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Capone, il film di Josh Trank con Tom Hardy, ha segnato un record per la distribuzione in VOD, incassando 2.5 milioni di dollari in 10 giorni grazie a diverse piattaforme.
Eppure, nonostante le buone previsioni per il VOD, la matematica ci dice che questa via non può sostituire i ricavi della distribuzione in sala.
Distributor Vertical Entertainment è la compagnia dietro il rilascio di Capone e specializzata nella distribuzione di titoli in VOD.
La compagnia generalmente si occupa di dare mercato ai film straight-to-video, con particolare attenzione a tutte quelle produzioni pensate per la sala e supportate da un cast abbastanza noto, il cui risultato finale non ha poi trovato un compratore.
Capone, un film indipendente a basso costo e con protagonista una star come Tom Hardy, non rientrava certamente in quella descrizione ma ha finito per essere acquistato dalla piattaforma soprattutto a causa della pandemia.
O questo è quanto si pensava.
A onor del vero il film, secondo una fonte di IndieWire, sarebbe stato proposto alle distribuzioni per circa un anno, senza però trovare una casa disposta a portarlo nelle sale.
Contestualmente Capone non sembrava un prodotto capace di brillare ai festival, un ambiente vitale per la promozione di prodotti indipendenti.
Per chiarezza specifichiamo che Capone è stato prodotto in Canada, paese che offre molte agevolazioni fiscali rispetto agli USA, con un budget di circa 20 milioni sfruttando una campagna pubblicitaria piuttosto timida e basata su qualche dietro le quinte condiviso tramite i social network.
Stando alle critiche Capone aveva ragione di non farsi vedere ai festival, considerando la fredda accoglienza data dai critici, ma rimane importante considerare come gradimento del pubblico e della critica siano fattori contrastanti.
Difatti, stando ai dati diffusi, per Distributor Vertical Entertainment, i 2.5 milioni incassati in 10 giorni rappresentano un record e il film dopo aver guadagnato il secondo posto nella classifica iTunes, nella seconda settimana è sceso solo al quinto.
Oltretutto la compagnia ha fissato un prezzo di noleggio di 9.99 dollari, ma è stato ridotto a 5.99 dollari, ritornando agli standard dei prodotti generalmente distribuiti da Distributor Vertical Entertainment.
Secondo le previsioni della compagnia, il titolo potrebbe arrivare a un totale di circa 4/5 milioni d'incasso.
Eppure, come suggerisce la matematica, esiste un enorme elefante nella stanza: lo scarto piuttosto ampio rispetto ai 20 milioni investiti.
Dovete considerare come, in base agli accordi che Distributor Vertical Entertainment prende con le produzioni, il pagamento dei diritti non è così ampio.
Dei 2.5 milioni, secondo le stime, la produzione vedrebbe arrivare nelle sue tasche solo 1.5 milioni.
Queste sono le somme relative agli incassi domestici e non sono ancora inclusi gli introiti relativi alle future vendite in supporto fisico o alle distribuzioni di terze parti - come TV via cavo o altre piattaforme interessate ad avere il film nel proprio catalogo.
Rimane da comprendere se Capone avrebbe avuto maggiore fortuna con una piattaforma streaming quale Netflix, Amazon Prime o Apple e se questo esperimento forzato del VOD non sia stato un grosso errore di valutazione nei confronti di un film che, attraverso una normale distribuzione portata avanti a dovere, avrebbe potuto avere maggiore fortuna.