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Nel corso degli ultimi giorni la Hollywood Press Association è stata travolta da uno scandalo che ha portato Netflix, Amazon Studios, WarnerMedia e molti attori a prendere le distanze dal Golden Globe, premio curato dall'associazione.
Cosa sta succedendo?
Un exposé pubblicato dal Los Angeles Times a febbraio avrebbe messo sotto scrutinio la HFPA, sottolineando come da oltre 20 anni la commissione composta da circa 90 membri non conti un singolo individuo nero e ponendo l'accento sulla condotta dei membri.
Pare infatti che a causa di una totale mancanza di controllo sulla possibilità dei membri di ricevere regali e trattamenti di favore da parte delle major, si sia creato un ambiente malsano attorno al premio, creando uno standard spiacevole all'interno dell'industria.
In tutta risposta la HFPA avrebbe votato una mozione utile a ristrutturare l'associazione, con un piano per aumentare nell'arco di 18 mesi i propri membri di circa il 50%, prestando attenzione a selezionare candidati neri o appartenenti a minoranze poco rappresentate.
Ovviamente l'altra parte dell'iniziativa sarebbe di dare un limite ai benefit che i membri della HFPA possono ricevere.
La risposta della HFPA non è però andata a genio a Hollywood, che avrebbe fatto notare come non sia certo abbastanza, in un lasso di tempo di oltre un anno, applicare una manovra così blanda, portando oltre 100 pubblicisti a consigliare ai propri clienti di non collaborare in alcun modo con l'associazione.
Attori del calibro di Mark Ruffalo hanno immediatamente prestato attenzione alla vicenda, accogliendo l'iniziativa.
#ChangeIsGolden pic.twitter.com/cKCF6A7Pmm
— Mark Ruffalo (@MarkRuffalo) May 8, 2021
La HFPA non è certa nuova a scandali e Phillip Berk, ex presidente dell'associazione, è stato recentemente espulso dopo aver condiviso, in una mail interna al gruppo, un articolo che definisce il Black Lives Matter come "un movimento di odio razziale".
Berk è un discreto personaggio e in passato fu anche accusato di aver molestato sessualmente Brendan Fraser, attore che ha drasticamente interrotto la sua carriera proprio a causa di simili avvenimenti e che in tempi recenti ha parlato apertamente del suo abbandono delle scene.
L'episodio, che all'epoca fu indagato dalla HFPA, fu fatto decadere come un evento goliardico lasciando Berk libero da qualsiasi azione disciplinare.
Quello che ha inorridito Hollywood è stato anche l'aver trasformato in maniera e mestiere l'usanza di farsi corteggiare, con regali e altre attenzioni, da parte di studios, produttori e network al fine di aggiudicarsi i premi.
A tal proposito calza alla perfezione una battuta parte di uno dei tanti monologhi di apertura di Ricky Gervais a sottolineare proprio tale idiosincrasia, causando l'ilarità di molti, compreso l'allora temuto Harvey Weinstein.
"Un giornale di Hollywood ha detto che la mia conduzione avrebbe portato alcune star del cinema a stare alla larga per paura di essere prese in giro.
Come se le star del Cinema riuscissero a stare alla larga dalla possibilità di vincere un Golden Globe.
In particolar modo se la produzione lo ha già pagato."
Ricky Gervais, Golden Globes 2016.
Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, si è unito poi al dissenso, scrivendo una lettera alla HFPA per annunciare ufficialmente di voler cessare ogni attività con loro fino a quando l'organizzazione non avrà rifondato i propri valori di inclusività e la condotta dei propri membri.
Hanno poi seguito Amazon Studios e WarnerMedia.
A fare molto scalpore è stata soprattutto la dichiarazione di Scarlett Johansson, dando un segnale più incisivo e un quadro ancora più esaustivo della situazione creata nel corso del tempo dalla HFPA.
"In quanto attrice impegnata a promuovere un film, durante l'Award Season si è soliti partecipare alle conferenze stampa e agli show di premiazione.
In passato ciò ha significato dover fronteggiare domande sessiste e commenti, da parte di alcuni membri della HFPA, al limite della molestia sessuale.
È l'esatta ragione per la quale, per molti anni, mi sono rifiutata di partecipare alle loro conferenze.
La HFPA è stata legittimata da personaggi quali Harvey Weinstein per costruire lo slancio necessario utile a raggiungere il riconoscimento dell'Academy e l'industria si è così conformata.
A meno che non ci siano riforme strutturali dell'organizzazione, credo sia giunto il momento di fare un passo indietro dalla HFPA per concentrarci sull'importanza e la forza di coesione tra i nostri sindacati e dell'industria tutta."
Contestualmente Tom Cruise ha restituito i tre Golden Globes vinti per Nato il 4 luglio, Jerry Maguire e Magnolia.
Le molte proteste, ormai su scala nazionale e che coinvolgono personalità e major, hanno portato la NBC, network dietro la trasmissione dell'evento, a decidere di non mandare in onda la cerimonia 2022.
Come anticipato, la preoccupazione riguarda l'efficacia delle manovre prese dalla HFPA, considerando come Hollywood sia alla ricerca di una decostruzione totale di un sistema per loro ormai insostenibile e inaccettabile.
La richiesta è quella di avere una radicale trasformazione dell'associazione.
Insomma, per certi versi i le varie battute fatte da Gervais sulla futilità del Globe, sul razzismo della HFPA e sull'idiosincrasia del sistema Hollywood, erano il classico caso del bambino che grida al re nudo.
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppo della vicenda, perché i Globe, allo stato attuale, non sembrano più uno dei premi più ambiti di Hollywood.
"Non ho nemmeno visto The Tourist.
Chi lo ha visto?! Deve essere davvero buono, visto che è tra i nominati.
Quindi state zitti, ok?!
E vorrei zittire questa ridicola voce che sta girando secondo la quale la sola ragione per la quale The Tourist è stato nominato è così la HFPA poteva passare del tempo con Johnny Depp e Angelina Jolie.
È spazzatura!
Non è la sola ragione. Hanno anche accettato delle mazzette!
No, quello che è successo davvero è che sono stati portati a vedere un concerto di Cher.
Che diavolo di mazzetta è?!"
Ricky Gervais, Golden Globes 2011.
Quante volte sei caduto in trappola per colpa di un titolo clickbait che poi ti ha portato a un articolo in cui non si diceva nulla?
Da noi non succederà mai.