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La seconda stagione di Westworld aveva lasciato il pubblico con qualche perplessità, fondandosi quasi interamente su una struttura narrativa a scatola rompicapo e cercando di replicare l'ossatura della stagione d'esordio, fatta di piani temporali ed enigmi intrecciati.
I creatori, Jonathan Nolan e Lisa Joy, hanno discusso con Entertainment Weekly la costruzione della terza stagione in arrivo su HBO, anticipando una vena narrativa più immediata.
"Questa stagione sarà meno rompicapo e più un'esperienza nella quale gli host avranno finalmente l'occasione di incontrare i loro creatori", ha dichiarato Jonathan Nolan.
Al termine della seconda stagione avevamo assistito alla fuga di Dolores - potete ammirare Evan Rachel Wood nella foto dal set esclusiva di EW - dal parco, anticipando una possibile escalation vendicativa nei confronti dei fautori della sua concezione.
[Immagine esclusiva Entertainment Weekly offerta da John P. Johnson/HBO]
"Amo quegli show che trovano un loro solco e vi rimangono per 100 episodi - ma questo show non è mai stato quello," ha detto Nolan a riguardo.
"Abbiamo sempre voluto che ogni stagione vedesse i personaggi in situazioni radicalmente differenti.
E con un cast così talentuoso assistere alla metamorfosi dei personaggi è una delle cose più divertenti."
Eppure non sappiamo molto riguardo i protagonisti della terza stagione di Westworld, rimanendo ancora più sperduti e meravigliati quando abbiamo assistito al trailer che, inaspettatamente, metteva in primo piano il personaggio interpretato da Aaron Paul.
Caleb, questo il nome del personaggio interpretato da Paul, è un operaio edile di Los Angeles che avrà un grosso impatto su Dolores, al centro di uno "shock culturale" condiviso da altri host quando assorbiranno l'impatto con il mondo reale.
"Il personaggio di Aaron metterà in discussione quello che Dolores ha appreso della natura umana," ha detto Nolan.
"È il tipo di persona che non può permettersi di andare a Westworld."
La stagione 3 di Westworld partirà seguendo direttamente gli eventi post-finale della stagione 2.
"Guardiamo alle conseguenze del massacro avvenuto al parco," ha dichiarato Joy.
"Dopo quello che hanno passato per uscire dal parco, Dolores ha finalmente ottenuto ciò che voleva, quindi volevamo vedere come avrebbe interagito con il mondo e quale sarebbe stato il suo piano.
Questo è il lato della vicenda che volevamo raccontare."
Nolan è stato incalzato poi riguardo il setting di questa terza stagione e di quanto sia attinente il titolo Westworld, considerando che una delle principali location della serie è proprio la Los Angeles futuristica.
[Un frame dalla stagione 3 di Westworld]
"Parte della storia si svolge nella parte occidentale degli Stati Uniti [Western United States in inglese, ndr] e questo è il filo conduttore del tema dello show - il West (ovest ma più che altro come luogo concettuale) Americano come setting e ethos", ha spiegato Nolan.
"L'idea del West come un posto selvaggio, nel quale oltre la prossima collina od orizzonte non ci sono regole.
Su un livello tematico, Dolores avrà modo di capire cosa è successo al vero West.
E la risposta è: lo abbiamo lastricato e la civiltà ha poi avuto il sopravvento su tutte quelle persone che cercavano di sfuggirle."
Insomma, Nolan e Joy sembrano aver imparato dalle criticità della stagione 2, raccogliendo il coraggio necessario per evolvere la vicenda oltre i confini del parco, aprendo magari nuove discussioni e mettendo Dolores di fronte a un essere umano che non è quello fatto di bassi istinti e pruriginosi bisogni che, seppur esponente massimo della civilizzazione che ha sovrascritto il West, sembra più disumano di chi vive attorno o appeso ai grattacieli che la dominano.
La terza stagione di Westworld è attesa su HBO per il 2020 e noi stiamo schiumando dalla voglia di vedere cosa ci aspetta in questo nuovo capitolo della vicenda.