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Omaggio a David Lynch, artista poliedrico - Comicon 2025

Al Comicon 2025 è stato presentato un panel interamente dedicato a una figura indimenticabile come David Lynch

Il Comicon 2025 si è aperto omaggiando David Lynch con un panel completamente dedicato alla sua poliedrica figura, in cui sono intervenuti l’attrice e regista Asia Argento, il fumettista e regista Igort e la scrittrice e sceneggiatrice di fumetti Paola Barbato.  

 

Dopo aver visto il secondo cortometraggio di David Lynch intitolato The Alphabet in versione restaurata e aver assistito a una performance di live drawing dell’illustratrice Laura Pérez Granel, è seguita un’analisi sull’approccio di David Lynch non solo al Cinema ma a tutte le arti, al suo mondo fisico e metafisico, di cui qui riporto i momenti salienti.  

Asia Argento ha raccontato che dopo una visione di un film o un approccio a qualsiasi sua opera, David Lynch ci lascia a “noi stessi”, ovvero alla parte di noi legata al subconscio, una parte così profonda e nascosta che è inspiegabile. 

 

Igort aggiunge che esistono almeno due David Lynch: lo sperimentale e follemente geniale e quello perfetto e autentico di The Elephant Man o Una storia vera, entrambi film spiazzanti in modo diverso rispetto a Mulholland Drive

 

[Una clip di The Alphabet, di David Lynch]

 

 

Per Igort David Lynch mette in scena le sue opere intrecciando una serie di storie che sembrano sconnesse solo all’apparenza nella loro follia, fondando un prezioso legame che diviene poi sceneggiatura, creando così un qualcosa di unico, anche grazie al suo essere poliedrico e al suo far parte di un “sistema antisistema”. 

 

Paola Barbato ha spiegato come Lynch avvicini lo spettatore perché “ciò che è disturbante, ciò che è dissonante non è distante, è lì”: bisogna aver paura di ciò che è vicino, ovvero della bottiglia, della stanza, di ciò che è ovunque in quanto il Male è vicino a noi più di quanto pensiamo.  

 

Nel panel è stata sviscerata anche l’eterna domanda che tutti hanno sentito almeno una volta parlando del regista: “Lynch va capito?”.

La risposta di tutti i presenti è stata pressocché negativa, in quanto il regista ci mette di fronte a un’esperienza in cui tutto può e deve essere interpretato, per essere - anche involontariamente - spiazzante.

Igort fa l’esempio di Dune, un film “cyberpunk prima del cyberpunk”, troppo visionario per il suo tempo.

 

Viene aperta da Asia Argento una parentesi sulla meditazione trascendentale, tanto cara e importante per David Lynch: l'attrice ha raccontato quanto questa abbia contribuito in alcuni istituti in cui è stata praticata in modo estremamente positivo.  

Tutti e tre gli ospiti, inoltre, sono stati concordi sul fatto che non ci sia un film “più rappresentativo” dell’artista e in quanto loro stessi artisti hanno specificato che c’è un po’ dell’artista in ogni opera, in modo diverso: “ogni opera è figlia del momento che noi viviamo”, ha affermato Paola Barbato.  

 

In chiusura il presentatore ha chiesto cosa si pensi dell’ultima apparizione di David Lynch sul grande schermo in The Fabelmans di Steven Spielberg, nei panni di John Ford: Asia Argento ha detto che non dovrebbe essere importante nonostante sia la sua ultima apparizione, ma che anzi ci si dovrebbe ricordare il suo ultimo film, Inland Empire, un’opera unica forse oltre il genere, oltre l’arte stessa.  

 

Igort ha concluso dicendo che Lynch è iniziatico e offre visioni uniche, con un approccio peculiare a tutto che ha definito “completamente fuori”, commento a cui Asia Argento ha aggiunto “O completamente dentro! Che poi è la stessa cosa”

 

Il panel, chiuso con la visione di THE 3Rs, ha ravvivato il ricordo di un grande autore, immenso e indimenticabile; chi tra il pubblico si è infilato in sala per mera curiosità pur non conoscendo il regista, in quella che è una fiera dedicata principalmente al fumetto, si è ritrovato dinnanzi al racconto di un brillante e indimenticabile creativo.

___ 

 

Se non ami David Lynch come noi ti vogliamo un po' meno bene, ma te ne vogliamo lo stesso! 

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