close

NUOVO LIVELLO

COMPLIMENTI !

nuovo livello

Hai raggiunto il livello:

livello

#CineFacts. Curiosità, recensioni, news sul cinema e serie tv

#articoli

Quando Daniel Day-Lewis fece il calzolaio a Firenze

L'attore pluri-premiato ha un carattere umile e schivo, rarissimo a Hollywood

Credo che nessuno al mondo possa mettere in discussione il talento e la bravura di Daniel Day-Lewis. 

L'abnegazione dell'attore si percepisce in ogni suo ruolo, in una carriera costellata di personaggi indimenticabili, in alcuni dei film più importanti degli ultimi trent'anni e con un palmarès di premi e riconoscimenti invidiabile. 

 

Eppure tutto ciò non ha fatto in modo che Daniel Day-Lewis si montasse la testa. 

Anzi. 

 

L'attore tre volte Premio Oscar si è più volte allontanato dalle luci della ribalta, a quanto sembra non lo vedremo mai più recitare, e qualche anno fa fu protagonista di un aneddoto meraviglioso.

 

Nel 1999 Daniel Day-Lewis si trovava a Firenze in vacanza, ospite di due amiche pianiste.

Un giorno gli fu consigliato di andarsi a far fare un paio di scarpe su misura presso la rinomata bottega di Stefano Bemer - Shoemakers.

 

Qualche giorno dopo, nei pressi della bottega, i fan lo riconobbero e lui vi si rifugiò all'interno per evitare la calca.

 

 

 

Strinse così un rapporto confidenziale con gli artigiani calzolai, al punto di chiedere loro se poteva lavorare come apprendista; quando gli fu detto che non avevano soldi per retribuirlo, Daniel Day-Lewis rispose che l'avrebbe fatto come apprendista volontario perché voleva "imparare un mestiere".

 

All'epoca aveva già vinto un Oscar nel 1990 per Il mio piede sinistro. 

 

Daniel Day-Lewis rimase in bottega per dieci mesi, deciso a sfuggire dallo star system e desideroso di ritrovare un equilibrio personale lontano dalle luci di Hollywood.

 

I Bemer raccontarono che fu sempre puntuale e preciso, che ogni due settimane andava a trovare il figlio a Parigi nel weekend chiedendo il permesso per poter uscire un po' prima il venerdì, ma presentandosi sempre alle 8:55 del lunedì mattina davanti alla bottega, arrivato direttamente dall'aeroporto con ancora il trolley accanto a lui.

 

I primi giorni da volontario nella bottega insisteva affinché fosse lui a spazzare per terra a fine giornata, perché diceva

"Sono l'ultimo arrivato, è giusto che lo faccia io". 

 

Confezionò un paio di scarpette per il figlio, dicendo

"Forse non le userà, ma potrà sempre dire: queste scarpe le ha fatte mio padre".

 

E si rifiutava di aprire la grande quantità di posta che riceveva dal suo agente, compresa quella riguardante il suo lavoro di attore. 

 

 

 

Un giorno Martin Scorsese si mosse da Los Angeles e lo andò personalmente a trovare nella bottega fiorentina: dopo due mattinate di discorsi riuscì a convincerlo a tornare sul set.

 

Poco tempo dopo, Daniel Day-Lewis vestiva i panni del macellaio Bill Cutting in Gangs of New York, nella New York del XIX secolo ricostruita a Cinecittà.

 

Il film di Scorsese ebbe lo sfortunato record di ottenere 10 nomination agli Oscar senza vincerne nemmeno uno: Daniel Day-Lewis fu candidato, ma quell'anno vinse Adrien Brody per la sua performance ne Il pianista di Roman Polanski

 

 

 

Nel 2008 però vinse la statuetta grazie al personaggio di Daniel Plainview ne Il petroliere di Paul Thomas Anderson, e 5 anni dopo fece tris grazie a Lincoln, di Steven Spielberg. 

 

Dopo quel film Daniel Day-Lewis decise di prendersi un altro periodo di pausa e per 5 anni non recitò più.  

È tornato nel 2018 ancora per Paul Thomas Anderson, ottenendo la sua sesta nomination agli Oscar per Il filo nascosto - ma quello fu l'anno di Gary Oldman ne L'ora più buia - e poi dichiarò che si trattava del suo ultimo film. 

 

Esiste un attore di questo livello, l'unico nella Storia del Cinema ad aver vinto 3 Oscar come Migliore Attore Protagonista, che riesce ad essere così umile e anti-divo? 

 

 

 

Per adesso sembrerebbe di no. 

 

Ma aspettiamo fiduciosi il suo ennesimo ritorno, perché il Cinema senza Daniel Day-Lewis è come un oceano senza acqua. 

 

O come... un calzolaio senza le scarpe. 

 

Become a Patron!

 

Ti è piaciuto questo articolo?

Sappi che hai appena visto il risultato di tanto impegno, profuso nel portarti contenuti verificati e approfonditi come meriti!

Se vuoi supportare il nostro lavoro perché non provi a far parte de Gli Amici di CineFacts.it?

Chi lo ha scritto

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

CineFacts

Articoli

Articoli

Lascia un commento



close

LIVELLO

NOME LIVELLO

livello
  • Ecco cosa puoi fare:
  • levelCommentare gli articoli
  • levelScegliere un'immagine per il tuo profilo
  • levelMettere "like" alle recensioni