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Sale cinematografiche: al vaglio un piano per riaprire a maggio

C’è un piano per la riapertura delle sale cinematografiche a maggio

Forse si sta per aprire una piccola finestra di luce sul buio totale che ha avvolto le sale cinematografiche italiane dall'autunno scorso. 

 

Grazie a una news diffusa dal sito di Direzione Generale Cinema veniamo a conoscenza dell'ipotesi di un piano per la riapertura dei cinema italiani nel mese di maggio. 

 

Al momento chi di dovere sta ragionando sull'attuazione di test simili a quelli già effettuati a Barcellona, in Spagna.

 

Sul tavolo di Lorenzo Casini - capo di gabinetto del Ministero della Cultura - sono allo studio tre protocolli.

Un'ipotesi è quella di portare la soglia di capienza delle sale dal 25% fino al 40, se non addirittura al 50%: rimanendo la soglia al 25% secondo gli operatori del settore sarebbe impossibile ricominciare.

 

Le ipotesi per consentire l’accesso del pubblico alle sale cinematografiche sono inoltre: il tampone prima di entrare in sala, la mascherina Ffp2 da acquistare all’ingresso e un sistema di areazione importante all'interno dei locali. 

 

 

 

Ricordiamo che le sale in Italia sono chiuse ormai da mesi. 

 

La situazione di emergenza sanitaria ha fatto sì che nel 2020 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di oltre 182.5 milioni di euro per un numero di presenze pari a circa 28 milioni di biglietti venduti: rispetto al 2019 si è trattato di un decremento di più del 71,3% degli incassi e di più del 71% delle presenze.

 

Se si considerano i dati a partire dall’8 marzo 2020, primo giorno di chiusura nazionale delle sale, il mercato nel 2020 ha registrato invece il 93% circa in meno di incassi e di presenze rispetto al 2019, per una differenza negativa di più di 460 milioni di euro. 

 

Attualmente si calcola che siano al lavoro oltre 200 set, tra film italiani, internazionali e serie televisive, ma le sale restano chiuse. 

 

Non è la prima volta che si discute di un'ipotesi riapertura e a fine febbraio sembrava che il 27 marzo sarebbe stato il giorno della fine dell'incubo. 

 

Il 19 marzo scorso il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha comunicato l'attuazione del decreto legge Sostegno, dichiarando:

"Il decreto contiene importanti misure per il mondo della cultura, che aggiungono oltre un miliardo di euro alle risorse finora stanziate per sostenere un settore duramente colpito dalla pandemia.

Spettacolo, cinema e musei sono in grande sofferenza per la perdurante chiusura imposta dalle misure di contenimento del contagio e meritano ogni sostegno, perché esprimono parte notevole della nostra identità".

 

Con oltre 200 milioni di euro verrà devoluta una indennità straordinaria di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo, con una platea di beneficiari allargata.

Oltre agli artisti e alle maestranze con almeno sette giornate lavorative e un reddito inferiore ai 35.000 euro, saranno interessati anche coloro che, con almeno trenta giornate lavorative, abbiano un reddito inferiore ai 75.000 euro, a differenza delle precedenti erogazioni in cui il reddito massimo ammesso a contributo non doveva superare i 50.000 euro. 

 

Adesso c'è solo da riaprire le sale cinematografiche, rimettendo in moto pur con tutte le misure di cautela necessarie un'industria e un indotto che a 13 mesi dalla prima chiusura non può davvero più permettersi di restare fermo. 

 

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