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Premetto: sono un animale da sala. Al cinema annullo la mia vita e allo stesso tempo mi sento viva.
Non mi piace neanche molto fare sport, infatti non pratico neanche l’attività preferita dai millenials: il binge watching.
Per vari motivi, tra cui questo, ho aspettato per stipulare il patto con il demonio altresì detto l’abbonamento a Netflix. Un giorno però ho voluto dare ascolto a un amico.
Glielo dovevo, perché è uno dei pochi che ogni tanto guarda i film che gli consiglio o forse l'ho fatto perché ha applicato la giusta dose di insistenza.
Fu allora che decisi di guardare il primo episodio di BoJack Horseman.
La serie parla di vuoti e contraddizioni nello star system hollywoodiano, in un mondo popolato da esseri umani e animali antropomorfi.
Il protagonista è BoJack Horseman, cavallo di mezza età che vive di rendita dopo essere stato reso celebre da una sit-com negli anni ’90.
I presupposti ci sono tutti: cartone coloratissimo, ironia scortese, materiale infinito per i memi.
Pare l’ennesimo riverbero della mastodontica riserva di sarcasmo di South Park.
Perfetto da guardare all’ora di pranzo, quando mangi solo una minestrina già pronta e la TV non è più in grado di offrirti ciò che vuoi, tra repliche di serie e trasmissioni riproposte all’infinito e la ricerca di crudezza dovuta a una vita continuamente alla ricerca di qualcosa.
Credevo che BoJack Horseman fosse una sitcom leggera e cinica: niente di più sbagliato.
“Per un sacco di gente la vita è solo un lungo calcio tirato nell'uretra.
E a volte quando torni a casa dopo un giornata di calci nell'uretra ti va solo di guardare uno show su gente amabile dove si vogliono tutti bene. E dove qualunque cosa succeda alla fine di quella mezz'ora, beh, è tornato tutto a posto.
No, sai, perché nella vita vera... ho già detto quella cosa lì dell'uretra” (1x01)
Arriviamo al punto: chi dovrebbe guardare BoJack Horseman?
E perché dovrebbe farlo?
Chi continua a sentirsi inadeguato, insicuro e inutile anche dopo aver superato l’adolescenza
Cosa ci dovrebbe essere in comune tra un essere umano qualsiasi, un banale medioman, e un attore ricchissimo con una villa favolosa e che oltretutto è persino un cavallo?
Molto più di quanto si potrebbe credere.
BoJack è apparentemente cinico e incapace di amare. In realtà la serie ci accompagna nel suo passato e nella sua testa, ogni puntata ad un livello sempre più profondo, fino a connettere i tasselli del puzzle e capire cosa ha reso BoJack Horseman uno “stupid piece of shit” (4x06)
Un dolore esistenziale che ha radici profonde, un vero e proprio retaggio, un marchio di famiglia che ha portato BoJack a compiere sempre scelte sbagliate.
Vedendo BoJack Horseman non si è solo di fronte ad un cinico mondo di maschere, ma quasi in mezzo a un gruppo di amici.
I personaggi principali non si sentono mai adeguati come amici, fidanzati, amanti, coniugi, attori, agenti o semplicemente come adulti.
Chi almeno una volta si è promesso di cambiare, migliorare, iniziare una vita sana... ma non ci è riuscito.
“Conosce quella vecchia battuta: quanti psicologi ci vogliono per cambiare una lampadina?
E la risposta è: solo uno, ma la lampadina deve voler cambiare!” (3x07)
Nella mia vita ho conosciuto persone incredibili, persone che hanno lottato contro le più atroci sofferenze, ma che si sono sempre rialzate e hanno superato tutte le aspettative grazie a una volontà invincibile.
Nell’universo di BoJack Horseman i personaggi sono abbonati al "domani cambierò".
Lunedì cambierò.
Comincerò la dieta, a fare jogging ogni mattina e fra un anno sarò una persona nuova, avrò nuovi amici, un hobby costruttivo, smetterò di bere, di drogarmi, di comportarmi male.
Domani mi realizzerò.
Quel domani però non trova mai la dimensione del presente e nonostante le buone intenzioni e frasi motivazionali incredibilmente convincenti i personaggi di BoJack, soprattutto il protagonista, cadono e si rialzano in continuazione.
Se da un lato il tempo è una linea dritta, dall’altra l’esistenza ha un andamento più simile a quello delle montagne russe senza un punto di arrivo: tra nausee, salite, discese, respiri trattenuti, percorsi ciclici, errori ripetuti e abitudini sbagliate, il mondo di Hollywoo non offre una vera e propria ricompensa alla fine di un ipotetico percorso di crescita.
I motivi sono diversi.
Basti pensare banalmente alla pigrizia e al vizio: BoJack corre, ma si stanca presto, non riesce a trattenersi dal mangiare dolcetti, perché si adagia nella sua opulenza e nella sua fama.
Oppure per la paura di non riuscire ad ottenere i risultati desiderati al costo di tanto impegno.
Oppure perché si è degli incommensurabili stronzi patologicamente insicuri: BoJack su tutti preferisce che una rottura con un’altra persona sia dovuta non ad un’incompatibilità, non al suo carattere, non alla sua essenza, ma ad un’azione negativa.
Chi apprezza i camei e l’ironia tipicamente americana sullo star system di Hollywoo(d).
“Gli assistenti sono come i fratelli Belushi.
I buoni se ne vanno troppo presto e quelli cattivi, mai” (2x01)
Questo potrebbe essere banale, ma non lo è.
Alcune persone amano solo la satira sul proprio paese d’origine e magari sono un po’ fuori dagli schemi televisivi statunitensi. Se il lato drammatico e psicologico è universale, il lato comico oscilla tra la demenzialità oltre misura, rappresentata principalmente dalla combo Todd - Mr Peanutbutter, e la componente satirica fortemente territoriale.
Se non apprezzate questi due elementi BoJack Horseman non è per voi, perché un prodotto del genere è - non dimentichiamolo - nato prima di tutto per far ridere.
Persino i doppiatori dei personaggi principali sono attori famosi: Will Arnett, Aaron Paul e Alison Brie vi dicono qualcosa?
Sono moltissime le guest star che si sono prestate a parti, più o meno piccole: tra le più interessanti possiamo ricordare Naomi Watts, che interpreta Diane in un film biografico su Mr Peanutbutter, Andrew Garfield fidanzatino d’America, Daniel Radcliffe star di una delle puntate più divertenti delle quattro stagioni, Zach Braff a cui è riservata una piccola parte ma davvero indimenticabile.
Merita una menzione d’onore Jessica Biel, ex moglie di Mr Peanutbutter: nella serie è irascibile, malefica e superficiale, incapace di apprezzare l’avocado (e chi mai si fiderebbe di qualcuno a cui non piace l’avocado?), ma come persona si mostra incredibilmente autoironica e capace di non prendersi sul serio.
D'altro canto probabilmente il personaggio più assurdo è quello dell'attrice caratterista Margo Martindale, le cui divertentissime gag reggono interi episodi.
Chi è stanco di personaggi femminili stereotipati.
Trovare un prodotto che parli di femminismo senza noiosamente retorico è difficilissimo, film o telefilm che sia: da un lato molto spesso le donne vengono rappresentate come vittime e dall’altro come eroine senza macchia e senza paura.
L’ideologia traspare troppo palesemente sfavorendo notevolmente il lato artistico e molto spesso anche la caratterizzazione dei personaggi femminili viene ridotta in favore del messaggio.
BoJack Horseman affronta il tema in modo magistrale: le donne, gatte rosa o umane che siano, sono rappresentate in modo assolutamente realistico mentre affrontano gioie, dolori e contraddizioni.
C’è Diane, dichiarata femminista della terza ondata, che cerca di ribellarsi contro l’omertà dello star system riguardo la violenza, contro un modello di famiglia fallocentrico e contro il ruolo di moglie docile di un personaggio famoso, persino prodigandosi per la promozione dell’autodifesa femminile.
Le sue lotte sono quasi sempre un flop, ma nonostante le sue tendenze autodistruttive e i fallimenti con le relative sbronze annesse Diane è destinata a riprovarci e, purtroppo o per fortuna, scendere a volte anche a compromessi.
C’è Princess Carolyn che spesso non riesce a conciliare la carriera e la voglia di amare; al termine della quarta stagione non sappiamo se riuscirà a realizzare il sogno di formare una famiglia, in barba ai suoi problemi riproduttivi e ai suoi stressanti impegni lavorativi da manager, questioni troppo spigolose persino per chi l’abbia veramente amata.
Quello che sappiamo è che Princess Carolyn è una gatta e che come tale cade sempre in piedi.
Viene trattato anche il tema dell’aborto, sia volontario e che spontaneo e sofferto.
Una cantante pop adolescente, Sextina Aquafina, scrive a riguardo una canzone molto violenta: nonostante i toni eccessivi viene vissuta come una sorta di sdrammatizzazione, una provocazione urlata e iperbolica di giovani donne confuse e spaventate in un mondo in cui il dibattito a riguardo è sempre tenuto da uomini adulti.
Poi c’è l’adolescente che soffre per il peso, donne orche sessualizzate in show per famiglie e le pop-star vendute allo star system fin da giovani e che finiscono per autodistruggersi: nessuno di questi personaggi è mai scontato.
E ci sono tanti altre donne fantastiche e meno fantastiche, ma reali.
Intendiamoci: sono molti i temi di cui tratta BoJack Horseman e questo è soltanto uno dei tanti, ma personalmente lo trovo davvero significativo.
Chi si ritiene progressista
Inutile cercare di nascondersi dietro a un dito: se sei un conservatore difficilmente ti identificherai nell’universo di BoJack Horseman.
Se c’è un elemento che emerge in più passi della serie anche a un occhio non troppo critico è il giudizio sulla mitizzazione del passato.
Horsin' Around, l’idilliaco show a cui BoJack deve il suo successo, è solo la facciata dietro la quale si nascondono meschinità, inganni, tradimenti.
Nella 4ª stagione viene sviscerato dall’interno soprattutto il modello di famiglia patriarcale come culla di traumi, bestialità che non sempre è ascrivibile solo alla violenza fisica ma che spesso si ricollega a un annullamento della persona; la società moderna, rappresentata da BoJack e il suo universo, ha assorbito i traumi e le barbarità delle generazioni precedenti e ne palesa le conseguenze, distruttive, angosciose e inevitabili.
L’infelicità in famiglia si trasmette di generazione in generazione: bisogna confrontarsi prima o poi.
BoJack Horseman è inoltre una delle poche serie TV dove si affronta un tema assolutamente innovativo: l’asessualità.
Uno dei personaggi principali si dichiara asessuale e la questione non ci viene presentata in modo barocco, bensì con una semplicità disarmante.
Il personaggio stesso è confuso dal suo orientamento sessuale, in un primo momento non riesce a concepire la differenza tra a-sessuale e a-romantico, e noi seguiamo la sua buffissima e sentimentale ricerca di se stesso.
Chi è stato deluso, almeno per una volta, per amore e per amicizia.
“Il lieto fine è una cosa inventata da Steven Spielberg per vendere biglietti. È come il vero amore, le Olimpiadi di Monaco.
Sono cose che non esistono nel mondo reale. Dobbiamo continuare a vivere guardando al futuro” (1x05)
In BoJack Horseman l’amore traina il plot.
C’è chi viene rifiutato, chi ama una persona per cui non è adatta, chi molla per paura ancora prima di iniziare, chi vuole essere illuso, chi si carica dell’onere del matrimonio per pura formalità, chi vorrebbe una relazione stabile e invece passa da un’avventura all’altra, ci sono famiglie, single, coppie senza figli, coppie con cucciolate...
E poi c’è il sesso, tanto sesso: sesso riconciliatore, sesso arrabbiato, sesso molto spesso sbagliato, soprattutto per il protagonista che non riesce mai a stabilire un legame vero nonostante tante donne riscaldino il suo letto.
Nell’amore, e nel sesso, quello che emerge è l’incomunicabilità: i personaggi, pur volendosi spesso avvicinare, non riescono.
L’amore familiare non se la passa meglio: la serie è ricca di non-detti, passati complicati e taciuti, complicate reminiscenze che non possono che formare un muro tra i personaggi. La solitudine è una condizione quasi patologica, ma i momenti in cui le anime riescono a sfiorarsi sono resi con grande pathos.
Infine persino l'amicizia è vissuta visceralmente, come una forma d'amore.
Spesso è ostacolata dalla profondità dei sentimenti, dall'incapacità di comunicare, dall'egoismo di un momento, di cui poi pentirsi.
Sono davvero poche le persone che potrebbero disprezzare questo prodotto.
Come sempre non me la sento di essere assolutista e di dire che BoJack Horseman sia perfetta: dove io ci ho trovato una qualità, altri ci potrebbero trovare un difetto.
Sicuramente quello che vi potrete aspettare è una serie animata in modo indiscutibilmente originale, con una colonna sonora da sentire e riascoltare e soprattutto una serie incredibilmente umana.
Nonostante i colori accesi, le situazioni paradossali e gli animali antropomorfi, prima o poi è inevitabile sentirsi simili a quel maledetto, cinico, pigro cavallo.
Non vi abbiamo mai presi in giro con clickbait e bufale, perché vi rispettiamo: crediamo che amare il Cinema significhi anche amare la giusta diffusione del Cinema.
388 commenti
Alessandro Veronesi
1 anno fa
Quasi perché il mio portafogli ringrazia 😜
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Federico Saddemi
4 anni fa
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lycorisra9
4 anni fa
Quindi ringrazio l'articolo e chi l'ha scritto per avermi fatto pensare: "okay, gli do una chance!". //
Eccomi dopo aver visto la serie! Inutile dirvi che mi ha cambiato la vita o meglio... è stata una serie in grado di darmi spunti di pensiero su tematiche tanto sciocche quanto importanti. Consiglio la visione a chiunque ( a discapito di chi dice che BoJack Horseman è apprezzato solo dai pessimisti ) e spero che piaccia quanto è piaciuto a me.
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Arkantos
4 anni fa
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Matteo G
4 anni fa
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Arianna
4 anni fa
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Billizful
4 anni fa
P.S. La 5X06 è di una carica emotiva pazzesca. Per chi non l'avesse ancora vista, muovetevi ahaha è all'altezza della puntata subacquea
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Matteo G
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Diana
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4 anni fa
Ho appena finito la quinta stagione e devo ancora riprendermi da questo turbinio di emozioni
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supertramp
4 anni fa
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Giovanni Distefano
4 anni fa
Ho amato particolaremente la 1°stagione e personalmemte credo che la 2° sia un po' sottotono ma che si riprende decisamente sul finale.
Divoderò velocemente le altre due per stare a passo coi tempi.
In generale, per quel che ho visto fin ora, una serie davvero carina senza infamia e senza lode.
Potrò poi valutare meglio nel complesso non appena arriverò alla 5° stagione😊
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Silvia Manca
4 anni fa
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Luca Inghirami
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"...Okay."
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Simone Richini
4 anni fa
Ho avuto l'impressione che nella prima stagione non sapessero bene come gestire la serie, se improntarla più sul drammatico o sul comico, ma dalla seconda decolla, diventa davvero fantastica, ed ogni puntata è un pugno allo stomaco.
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Raff
4 anni fa
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Marco Barbagallo
4 anni fa
Vedremo che impressione mi farà
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RayRJJackson
4 anni fa
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Bettina
4 anni fa
Dopo la lettura di questo articolo mi sa tanto che la inizierò senza più rimandare.🙈
Spero si riveli una bella sorpresa!
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Andrea Lucietti
4 anni fa
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James Flint
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Gabri.G
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Toderi
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Domenico Guarino
4 anni fa
ora bojack per me è una serie fantastica,ti trascina spensieratamente in quel mondo e allo stesso tempo ti fa ridere riflettere emozionare un sacco
credo che tutti dovrebbero vederla e chi ama il cinema di più sia per aspetto tecnico a cominciare dalla scrittura fino all'aspetto emozionale, definisco geniali cose di sto tipo
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DocBrown
4 anni fa
E' impossibile descrivere/recensire questa serie: è un opera che va vista e vissuta.
Questa serie va consigliata sulla fiducia, aggiungere delle descrizioni o delle mini-recensioni per consigliarla ad un amico può essere controproducente perchè è impossibile coglierne l'essenza in poche parole. Per cui questo articolo lascia il tempo che trova. Se qualcuno sta leggendo questo commento e non ha ancora visto la serie: fidatevi, andate a guardarla e non fermatevi dopo i primi episodi. E no, secondo me, non è una serie che nasce con l'intento di far ridere.
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Angela
4 anni fa
Ho adorato la quarta stagione, fa capire che anche in un personaggio cupo come Bojack c'è un briciolo di sensibilità.
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Pietro
4 anni fa
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luke bacon
4 anni fa
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Debs
4 anni fa
Un tocco che ho adorato (per gusto personale) è l'inserimento del nonsense, la cui bandiera è portata magistralmente da Todd e Mr. Penautbutter
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Yorgos Papanicolaou
4 anni fa
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Francesco Bucciarelli
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Marcello Zampella
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Vecchio Snaporaz
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luke bacon
4 anni fa
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Settimio Bufanio
4 anni fa
Bella disamina e articolo, btw! 😄Per me è una delle serie della vita.
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Miriam Farzati
4 anni fa
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Gigi Dag
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LEONIDA
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Francesco Cugliandro
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Massimiliano Iotti
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Guido Di Geronimo
4 anni fa
Una piccola chicca nell'universo stereotipato delle serie tv e nella galassia delle serie animate.
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Stefano Ciani
4 anni fa
Vedremo come se la cava con le prossime stagioni
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Alessandro Dinale
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Mile
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Sarah Miccinilli
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Andrea D'Apice
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Domenico Piombini
4 anni fa
L'unica cosa su cui non sono d'accordo è che sia una serie soprattutto per ridere: secondo me se qualcuno la inizia con questo pensiero se ne stancherebbe. Il no-sense è quasi un'esigenza, altrimenti sarebbe una serie forse troppo pesante.. serve qualcosa che stacchi e sdrammatizzi. Ma se qualcuno la cerca come un "griffin" o simili.. non sarebbe appagato e si perderebbe tutto il background😃
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MarcoC1302
4 anni fa
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Pietro La Seta
4 anni fa
Ero curioso di vedere come fossero impostate la storia e i personaggi e ho finito col rivedere tutte le puntate per tre volte di fila XD😂
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Andrea
4 anni fa
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Francesco Avagliano
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Pfepfer
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Frankenstein
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Luca Zenesini
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Mandy
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Solo Gary
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Davide Arienzo
4 anni fa
Grazie <3
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Irene Costantino
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Enrico Macchiarella
4 anni fa
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Michele Df
4 anni fa
Aggiungerei solo che la maggior parte degli episodi si conclude lasciandoci tanto amaro in bocca, ma un amaro costruttivo, che fa riflettere. Penso che questo sia proprio uno dei punti forti della serie.
Assolutamente consigliato 😉
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The_Watcher_TV
4 anni fa
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Gioze
4 anni fa
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M4G1ST3R
4 anni fa
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Annalaura Benevento
4 anni fa
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Alessia Incatasciato
4 anni fa
Uno dei pochi cartoni che riesca a trasmetterti tutto all'interno di una sola puntata, capace di lasciarti quella sensazione di vuoto, di malinconia o ancora di gioia e di euforia incontrollabile.
lo consiglio veramente a tutti e spero venga apprezzato come merita 😊
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Ettore Rocchi
4 anni fa
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Andrea Musso
4 anni fa
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Federico Rossato
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Sarah Vannucci
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Luca Buratta
4 anni fa
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Sara Borgna
4 anni fa
"Bojack non è di chi lo scrive, ma di chi gli serve" 🐎
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andrec92
4 anni fa
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Martina Foderetti
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Edoardo Mignini
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Nicholas Caputo
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Ilaria Ciciori
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Dario Pisanello
4 anni fa
Soprattutto se la si affronta in un Binge Watching selvaggio come ormai Netflix ci ha abituato.
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Lorenzo Venturini
4 anni fa
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Letizia Ferro Lauretta
4 anni fa
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Marco Batelli
4 anni fa
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Alessandro
4 anni fa
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Melancholia
4 anni fa
È partita come serie cazzona da guardare ogni tanto ed è arrivata ad essere quella che divoro ogni volta che arriva una nuova stagione.
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Marta
4 anni fa
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Marco Semproni
4 anni fa
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Lt. Col. Frank Slade
4 anni fa
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Valeriano Fatica
4 anni fa
Per ora gli ho resistito ma dopo aver letto questo articolo penso che sarà la prima cosa che farò quando avrò finito di vedere "Westworld" .
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ZERO
4 anni fa
Straconsigliata! =)
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Francesco Miale
4 anni fa
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Nando Puglisi
4 anni fa
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mattobrasil
4 anni fa
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Alessandro Vacca
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lycorisra9
4 anni fa
Quindi ringrazio l'articolo e chi l'ha scritto per avermi fatto pensare: "okay, gli do una chance!".
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Antonio Lorenzo
4 anni fa
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Francesco Amodeo
4 anni fa
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Alessandro Cavallo
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Mattia Fiorio
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Shrinko
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Paul Bickle
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Grezzo
4 anni fa
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valeria epifani
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Francesco Costa
4 anni fa
Una serie che ti entra letteralmente dentro e che riesce a far "leggere" anche quelle parti nascoste, o quanto meno velate, della propria personalità e del proprio vissuto.
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Eleonora Colacillo
4 anni fa
Bellissima analisi, complimenti :)
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Davide Cassataro
4 anni fa
5° stagione da vedere assolutamente ;)
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Emanuele Cortellini
4 anni fa
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Giacomo Simoni
4 anni fa
P.S.= Attenzione, "stupid piece of shit" viene dall'episodio 04x06!
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Kappa
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Marilena Saporito
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Daniele Castelletti
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Joaquin Phoenix
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Giulio Terigi
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LeoGuerra
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Davide Ripamonti
4 anni fa
CONSIGLIATISSIMA a tutti.
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Noemi Romano
4 anni fa
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Mauro Baluci
4 anni fa
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Miriam Ricciardi
4 anni fa
Eppure, devo dire, che con le tue parole mi hai davvero convinta e visto che tutte le volte che ho letto un tuo articolo sul gruppo mi sono sempre rispecchiata in ciò che dicevi, penso proprio che ti ascolterò anche questa volta e darò una chance a BoJack Horseman.
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Claudio Sicari
4 anni fa
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Carmelo Trifoglio
4 anni fa
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Edoardo
4 anni fa
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Tony S.
4 anni fa
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Drugo
4 anni fa
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Alessandro
4 anni fa
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Samuel De Checchi
4 anni fa
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Matteo Sinigaglia
4 anni fa
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Piero Crea
4 anni fa
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Matteo Verban
4 anni fa
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Matteo Usai
4 anni fa
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Ivan Allievi Carli
4 anni fa
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Lucaluigimanfredi
4 anni fa
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Greedy_85
4 anni fa
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Francesca Banfi
4 anni fa
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Keyser Söze
4 anni fa
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Numa Frik
4 anni fa
Posso, e posso anche ridere come una deficiente per le gag Todd-Peanutbutter, identificarmi come "a stupid piece of shit" del cavallo stesso e piangere due secondi dopo da quanto forte mi è arrivato il pugno nello stomaco. Guardatevi le vostre serie, io mi guardo Bojack
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Francesco Bombarda
4 anni fa
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Emanuela Scognamillo
4 anni fa
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Donca
4 anni fa
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Davide Sciacca
4 anni fa
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Lorenzo Crescitelli
4 anni fa
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Francesco Cugliandro
4 anni fa
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Sclef96
4 anni fa
Tutti
Perché sì.
Non basta?
Ok.
Perché c'è un po' di BoJack in ognuno di noi.
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denvermotel
4 anni fa
Ma guardateli i cartoni che non fanno mai male
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Maatz
4 anni fa
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Marco Romano
4 anni fa
"Dobbiamo continuare a vivere guardando al futuro”
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Mariω
4 anni fa
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Sof C.
4 anni fa
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Richi97
4 anni fa
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Lorenzo Mandile
4 anni fa
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Alessandro Bartolomei
4 anni fa
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Kenji Endo
4 anni fa
La quarta stagione è stata probabilmente il picco più alto di tutta l'opera, mi auguro che questa quinta sia più o meno sullo stesso livello.
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Tommaso
4 anni fa
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Luca Leonardi
4 anni fa
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Davide Perdon
4 anni fa
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quent
4 anni fa
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Gemi
4 anni fa
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Samuele Monzani
4 anni fa
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Paino
4 anni fa
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Roberto Iacuzio
4 anni fa
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Roberto Iacuzio
4 anni fa
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Atom
4 anni fa
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Roberto Rotondo
4 anni fa
è una delle serie tv migliori attualmente in circolazione
fa ridere, fa piangere, ma soprattutto fa pensare
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Gianni
4 anni fa
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Daniele Ticconi
4 anni fa
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Angelo Filannino
4 anni fa
Una serietv sulla realtà che ti prende costantemente schiaffi.
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Marco D'Almo
4 anni fa
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Greta
4 anni fa
Ogni singolo personaggio è costruito alla perfezione e appare come una metafora dei diversi aspetti dell'animo umano (Bojack è la depressione, Todd è l'innocenza, Princess Carolyn è la determinazione, Dianne è il bisogno di riscatto...)
C'è questo e molto di più in "Bojack Horseman", e per apprezzare davvero questa piccola perla targata Netflix bisogna avere il coraggio di guardarsi dentro e riflettere riguardo chi siamo stati, chi siamo e riguardo chi vorremo diventare.
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Francesco Possanzini
4 anni fa
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Francesco Chimienti
4 anni fa
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Felix
4 anni fa
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margheriteacolazione
4 anni fa
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Alex73
4 anni fa
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Carlo Padova
4 anni fa
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Charlie Shield
4 anni fa
Si ha sempre l'impressione che vedendo un "cartone animato" si debba ridere o vedere cose spassosissime e quindi inizialmente credevo di avere a che fare con una serie semplicemente lenta o "noiosa". Mi sono ricreduto, fortunatamente e ora vado di quinta stagione!
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Tommaso Ferrari
4 anni fa
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