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Perché Natalie Portman ha girato poche scene di sesso

L'attrice le rifiutava categoricamente

Non è raro a Hollywood vedere le attrici in abiti succinti, in ruoli eccessivamente sessualizzati se non addirittura mezze nude o nude. 

 

E se non le vediamo in quel modo quando hanno raggiunto notorietà e credibilità, quasi sicuramente le possiamo trovare così agli inizi della carriera. 

Certo non la stessa sorte che capita agli attori maschi.  

 

Natalie Portman è senza dubbio tra le attrici più brave e più belle della sua generazione, eppure di ruoli "spinti" nella sua filmografia se ne trovano davvero pochi, perché? 

 

Perché fu lei stessa a rifiutarli, per 'colpa' del film Léon.

 

 

[La giovanissima Natalie Portman sul set del film di Luc Besson]

 

 

Lo raccontò l'attrice in due occasioni, in merito al movimento #MeToo:  

"Quando ho sentito tutto quello che veniva fuori [dai racconti delle mie colleghe] pensavo 'Wow, sono così fortunata a non esserci passata'.

Poi, riflettendo, ho pensato 'Ok, sicuramente non sono mai stata aggredita, questo no, ma in qualche modo ho comunque subìto discriminazione o molestie su quasi tutto ciò su cui ho mai lavorato", ha detto Natalie Portman a Vulture,

"Sono passata dal pensare di non avere una storia da raccontare al 'Ehi, aspetta, ho un centinaio di storie!'

 

E penso che molte donne stiano facendo questi calcoli con loro stesse, cose che abbiamo dato per scontate come se facesse parte del processo". 

 

 

[Heat - La Sfida (1995) Il secondo ruolo per Natalie Portman è in un film di Michael Mann con Al Pacino: per lei fu subito Serie A]

 

 

Dopo aver raccontato di aver rifiutato l'invito di un produttore per un volo su un jet privato, sul quale c'erano solo lei, lui e un letto già pronto, Natalie Portman ha spiegato le sue scelte da attrice:   

 

"C'è stato un periodo in cui ero riluttante a fare qualsiasi tipo di scena che richiedesse dei baci, o delle scene di sesso.

Perché per i miei primi ruoli le recensioni sembravano dovessero per forza darmi della Lolita e cose del genere, e mi ero molto spaventata per tutto ciò".  

 

A marzo, in occasione della Saturday's Women March di Los Angeles, Natalie Portman ha illustrato meglio la sua situazione: 

"Avevo 12 anni sul set del mio primo film, Léon, in cui interpreto una ragazza che fa amicizia con un killer e spera di vendicare l'omicidio della sua famiglia", ha dichiarato, 

"Il mio personaggio si stava sviluppando e stava scoprendo la sua femminilità, la sua voce e le sue pulsioni.
In quel momento della mia vita, anch'io stavo scoprendo tutto ciò.

 

Ero così entusiasta: avevo 13 anni quando venne distribuito il film e il mio lavoro e la mia arte ebbero un'incredibile risposta del pubblico: ero eccitatissima quando aprii la prima lettera di un mio fan... ma quel fan mi descriveva la sua fantasia sessuale dove desiderava stuprarmi. 

 

In un programma radiofonico locale partì un conto alla rovescia per il mio 18° compleanno - eufemisticamente la data in cui sarebbe stato legale portarmi a letto;

i critici cinematografici nelle recensioni parlavano del mio seno che stava crescendo: ho capito molto rapidamente, anche a 13 anni, che se avessi dovuto esprimermi sessualmente mi sarei sentita insicura e che gli uomini si sarebbero sentiti sempre autorizzati a discutere e oggettivare il mio corpo"

 

Natalie Portman ha quindi spiegato come è cambiato il modo in cui si presentava in pubblico, rifiutando i ruoli che potevano sessualizzarla e come ha pensato di costruirsi una reputazione da "moralista, conservatrice, nerd, seria".

 

 

[Closer (2004): è solo dieci anni dopo Léon che vediamo Natalie Portman in un ruolo sexy: prima di questo, molte rinunce consapevoli]

 

 

Natalie ha sottolineato la presenza dominante degli uomini sui set che ha frequentato durante la sua carriera.  

"Capita di lavorare su un film come unica donna, e spesso sei proprio l'unica donna sul set.

 

È molto raro avere membri femminili nella troupe oltre ai reparti di trucco, parrucco e guardaroba - i reparti "stereotipo" per le donne - e penso che le donne facciano esperienza di questa cosa in molti settori: se hai l'opportunità di lavorare sei spesso l'unica donna nella stanza.

Lo sento dire dai miei amici che sono avvocati, uomini d'affari, scrittori di spettacoli."

 

Ma non solo, perché la vincitrice dell'Oscar 2011 ha detto che spesso la discriminazione avviene in maniera più subdola, come ad esempio con registi e produttori che le chiedono opinioni e appunti sui suoi ruoli per poi far finta di niente e non ascoltarla. 

 

 

[Migliore Attrice Protagonista agli Oscar 2011 per la sua interpretazione ne Il Cigno Nero, di Darren Aronofsky]

 

 

Natalie Portman ha elogiato alcuni dei registi con cui ha lavorato, come Pablo Larraín (Jackie), Darren Aronofsky (Il Cigno Nero) e Mike Nichols (Closer) per avere invece sentito e valutato la sua opinione, ma ha anche raccontato un episodio - senza nominare il regista - in cui si è sentita dire "Sei estenuante" dopo che aveva dato un suggerimento. 

 

Non proprio una reazione simpatica e comprensiva... 

"Pensavo 'Sarei estenuante perché ti dico la mia opinione sul mio lavoro?!'

Ed era completamente diverso con gli attori uomini accanto a me, nella stessa stanza, al punto che uno dei miei colleghi con cui stavo lavorando si è alzato in piedi per sostenermi, dicendo al regista 

 

 

'Sai, non la stai veramente ascoltando, mentre invece stai ascoltando me quando stiamo dicendo praticamente la stessa cosa.'" 

 

 

[Per Pablo Larraín è Jackie, nel 2016]

 

 

Natalie Portman è riuscita a costruirsi una carriera di tutto rispetto, conservando un'aria elegante e algida, cercata proprio per evitare di essere 'sessualizzata' in ogni occasione. 

 

Ma quante altre attrici possono comportarsi come lei senza conseguenze sulla carriera? 

E quante attrici continuano a guadagnare meno dei loro colleghi uomini pur facendo lo stesso lavoro? 

 

Quanti altri #MeToo dovranno esserci prima di giungere a una vera 'parità dei sessi'? 

Natalie Portman

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2 commenti

David Fragassi

2 anni fa

Continuo a leggere e sentire il termine "sessualizzare", ma non riesco proprio a capire cosa significhi. Se una donna gira delle scene di sesso o di nudo non viene "sessualizzata", ma sceglie di farlo liberamente senza nessuno che le punti una pistola alla tempia. Quando fate certi discorsi dimostrate quanto non abbiate rispetto per la libertà di scelta della donna e vi rivelate come i bigotti ipocriti che siete, anzi siete peggio che bigotti, siete talebani.

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Drugo

5 anni fa

😂😂😂

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