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Netflix: il titolo crolla del 35% e brucia 58 miliardi di dollari in poche ore

Le cose per Netflix si stanno facendo difficili.

Le cose per Netflix si stanno facendo difficili.

 

Già lo scorso gennaio lo streamer aveva comunicato di aver registrato la sua più grande perdita dopo le previsioni non avveratesi in merito al numero degli abbonati, portando il titolo in borsa a perdere in una notte quasi il 20%; nell’ultimo trimestre 2021 Netflix era cresciuta di 2,5 milioni di abbonati, contro i 15 milioni dello stesso periodo di due anni prima. 

 

Il recente rapporto del primo trimestre del 2022 ha mostrato la perdita di 200.000 abbonati, con la previsione di perderne altri 2 milioni nel prossimo trimestre.

 

Il prezzo è crollato del 35,1% in un solo giorno, che si traduce in un valore di mercato di 58 miliardi di dollari persi in un giorno: negli ultimi 6 mesi Netflix ha perso ben il 65% del proprio valore. 

 

 

[La discesa del titolo Netflix negli ultimi 5 giorni - dal sito Nasdaq.com]

 

 

 

[La discesa del titolo Netflix dal 1° gennaio 2022 - dal sito Nasdaq.com]

 

 

Le ragioni dell'evidente crollo sono molteplici e spaziano dal sociale, con un mondo occidentale che non è più in lockdown e si avvia a vivere "la bella stagione" all'aperto, fino alla questione concorrenza: se fino a due anni fa Netflix poteva considerarsi in una posizione di assoluto dominio delle piattaforme streaming, l'arrivo e il consolidamento di Disney+, Prime Video, Apple TV+ e HBO Max ha rosicato molti abbonati, offendo loro cataloghi in esclusiva, che in contemporanea sono stati sottratti proprio a Netflix, con prezzi in molti casi più economici. 

 

Senza contare la perdita di tutti gli abbonamenti in Russia, dopo che il servizio è stato sospeso da un giorno all'altro in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte del paese. 

 

Il co-CEO di Netflix Reed Hastings ha dichiarato che stanno pianificando diversi modi per raddrizzare le cose, anche se ci sono molti dubbi sul fatto che queste azioni possano effettivamente risanare la situazione; da sottolinearee anche che Netflix deve ancora risalire la china del debito, che se nel 2019 era di 10 miliardi di dollari oggi è arrivato a quota 18 miliardi

 

Le misure per rialzarsi da un duro colpo come questo partiranno dall'interruzione della condivisione della password, dato che è stato stimato che circa 100 milioni di case trasmettono in streaming Netflix in questo modo, cifra che quindi è la metà degli abbonati dichiarati, al momento 219, milioni in tutto il mondo.  

 

 

[L'esplicativa grafica di RAI TGR Piazza Affari del 21/04/2022]

 

 

Un'altra soluzione paventata e da tempo nell'aria è quella dell'introduzione della pubblicità sugli abbonamenti base, che permetterebbe a Netflix di non aumenntare ulteriormente il costo per i propri abbonati garantendosi delle entrate. 

 

"Coloro che seguono Netflix sanno che sono stato sempre contrario alla pubblicità e sono un grande fan della semplicità dell'abbonamento ma, per quanto ne sia un fan, sono un grande fan della scelta dei consumatori", ha detto Reed Hastings.

"Consentire di ottenere ciò che vogliono a quei consumatori che vorrebbero avere un prezzo più basso, e che possono tollerare la pubblicità, ha molto senso".

 

Le dichiarazioni del settembre 2020 a questo punto sembrano davvero lontanissime.  

 

Su Netflix tra poco tornerà l'ammiraglia Stranger Things, serie TV che ha contribuito non poco all'enorme ascesa dello streamer, e sappiamo che i progetti in corso di produzione sono tanti e prevedono il coinvolgimento sia di stelle di Hollywood sempre più grandi sia di autori cinematografici di un certo peso: sicuramente il titolo a breve risalirà e anche la piattaforma troverà nuovi modi di coinvolgere nuovo pubblico. 

 

Se avete un abbonamento Netflix, insomma, non è ancora arrivato il momento di disperarsi né quello di cancellarlo: la ventilata opzione della pubblicità riguarderà solo alcuni abbonamenti e in ogni caso non sarà una rivoluzione prevista in pochi mesi. 

 

Staremo a vedere come si evolveranno le cose, sicuramente però per Netflix il periodo d'oro del semi-monopolio è terminato e la Streaming War è diventata molto più combattuta. 

 

Cosa succederà secondo voi? 

 

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