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Come funziona la regia del Festival di Sanremo

Vediamo cosa succede in regia durante l'evento dell'anno per la televisione italiana

Vi siete mai chiesti come funzioni una regia televisiva? Magari di un grande evento come il Festival di Sanremo?

 

Tra poco potrete vedere quello che succede dietro le quinte dell'evento più popolare della televisione italiana, scoprendo cosa accade mentre vanno in onda i cantanti e quanto lavoro ci sia dietro il Festival. 

 

Qui sotto potete vedere l'inizio della terza serata del Festival 2018, in fondo all'articolo trovate invece un estratto dalla prima serata del Festival 2019: in entrambe le edizioni la regia televisiva fu affidata a Duccio Forzano. 

 

Oltre a quelle del 2018 e 2019 Forzano ha diretto le due edizioni del Festival di Sanremo condotte da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto nel 2013 e 2014 e le edizioni 2010 e 2011, condotte rispettivamente da Antonella Clerici e Gianni Morandi.

 

[tutti i diritti riservati a Matteo Contrini - Video Originale] 

 

 

A destra potete vedere quello che viene chiamato "program", ovvero ciò che si vede a casa, a sinistra vedete invece due immagini della regia: una con la quinta del regista Duccio Forzano e tutti i monitor davanti a lui, l'altra invece puntata su di lui.

 

Sei minuti e mezzo di pura adrenalina.

 

Approfondisco sperando di rispondere alle domande che probabilmente vi siete posti guardando il video. 

 

Personalmente ho avuto il piacere di lavorare come cameraman con Duccio Forzano per 4 anni a Che Tempo Che Fa: a differenza di molti registi sta in piedi, lo fa spesso, la diretta televisiva è un momento in cui non si può sbagliare nulla perché non c'è modo di rifarlo, e la figura del regista è quella su cui convergono tutte le responsabilità di ciò che gli spettatori vedono dal proprio divano. 

 

Comprensibile quindi che ci si possa sentire agitati ed elettrizzati, se in più ami ciò che fai allora ecco spiegato il motivo dell'energia che trasuda da quelle immagini; per dirla con una frase dello stesso Forzano in una sua recente intervista: 


"Credo sia questo il segreto per fare un buon prodotto: devi essere concentrato, ma se ti diverti mentre lo fai, attraverso lo schermo passa" 

 

 

[Duccio Forzano e Claudio Baglioni sul palco di Sanremo 2019, in uno scatto di Andrea "Pupo" Locatelli, dal profilo IG del regista]

 

I numeri che gli sentite dire sono quelli delle telecamere - in modo che ogni cameraman sappia quando toccherà a lui e in modo che il mixer video sappia che dovrà mandare in onda quella telecamera - il comando "dentro" serve a dire al mixer che deve mandare in onda quella camera in quel momento.   

 

Dopo aver mandato in onda una camera, Forzano prepara la prossima, o le prossime, chiamando già il numero di chi dovrà essere messo in onda successivamente, per dare modo a tutti di prepararsi.   

 

In qualunque trasmissione televisiva ogni telecamera ha un compito o almeno un campo ben definito: se hai un'ottica lunga e devi fare il primo piano del conduttore non farai mai il totale dello studio, un po' perché lo sta già facendo un'altra camera e un po' perché nel caso regista e mixer non stessero guardando in quel momento cosa fai... devono sapere che tu gli stai dando quello che si aspettano, ovvero il primo piano del conduttore. 

 

Se ci fate caso potete sentire nel video che la 4 è la telecamera sul primo piano di Claudio Baglioni, la 7 è evidentemente la steadycam, la 5 e la 6 stanno sull'orchestra, la 10 è la spidercam: quest'ultima viene preparata da Duccio molto prima rispetto alle altre camere, perché per la particolarità del mezzo di ripresa - è la camera appesa a quattro cavi incrociati dall'alto, che forse vi è capitato di vedere negli eventi sportivi - ha bisogno di molto più tempo per essere pronta. 

 

 

[Duccio Forzano]

 

Per tutti gli operatori di una trasmissione la cosa funziona allo stesso modo: ognuno ha dei campi e dei piani stabiliti a seconda della camera su cui sta lavorando e in base a dove è situato all'interno dello studio. 

 

Esistono ovviamente le eccezioni: telecamere come quella "a spalla", la steadicam, il braccio etc. hanno ognuna una differenza sostanziale; in breve: la spalla è più libera, la steady esce sapendo perfettamente quando e cosa deve fare avendolo provato prima, il braccio di norma fa grandi movimenti ed ha il campo di ripresa più ampio.

 

Nel caso di questo video stiamo vedendo un brano musicale di una trasmissione che viene provata al millimetro, quindi tutti sanno già prima cosa dovranno fare. 

Durante le prove i cameramen possono proporre un'inquadratura al regista, che ovviamente ha piazzato le camere pensando a cosa vorrebbe ma poi stando in regia non vede fisicamente cosa possono o non possono fare, e se l'inquadratura piace la si tiene e la si mette in scaletta. 

 

Anche in diretta può capitare di proporre, ma in casi come quello del Festival di Sanremo è raro e rischioso. 

 

 



Curiosità: da qualche tempo alcune trasmissioni con un alto numero di telecamere - come ad esempio l'Eurovision Song Contest - vengono coadiuvate dal CuePilot: un software che permette di gestire in automatico il montaggio della diretta, combinando gli stacchi delle inquadrature con le luci dello studio ed eventualmente gli effetti. 

 

Sullo schermo del software compaiono tutti gli stacchi, cosa fa ogni camera, la durata dell'inquadratura e indica se si passa da una all'altra a stacco o in dissolvenza. 

Nel 2018 il CuePilot è stato sperimentato per la prima volta in Italia proprio in occasione del Festival di Sanremo.

 

Ma il video che potete vedere lassù con Forzano in regia... non aveva il CuePilot.  

E se non vi sono bastati quei sei minuti e mezzo, qui sotto potete vederne altri due direttamente dalla prima serata del Festival di Sanremo 2019. 


In questo caso, invece, il CuePilot c'è. 

 

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2 commenti

Alessio Minorenti

5 anni fa

cosa?

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Teo Youssoufian

5 anni fa

sì, come lo conosce tutta la troupe. 

ma perché prima si sono fatte ore di prove con l'aiuto del consulente musicale, una figura professionale che conosce i brani a memoria e sa individuare il singolo strumento che sta suonando e lo indica in regia la prima volta che lo si ascolta e si inizia a prepararne le riprese... 

poi prova dopo prova la cosa viene affinata, si compiono delle scelte (esempio: in quel punto voglio il violino stretto, in quell'altro alterniamo il PP del cantante alle percussioni, etc) e si scaletta tutto. 

quando si va in diretta - o si registra - in regia il consulente musicale conta le battute del brano anticipando cosa succederà ("meno 8 all'assolo flauto, meno 4 all'assolo flauto", etc),
l'assistente alla regia prepara le camere con un buon anticipo ricordando loro quale sarà il prossimo stacco ("prossime: 2 sul primo piano, 5 dai fiati ad allargare e 7 dettaglio flauto", etc),
il regista dirige, il mixer stacca, gli operatori devono fare quello che è stato provato sentendo in cuffia le varie persone che ti ho elencato. 

ovviamente può capitare un imprevisto e in quel caso si va in free style ma in linea di massima viene tutto provato prima, soprattutto un evento di queste dimensioni!

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