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Il Trono di Spade - Riassunto 8x06 con spoiler e facezie

Hanno ammazzato Game of Thrones, Game of Thrones è vivo! 

Potrei scrivere un saggio sulla lenta e inesorabile discesa verso la sciatteria che riguarda la preparazione di una ripresa, come la battuta del bianco o altre impostazioni, dovuta all'incredibile progresso tecnologico della postproduzione e alla moltiplicazione delle possibilità di manipolare l'immagine, che se da un lato offrono in post opportunità impensabili fino a qualche anno fa, dall'altro impigriscono le professionalità sul set. 

 

Oppure potrei scrivere le mie impressioni su quanto sia formativo per un ragazzino fare sport di squadra, imparando il rispetto per l'avversario e la basilare importanza del lavoro di gruppo, il raggiungimento di un obiettivo comune da perseguire lavorando insieme e non da solo, pensando a quando da piccolo ho giocato a hockey su ghiaccio e pallacanestro, portandomi dietro ricordi ed esperienze di campo e spogliatoio che anche dopo trent'anni non ho più dimenticato. 

 

O ancora, potrei scrivere la ricetta degli spaghetti alla carbonara, in assoluto uno dei miei primi preferiti che potrei mangiare senza saziarmi, decantando le lodi del guanciale e del pecorino e irridendo tutti coloro che invece si ostinano a utilizzare la pancetta e il parmigiano. 

 

Ognuno di questi argomenti probabilmente mi darebbe più gioia e soddisfazione, e mi provocherebbe meno dispiacere e meno pena, rispetto allo scrivere la recensione stupida e spoilerosa dell'ultima puntata di Game of Thrones.  

 

Ma se siete qui, non volete sentir parlare di diaframma, di 4 fuori o di uova, quindi la scriverò.

 

La foto di copertina è esattamente la faccia che ho fatto per praticamente tutta la durata dell'episodio. 
L'ultimo episodio. 

La fine di una delle più importanti, note, ricche e seguite serie televisive di sempre. 

 

Ma vado con ordine. 

SPOILER 
dopo l'immagine

 

 



Dopo la gigantesca ed immotivata grigliata della puntata scorsa, l'ultima puntata di Game of Thrones si apre sul volto di Tyrion, rammaricato per la carneficina appena conclusa. 

 

Il Lannister sopravvissuto inizia ad aggirarsi tra le macerie come farebbe qualunque turista in visita ad Ercolano e Pompei, due località che con questa Approdo del Re condividono non solo le sorti carbonizzate ma anche il fatto di cadere a pezzi mentre a pochi frega qualcosa. 

 

Dietro a Tyrion si scorge anche Jon, così, quasi per caso. 

L'irrilevante presenza del nostro caro Stanis Targaryen Snow è ormai non solo evidenziata dalla sceneggiatura, ma anche dalla messa in scena. 


Lui c'è, ma non c'è. 

Lui è lì, ma non conta. 

 

Tyrion decide di recarsi da Corinna Nata dagli Sbalzi Umorali, al che Stanis si offre di accompagnarlo. 
Anzi no: si offre di farlo accompagnare dai suoi uomini. 

 

L'irrilevante presenza del nostro caro Stanis Targaryen Snow è quindi ormai sottolineata anche dal nostro caro Stanis Targaryen Snow: nemmeno a lui stesso frega tanto di lui stesso. 

 

Intanto un incazzosissimo Verme Grigio mostra di avere le pal
decide a cazzo dur
tira fuori i cogl

 

Intanto un incazzosissimo Verme Grigio impedisce qualsivoglia metafora genitale e si dimostra uomo integerrimo e pronto ad andare fino in fondo: tutti coloro che erano contro devono morire, punto.  

 

 



Non gli interessa che si siano arresi, che siano in ginocchio, che abbiano chiesto scusa, che al posto di farlo solo con il capo si siano coperti interamente di cenere e che per penitenza abbiano guardato tutta la terza stagione di Riverdale: respirano, e questa per Verme è una colpa sufficiente. 

 

Nell'ultima puntata di Game of Thrones, chiunque stava con Cersei deve morire. 

 

Stanis e Davos non riescono a convincerlo, e mentre Verme mette in atto il volere di Corinna Nata dalla Mancanza di Lexotan tagliando gole con nonchalance, loro due se ne rammaricano, e se ne vanno. 

 

Nel frattempo Tyrion è giunto nel luogo in cui gli altri due Lannister sono stati sepolti dalle macerie. 

Tutto il luogo è abbastanza libero dalle macerie, tranne qualche metro quadro proprio dove si trovano loro due. 

Ma va' che sfiga. 

Qualcuno deve anche aver tolto di mezzo le macerie che abbiamo visto crollare prima di quelle assassine, perché mentre Tyrion cammina non si vedono. 

 

Ma capisco che in una serie dove restano in campo tranquillamente dei bicchierozzi di caffè e delle bottigliette d'acqua, aspettarsi della continuity sulle macerie è fare i pignoli. 

 

L'ultima puntata di Game of Thrones ci mostra quindi un Tyrion disperato che dopo aver guardato un po' qui e un po' lì arriva perfettamente dove si trovano i fratelli: lui sa che non sono riusciti a scappare perché su Whatsapp l'ultimo accesso di entrambi risulta allo stesso orario ed è da ieri che non visualizzano, quindi o adesso non hanno campo oppure sono morti. 


Spoiler: sono morti.  

 

 

 

 

La mano dorata di Jaime conferma le sue impressioni, e dopo un attimo vediamo anche i volti dei due fratelli Lannister defunti - in splendida forma nonostante le pietre cadute loro in testa e in faccia - e nell'ultima puntata di Game of Thrones si verifica un piccolo record: un'inquadratura con 3 Lannister, più uno in caldo, dove quello vivo è in assoluta minoranza. 

 

Fateci caso: non era mai successo prima. 

Son cose.  

 

Sempre bravo Peter Dinklage, anche in questa scena dove si rammarica tantissimo. 

 

Arya Stark, salutato il cavallo Artax che evidentemente era impegnato sul sequel de La Storia Infinita, guarda di soppiatto una schiera di eccitatissimi Dothraki e se ne rammarica, ma il montaggio ci porta da Stanis che sta passeggiando in mezzo a loro, mentre è ancora rammaricato. 

 

Questa scena dell'ultima puntata di Game of Thrones è fondamentale perché ci insegna una cosa molto importante. 

 

Quando combatti due guerre, una contro gli Estranei e una contro la Compagnia Dorata e perdi centinaia se non addirittura migliaia di uomini, quando ti ritrovi con un nugolo di Dothraki e Immacolati e vai a fare brutto a Cersei portandotene dietro 12, quando conquisti una città grazie a un drago perché non hai più uomini sufficienti per combattere... 

Basta aspettare una settimana. 

 

I Dothraki e gli Immacolati si moltiplicheranno per partenogenesi, probabilmente perché qualcuno li ha bagnati o ha dato loro da mangiare dopo mezzanotte, ma la cosa è un dettaglio: se prima ne avevi pochi, adesso ne hai più di quanti ne avessi prima di arrivare a Winterfell.  

 

 



Tutto ciò è straordinario e ci fa capire cosa davvero significhi il termine "fantasy". 

No, no, no: vi sto sentendo. 
È inutile che sottolineiate come tutto ciò sia assurdo: ricordatevi cosa ho scritto prima sulla continuity delle macerie e sui bicchierozzi di caffè. 
Volete davvero fare i pignoli sul numero di Immacolati? 

Suvvia, sono le emozioni quelle al centro dell'ultima puntata di Game of Thrones, mica i dettagli. 

 

E infatti non è un dettaglio l'inquadratura che introduce Corinna Nata dal Mignolo Sbattuto Contro lo Spigolo: i cari sceneggiatori, che per questa puntata hanno anche voluto fare i registi, hanno sicuramente spiato il mio profilo Instagram. 

 

Potrei chiedere le royalties, ma non voglio fare il venale e in fin dei conti l'inquadratura - che funziona per una foto ricordo carina - all'interno di una serie di queste dimensioni risulta un po' ridicola, quindi sorvolerò sulla cosa come fa Drogon sui problemi del popolo di Westeros. 

 

 



Corinna Nata dal Brufolo il Giorno dell'Appuntamento indossa un grazioso abito strettissimo di pelle nera, e tra il suo discorso, la sua posizione, la schiera di Immacolati sotto di lei e il bandierone con il logo rosso su sfondo nero direi che il paragone con i discorsi di Adolf Hitler alle folle non è affatto peregrino. 

 

Lui aveva i bandieroni con il logo nero su sfondo rosso, ma ci siamo. 

 

Stanis la ascolta rammaricandosi mentre Corinna Nata dalla Sveglia Presto il Lunedì Mattina promuove Verme Nudo a Maestro di Guerra della Regina. 

Poi dichiara guerra a praticamente tutto il resto del mondo, cattivissima e spietata, e condanna Tyrion per aver liberato il fratello.

Sfoderando, bisogna ammetterlo, finalmente una terza espressione in 73 episodi: la F6.  

 

Così, eh, giusto per calcare un po' la mano nel caso qualcuno non si fosse accorto nella puntata scorsa che adesso la cattiva è lei. 

 

Chissà come stanno oggi quelli che in questi anni in giro per il mondo hanno chiamato la propria figlia Daenerys o Khaleesi.  

 



Subito dopo c'è uno scambio che meriterebbe di avere come sottofondo la musichetta di Benny Hill perché è assolutamente comico. 

Stanis incontra Arya e le chiede 
"Cosa è successo?" 

...cosa è successo? 
COSA È SUCCESSO, STANIS? 

Ma che cacchio di domande fai? Cosa è successo, secondo te?! 
Dov'eri fino a poco fa? 
Non ti viene in mente, magari, di chiederle come sta? Di chiederle come abbia fatto a sopravvivere, da dove arrivi e come si senta? 
No, le chiedi "Cosa è successo?" 

E le amorevoli e fraterne mani che le appoggi sul viso ferito le togli subito dopo che lei ti risponde dicendo che la TUA regina l'ha preceduta, uccidendo Cersei? 
Perché non è la TUA regina, ma "La regina di tutti"? 

Sinceramente vorrei tanto sapere io cosa sia successo. 
A te. 

 

Al tuo personaggio, al suo percorso, al suo background così forte, misterioso, affascinante e fondamentale, a colui che ha affrontato qualunque difficoltà, a colui che è stato trattato da bastardo, deriso, allontanato, per poi ergersi tra la folla grazie al suo coraggio e alla sua lealtà, a colui che è riuscito a mettere d'accordo Bruti e Nightwatchers e che poi è stato tradito, a colui che è tornato in vita dopo la morte, a colui che ha affrontato non una, non due, ma TRE volte gli Estranei e ne è uscito vincitore, a colui che ha scoperto di essere il vero e unico erede legittimato più di tutti gli altri a salire sul Trono di Spade. 

 

Vorrei chiedere cosa sia successo per ridurti a un pupazzo idiota schiavo della figa che non si rende conto di cosa succede nemmeno quando ci sbatte la faccia contro. 

 

Ed è inutile che sia proprio tu, qualche minuto dopo, a uccidere Corinna Nata dal Trovare Parcheggio Dopo Due Ore Che lo Cerchi e Scoprire Mentre Fai Manovra Che Invece C'è Una Smart

 

 

 

 

Perché solo tu potevi farlo, perché solo tu potevi passare indenne davanti a un Drogon che gioca a nascondino nella neve, solo tu potevi anche subire l'ira del drago perché tanto il fuoco su di te non avrebbe avuto effetto. 

 

Quindi non è una sorpresa quella pugnalata, perché tanto se non l'avessi fatto tu con lei l'avrebbe fatto lei con te, non appena avesse capito che ormai ti aveva perso. 

 

Caro Stanis, tu sei il paradigma di tutte le cose deludenti di questa ultima stagione di Game of Thrones

Il tuo personaggio è stato trattato ancora peggio di come siano stati trattati gli altri, sono settimane ormai che vai in giro a ripetere 
She's my queen
anche davanti alle cose meno giustificabili del pianeta, ed è il discorso con Tyrion che ti convince a fare quello che fai, perché senza quello tu staresti ancora ripetendo 
She's my queen 
mentre mille Immacolati nati dal nulla ti pugnalano in ogni dove. 

 

Scusatemi, lo so che dovrei concludere questa recensione stupida e spoilerosa nominando le altre cose viste nell'ultima puntata di Game of Thrones, come Brienne che aggiorna la pagina Wikipedia di Jaime Lannister mentre pensando a lui un po' si rammarica; o la linea comica affidata a Edmure Tully che si alza per parlare e viene zittito da Sansa all'interno di una scena surreale dove tra 
"Le persone più potenti di Westeros" 
troviamo anche Ser Davos e Brienne; o il tempo incalcolabile passato tra quando Stanis compie il gesto a quando Verme Grigio porta Tyrion davanti al consiglio, tempo durante il quale non si capisce bene cosa sia successo né come, oppure ancora la totale incongruenza che fa in modo che il destino dell'erede al Trono di Spade venga deciso dal Comandante degli Immacolati di una regina che non esiste più.  

 

 



O anche del fatto che Drogon si dimostri in fin dei conti il personaggio più coerente, leale, intelligente e ragionevole della serie, che scioglie il Trono perché comprende che a uccidere la sua mamma non è stato Stanis ma proprio la brama di potere che lei aveva.

 

Rappresentato da quel simbolo che lui distrugge prima di mandare tutti affanculo e volare via. 

 

 



Oppure ancora della scelta di Bran come sovrano, scelta che tutto sommato è quella più sensata di tutte, ma che allora mette Bran nella difficile posizione di essere colui che dichiarava di non voler salire sul Trono ma che poi ammette che sapeva già tutto facendoci pensare che in realtà lui voleva eccome salire sul Trono perché sapendo in anticipo cosa sarebbe successo non ha mai fatto niente per impedirlo o modificarlo, creando così un vero rompicapo come diceva il Dottor Perry Cox a J.D. quando gli diceva che il muro su cui era appoggiato era più produttivo di lui, perché almeno il muro gli garantiva un sostegno sul quale appoggiarsi. 

 

 

[Credits to Giovanni Neve, tu non sai niente]

 

 

O gli Stark che praticamente diventano i padroni del mondo, con Bran sovrano di tutto, Sansa che corona il sogno di Salvini e ottiene l'indipendenza del Nord e Stanis Snow che torna al punto di partenza con i Guardiani della Notte. 

 

E si comporta da capo portandoli sul finale a cercare funghi.  

 

 

 


Sorvolando sulla barriera ricostruita non si sa da chi e non si sa come né quando e sul fatto che con i Bruti alleati e gli Estranei sconfitti non si capisce bene cosa debbano guardare i Guardiani.

 

Sorvolando sul destino di Ellaria Sand dimenticata nelle segrete con un cliffhanger mai risolto; sorvolando sulle lettere di Varys dimenticate lungo le puntate; sorvolando su un profondo e intrigante legame tra Bran e il Re della Notte dimenticato per strada, mai approfondito o sviluppato in maniera sensata.  

 

 

 

 

Sorvolando su Verme Grigio che con una regina in vita uccide chi vuole lui ma che quando viene ammazzata lascia vivi Tyrion e Stanis colpevoli di tradimento e regicidio perché ehi, altrimenti la puntata come finirebbe.

 

Sorvolando su Sansa che chiede e ottiene l'indipendenza ma tutti gli altri stanno zitti e non la chiedono per sé e non si capisce se lo fanno perché Sophie Turner è gnocca e loro no o se perché è più divertente farsi la guerra per ottenere qualcosa piuttosto che ottenerlo alzando il ditino in un incontro civile.  

 

 

 

 

Sorvolando sulla presenza di Bronn assieme agli altri dopo che aveva manifestato di voler uccidere Tyrion e successivamente di voler uccidere Cersei dimostrando così di essere una persona sicuramente affidabile e degna; sorvolando sul destino di Arya che dopo essere diventata l'eroina del mondo e la donna più letale di Westeros va a fare l'esploratrice delle terre ignote prendendosi gioco da sola della sua famosa lista e della profezia di Melisandre sugli occhi marroni, azzurri, verdi, gialli e a pois.

 

Sorvolando sulla totale assenza di pathos ed emozione nella scena della morte del "cattivo" della puntata, assenza percepibile anche nelle altre due morti degli altri due "cattivi" in una stagione da 6 puntate con 3 villain tutti morti in pochi secondi. 

 

 



Sorvolando su un Tyrion che non azzecca più nulla da una marea di puntate quando è Primo Cavaliere ma che improvvisamente tutti ritengono autorevole quando è prigioniero e traditore proprio nel momento in cui devono prendere la decisione più importante; sorvolando su una Arya che pare si sia dimenticata di essere in grado di cambiare volto; sorvolando su un rappresentate di Dorne che chi cazzo è; sorvolando sulle battutine in merito al suffragio universale evocato da Sam

 

Sorvolando sulle infinite spiegazioni che gli sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss sono stati costretti a dare praticamente dopo ogni puntata, spesso giustificando le assurdità dei personaggi con un

"Si era dimenticato che",

roba che se la dici al primo mese di un qualunque corso di sceneggiatura ti spediscono a pulire i cessi degli uffici della pre-produzione del Machiavelli, altro che darti in mano una serie da centinaia di milioni di dollari e altrettanti di spettatori, e dando l'idea che quel famoso lancio di moneta citato da Varys non riguardi solo la nascita di un Targaryen ma anche molte delle decisioni sullo script della serie: se viene testa gli facciamo fare quello, se viene croce gli facciamo fare quell'altro, disinteressandosi dello storytelling e della coerenza dei personaggi costruiti in anni di plot. 

 

 

 

E sorvolando su un finale con un montaggio parallelo dove vediamo i destini di Stanis, Arya e Sansa che si muovono nello stesso modo inquadrati nello stesso modo in un momento che vorrebbe essere figo ma che riesce solo a essere stucchevole e didascalico e anche eccessivamente lungo, e che instilla nello spettatore maligno il pensiero che la scelta sia nata non per dare una vera conclusione al viaggio di ognuno di loro quanto per lasciare apposta aperto il discorso per dei simpatici spin-off della serie. 

 

Sorvolando su queste e su tantissime altre cose che hanno trasformato una serie in un telefilm.  

 

E, come ho già scritto in un'altra delle recensioni stupide e spoilerose, non è tanto il cosa succede ma il come succede. 

 

I colpi di scena hanno smesso di essere funzionali al plot e sono diventati puro spettacolo fine a se stesso, i dialoghi che fanno crescere i personaggi sono svaniti, l'intreccio che continuava off-screen - con i personaggi che si muovono, ragionano e vivono anche senza essere visti dagli spettatori - è scomparso per lasciare il posto a situazioni off-screen che portano avanti il racconto ma in maniera incongrua. 

 

Uno dei pregi di una sceneggiatura, secondo chi scrive, è rendere plausibili e verosimili persone e circostanze, e la cosa funziona se queste persone vivono anche quando non le vediamo: non dovrebbe esserci bisogno di vedere sempre ciò che pensano e ciò che fanno, perché una volta delineato un personaggio lo spettatore può benissimo non vederlo per un po' e poi ritrovarlo tre passi avanti e sapere, immaginare, ipotizzare come ci sia arrivato in base agli elementi conosciuti che lo caratterizzano, e magari sorprendersi per un lato della sua personalità che si rivela in quel momento. 


Se invece fuori dallo schermo un personaggio resta immobile, significa che è un personaggio non verosimile. 


Se c'è bisogno di raccontare tutto ciò che fa mostrandolo, vuol dire che il personaggio è debole, o che - peggio - è stato reso debole dalla sceneggiatura, incapace di tenerlo in vita anche off-screen.  

 

 



Il fuori campo in Game of Thrones è diventato la Terra dell'Assurdità, dove nemmeno si capisce se passino giorni, mesi, anni, ere geologiche o semplici minuti e dove i personaggi o si immobilizzano fino a che non vengono inquadrati di nuovo oppure compiono azioni improbabili che poi dovranno essere spiegate quando li si rivede. 

 

Il come succedono le cose in questa stagione di Game of Thrones - e a ben guardare anche nelle ultime due puntate della stagione scorsa - è radicalmente cambiato rispetto alle precedenti, ed è proprio questo il punto sul quale né io né milioni di altri spettatori non riusciamo proprio a transigere. 

 

Facciamo un gioco sciocco. 
Immaginiamo di non aver mai visto Game of Thrones fino ad oggi, anzi, immaginiamo che la stagione 8 della serie sia l'unica esistente. 

 

Abbiamo una prima puntata con un sacco di personaggi interessanti, dinamiche evidenti e contrasti forti, gente che cavalca i draghi e si prepara alla guerra; una seconda puntata che crea aspettativa per la grandissima battaglia della terza puntata contro wow dei morti viventi che hanno un drago zombie! 


Poi una quarta puntata divertente e caciarona, con addirittura un drago che muore, una decapitazione e una scena d'amore; una quinta puntata da impazzire, con un dispiego di mezzi incredibile e gigantesche scene di distruzione e di morte, e una sesta puntata dove tutti i fili vengono tirati e dove tutti i destini vengono portati a termine.

 

Figata, no? 
Sì: senza sapere niente di tutto quello che è avvenuto prima, sarebbe una figata di serie. 

 

 



Provate a pensarci e vi accorgerete che a tutti gli effetti, presa singolarmente, questa stagione è da tantissimi punti di vista una delle cose più belle mai viste in televisione. 

 

Ma il problema sta proprio lì: nei 68 episodi precedenti l'ultima puntata di Game of Thrones
Peccato che esistano, peccato che siano stati scritti in quel modo e peccato che ce li ricordiamo tutti. 

Mi è stato detto che la mia delusione nei confronti di questa stagione finale nasce dalle aspettative che avevo e che sono state disilluse. 

 

Credo sia una puntualizzazione superflua: è normale che io e moltissimi altri avessimo delle grandi aspettative. 

Ma la colpa di queste grandi aspettative è di Game of Thrones: se ci avesse abituato male, non ci saremmo aspettati niente di bello. 

 

La serie, però, ci aveva abituato benissimo. 

Ci era piaciuta tanto, era diversa dalle altre, ce ne eravamo addirittura innamorati. 

 

E assistere a questa conclusione è stato come vedere il proprio partner al quale abbiamo chiesto di sposarci trasformarsi in brevissimo tempo in un mostro incomprensibile e malvagio, che assomiglia molto poco alla persona che ci aveva conquistati. 

 

Fidatevi: stordisce, fa male, delude e di un gran bel rapporto vissuto fino a quel momento lascia un ricordo di merda.  

 

 

[E per ascoltare l'ultima puntata di Game of Talks, il nostro podcast dedicato alla serie, vi basta cliccare questa frase!]

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1 commento

Sasuke

4 anni fa

io non credo sia una punizione quella di Jon, anzi tutt'altro..... e non credo neanche sia un esilio, l'ho visto più come diventare un Re del Nord, un leader per la popolazione oltre la barriera...... Comunque si totalmente d'accordo, come ho detto poche righe più sotto non sono deluso dalla conclusione, ma da come ci si è arrivati!

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