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Dallas Buyers Club e il budget così povero che vinse l'Oscar

Il film vinse l'Oscar per il Miglior Trucco

Il budget di Robin Mathews e Adruitha Lee per Dallas Buyers Club era di 250 dollari.


Rispettivamente capo reparto trucco e capo reparto acconciature, le due hanno dovuto affrontare i 28 giorni di riprese cavandosela con un budget assolutamente ridicolo anche per un film indipendente. 

 

 

[Da sinistra: Robin Mathews e Adruitha Lee ricevono l'Oscar da Samuel L. Jackson e Naomi Watts]

 


I 250 dollari non servivano solo a trasformare Matthew McConaughey e Jared Leto da pazienti con l'AIDS vicini alla morte a esseri umani dall'aspetto relativamente sano.

 

Non servivano neanche solo a ricreare le eruzioni cutanee comuni nei pazienti malati di AIDS negli anni '80.  
Quei 250 dollari non servivano neppure soltanto a gestire le acconciature dei protagonisti e di tutte le comparse: servivano per fare tutto ciò, in mezzo ad altre mille difficoltà. 

Robin Mathews, truccatrice, ha raccontato che il film non veniva girato cronologicamente - come la norma suggerisce, soprattutto quando la produzione non è miliardaria - quindi il suo compito sul set fu anche quello di far apparire McConaughey e Leto malati e poi sani e poi di nuovo malati anche 5 volte nella stessa giornata. 

 

 



"Quando dicemmo all'Academy la cifra che avevamo a disposizione rimasero tutti senza parole", ha dichiarato la Mathews in un'intervista per Vanity Fair,

"Matthew e Jared per il ruolo persero uno 17 e l'altro 13 chili, quindi quando nel film li vedi che sembrano più sani perché hanno messo su peso grazie ai farmaci, in realtà è solo merito del make up" 

 

Una protesi prostetica inserita nella bocca la aiutò a rendere più piene le guance di McConaughey, ma per il resto si trattò esclusivamente di quello che la Mathews ha definito "polveri e vernice": con il trucco enfatizzava i contorni del viso e delle singole ossa. 

 



"Avevo riempito la mia roulotte sul set con foto di teschi e scheletri, per imparare bene le ossa che dovevo evidenziare.
Evidenziai il contorno di ogni osso e tendine, e a volte anche le vene, che trovavo su tutto il corpo.

Era un full body make up".  

 

Altri momenti della sceneggiatura si sarebbero potuti risolvere facilmente, se solo il budget non fosse stato quello di una cena al ristorante giapponese per 5: 

"C'è un momento per i malati di AIDS in cui si sviluppa questa eruzione cutanea chiamata dermatite seborroica.


Non potevo permettermi di acquistare le protesi e non avevo neanche il tempo di fare le protesi, quindi ho dovuto trovare un modo per farlo.

 

Ho utilizzato semola e farina di mais, perché era roba economica.

In realtà ho dovuto prenderli in prestito dalla dispensa di mia madre, perché non avevamo nemmeno abbastanza soldi per comprarli." 

 

 



Sul set di un film costato appena 5 milioni di dollari, dove molti della troupe hanno raccontato di aver visto che spesso i producer pagavano con la propria carta di credito i cestini del pranzo, è comprensibile. 

 

Come è comprensibile che quell'anno l'Oscar per il Miglior Trucco e Parrucco andò proprio a Dallas Buyers Club: gli altri candidati erano The Lone Ranger e il lungometraggio che nacque dallo sketch del Nonno Cattivo di Jackass


Senza nulla togliere ai professionisti che lavorarono sugli altri due film, credo sia stato il minimo premiare il lavoro eccezionale che Mathews e Lee riuscirono a fare con un budget di appena 250 dollari. 

 

 



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