Ma sono voci costrette a lavorare su di un copione incomprensibile e senza senso, che ha letteralmente stuprato una delle opere più importanti dell'animazione giapponese. 

Non li invidio.

 

 

 

È nata una petizione su Change.org a riguardo, vari influencer del web hanno dimostrato il loro dissenso, la gente suggerisce di fare segnalazioni direttamente a Netflix per sovvertire questo scempio.

 

È un inizio.

 

Perché se vogliamo che questa gente smetta di lavorare a cazzo di cane, le case devono essere più esigenti, gli studi devono avere più cura e il prodotto dev'essere all'altezza dell'originale o, com'era ai bei tempi, superarlo.


Sono stufo di vedere serie su Netflix doppiate con sufficienza o in maniera sbrigativa.

Serie bellissime che meriterebbero più cura nell'adattamento e nella distribuzione, come Kakegurui, il Principe Dei Draghi, She-Ra.

Oppure Neon Genesis Evangelion.

 

Ucciso il 21 giugno 2019 da un uomo chiamato Gualtiero Cannarsi. 

 

 

 

 

L'arroganza e la presunzione di un uomo rovineranno la visione di un anime storico a tutta una serie di persone che magari era troppo piccola o non ancora nata quando uscì su MTV nel 2000 e contava su questa edizione su Netflix per recuperarlo.

 

La spocchia di un sedicente professionista che continuerà in pentastellata maniera a dire che

"Tutti mi danno contro, quindi sto andando nella direzione giusta", quando ogni frase è una pugnalata.


Questo non è Neon Genesis Evangelion.

Questo non è il doppiaggio italiano. 

 

Questo è soltanto un pirata, che guida sulla strada del mondo delle opere audiovisive e che si bea delle vittime che travolge sul suo percorso. 

 

Ma io non ci sto.

 

Sono L'Auto Che Era.

 

E quanto è vero Adam, se lo vedo lo metto sotto.  

Chi lo ha scritto

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2 commenti

Lorenzo Casarini

4 anni fa

Sisi ma capii in cosa fosse inciampato il traduttore quando iniziai a masticare un po’ più di inglese e intanto mi ero rivisto Futurama almeno tre volte 😂

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Teo Youssoufian

4 anni fa

se recuperi il primo articolo di questa rubrica - ti basta cliccare sul tag "L'Auto che era" in calce a questo articolo - ti viene spiegato il motivo dello pseudonimo 😉

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