#AnimalinelCinema
In questa rubrica non poteva mancare l'incursione horror di Lars von Trier con Antichrist.
Per analizzare la simbologia animale c'è bisogno di un piccolo grande commento su questa epopea in salsa orrorifica del Nostro (cioè di me e tutte le mie personalità) regista danese preferito.
Senza giri di parole o un particolare occhio critico capiamo subito che gli animali apparsi hanno un ben preciso significato allegorico all'interno del film, così come lo hanno il numero tre e le statue dei tre mendicanti.
Quindi, senza perderci in chiacchiere, passerei subito alle deduzioni sulla volpe, il corvo e la cerva.
La volpe
Quasi tutti i bestiari narrano che quando la volpe ha fame va a cercare un luogo dove ci sia della terra rossa e si rotola per sembrare ferita.
Resta quindi immobile come se fosse morta, fino a quando gli uccelli che la vedono giacere si avvicinano alla sua bocca.
È così che lei li afferra, così come l'Anticristo afferra i peccatori tramite l'inganno del peccato.
Questo animale è citato più volte nelle Sacre Scritture sempre come esempio di amoralità.
In particolare ci si riferisce al peccato della lussuria: la tana della volpe in cui finiscono le prede è una simbologia dell'utero.
Se non fosse che, anche nei bestiari amorosi, nei giochi di coppia la furbizia e l'inganno sono caratteristiche prettamente maschili.
Il maschio infatti, rappresentando la componente spesso più furba della coppia, tradisce e "azzanna" la propria compagna.
La volpe è furba, la volpe inganna; lo fa tramite la lussuria oppure con il tradimento.
Il corvo
Siamo lì, con la testa bassa, tra i bestiari francesi del XIII secolo.
Ed è ai cuccioli di corvo che dobbiamo rivolgerci: sono questi che, non avendo ancora il tipico piumaggio nero, non vengono riconosciuti dai loro genitori.
Quando i corvi se ne accorgono può essere troppo tardi.
Cosa vi ricorda se non la causa scatenante di quel girone dantesco che è Antichrist?
Nelle Sacre Scritture si dice che i piccoli che sopravvivono sono nutriti con la rugiada direttamente da Dio.
Chiaramente le Scritture non sono un documentario di Piero Angela, quindi c'è un determinato intento morale: l’uomo è come il cucciolo di corvo, finché non sceglie di riconoscere il Signore come unico maestro verrà respinto dall'Eden.
L'Eden certo non accoglie con tenerezza i due coniugi di Antichrist.
Inoltre, nei bestiari d'amore il corvo è descritto sostanzialmente in modo non scientifico, come un animale che mangia le carcasse violentemente, partendo dagli occhi.
Il corvo è metafora dell'amore di coppia che inganna prima gli occhi, per poi penetrare e distruggere mente e cuore.
La cerva
Il cervo è uno dei nemici del serpente e per questo è spesso la rappresentazione di Cristo in contrapposizione a Satana.
In questo caso sono andata a spulciare nella mitologia nordica, ed essendo Lars von Trier danese non mi sembra un'ipotesi tanto azzardata.
Spesso il cervo o la cerva attirano il cacciatore delle fiabe in situazioni particolari costringendoli a seguire, mentre questi sono appunto nel bosco.
Le fiabe non sono mai fini a se stesse.
L'allontanamento, fisico e psicologico, spesso non viene visto come qualcosa di positivo: le cerve diventano quindi la rappresentazione o l'altra faccia di alcune dee/fate maligne il cui compito è attrarre gli uomini in luoghi isolati per ucciderli o trasformarli anch'essi in cervi.
Per questo la cerva diventa sinonimo di strega.
La cerva di Antichrist trascina, dietro di sé, il suo aborto.
Simbolo inequivocabilmente femminile, perché ad onor del vero i maschi ancora non possono abortire: si può ipotizzare che sia metafora del lutto e del senso di colpa accollata troppo spesso e molto tristemente solo alla donna (che è quella più coinvolta, sia in amore che in odio, nel rapporto con l'infante) nel caso di tragedia.
Chi è l'Anticristo per Lars von Trier?
Antichrist è un film sul percorso che una coppia di sposi (senza nome, non a caso) intraprende dopo la morte del loro figlio (una sorta di Gesù bambino).
È forse il film più complicato, più controverso e più allegorico del regista.
Dio è legato al raziocinio, al Cielo, alle architetture.
Il mondo, la Natura, è stata creata da Satana ed è appunto la sua Chiesa: nel bosco dal suggestivo nome di Eden si esplica la legge della sopravvivenza, senza sovrastrutture, l'entropia non trova contrasto.
Le mucose, gli antri oscuri, le tane diventano metafore dell'utero femminile, da cui tutto proviene.
Il sesso, da cui pare che Lars sia dipendente considerando l'ossessione nella sua filmografia, diventa uno strumento di catarsi per Lei (Charlotte Gainsbourg): attraverso il corpo si torna ad esistere, si riacquisisce il dominio su di sé.
Eppure la retorica della "buona donna" non l'ha risparmiata: il sesso e il piacere nella buona madre non sono contemplati.
Il godimento diventa supplizio, è colpa del sesso se lei è malvagia, se lei non è riuscita a evitare la morte di suo figlio.
L'arcana e malvagia sessualità diventa il pretesto per la persecuzione femminile nel corso dei secoli e agli occhi di Lei diventa giusto portare sulle sue spalle la croce del peccato.
Il sesso diventa castrazione, annullamento, mortificazione e non attraverso il piacere, ma attraverso l'atroce dolore ci si può liberare.
Lei si ritiene l'Anticristo, ma lo è davvero?
La maggior parte degli indizi porterebbero a dire di sì.
Adamo, Eva che mangia la mela del peccato sessuale, l'Eden: c'è tutto.
D'altra parte lei teme il bosco, Satana e, a differenza di Lui (Willem Dafoe), non riesce ad ascoltare le voci, vive la situazione in modo iperbolico ma umano.
Qui c'è un importante sovvertimento: Lui è un terapeuta, è un uomo ragionevole ma comunica con l'Eden.
Allora riflettiamo: Lei è il personaggio isterico, sessuofobico, cristiano, timorato di Dio, di Satana, la Natura non comunica affatto con lei, lei rifiuta la Natura e con essa una sana sessualità.
La Natura Maligna, incomprensibile e caotica, comunica con l'uomo di scienza.
Il Male probabilmente risiede nella stessa creazione, nella genesi e nella nascita, nella coppia e quindi nel mondo stesso.
Dalla famiglia non può nascere che dolore e l'unico modo per rimanere innocenti è morire prima di venir corrotti, volteggiare e schiantarsi nel biancore della neve.
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9 commenti
Lorenza Guerra
3 anni fa
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Davide Sciacca
5 anni fa
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Benito Sgarlato
5 anni fa
Per farti un esempio recente, una settimana fa ho letto qui sul sito l'analisi di Mother! e ho guardato il film subito dopo... ma ero così pienamente immerso nel film (sconvolgente!) che durante la visione è come se avessi rimosso tutti gli spoiler relativi alla trama, avendo però poter compreso meglio il film perchè a livello inconscio mi erano rimasta impresse tutte le informazioni sulla simbologia letta nell'articolo...
Quindi la lettura di queste analisi su questa tipologia di film è come se mi aprisse la mente predisponendomi ad una migliore comprensione, senza però effettivi spoiler sulla trama.
Poi comunque la trama non è per me il fattore più importante in un film, ma va di pari passo con regia, sceneggiatura, ambientazioni, colonna sonora...
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Claudio Serena
5 anni fa
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Lorenza Guerra
5 anni fa
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Lorenza Guerra
5 anni fa
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Lorenza Guerra
5 anni fa
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Claudio Serena
5 anni fa
Ciò non toglie che sia un autore di grande qualità che fa film controversi, ma con una nota ben riconoscibile.
Antichrist è, probabilmente, il suo film che preferisco, nonostante tutto. Basterebbe solo quella sequenza iniziale per farmelo piacere
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Luca Buratta
5 anni fa
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