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#OscarHistory
Il più completo artista della storia del cinema calca per la prima volta il palco degli Academy e riceve l’Oscar alla carriera, facendo registrare quella che è tuttora la più lunga standing ovation della storia della cerimonia.
In realtà, quello fu il secondo Oscar onorario che Charlie Chaplin riceveva nella sua carriera.
Il primo risaliva all’edizione 1929, ma non aveva lo stesso sapore e la stessa importanza del successivo; non solo per la questione del record dell’applausometro, ma anche per il fatto che la seconda statuetta fungeva da risarcimento per tutte le angherie che la star aveva dovuto subire vent’anni prima, durante il Maccartismo.
Come tutti sanno, a partire dalla fine degli anni ‘40 Charlie Chaplin cominciò a essere inviso sia alla stampa che al governo americano, a causa delle sue idee politiche progressiste e alla presunta vicinanza al partito comunista (cosa che comunque non venne mai confermata esplicitamente dall’attore).
Nel settembre del 1952, mentre si trovava in Europa per le vacanze, l’ufficio immigrazione statunitense, dietro spinta del ministro della giustizia, lo etichettò come “non idoneo” al rientro, costringendolo così al trasferimento forzato nel vecchio continente (fissò la sua residenza in Svizzera).
Fu solo negli anni ’70 che gli americani tornarono sui loro passi, decidendo di concedergli l’onore che meritava.
Il resto è storia.
Durante la 44ª edizione degli Academy Awards, dal momento che venne annunciato il suo nome dal presentatore e fino all’inizio del suo discorso di ringraziamento passarono circa dodici minuti. Dodici minuti di applausi scroscianti e ininterrotti: il giusto tributo per l’uomo che, forse più di tutti, seppe fare del Cinema la forma d’arte del secolo.
In rete non esiste purtroppo un video integrale che mostri per intero l’applauso prolungato. Nella versione tronca che vedete sotto, unica reperibile su YouTube, vengono mostrati solo i due minuti finali della standing ovation. Che comunque non sono pochi.
Il discorso di ringraziamento è breve, ma genuino e sincero, come ogni sua opera:
“Oh, grazie mille davvero. Questo è un momento emozionante per me, e le parole sembrano così futili, così deboli.
Posso solo ringraziarvi per l’onore di avermi invitato qui. Siete meravigliosi. Vi ringrazio”.
La parte in cui dice che le parole sono futili ci rimanda inevitabilmente col pensiero al tempo dei suoi grandi film muti degli anni ’20 e ’30, quando, in effetti, le parole non erano necessarie per far trasparire dallo schermo tutta la carica espressiva dei suoi personaggi.
Qui di seguito il video originale.
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Oscar2022
24 commenti
Samuel De Checchi
4 anni fa
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Arianna
4 anni fa
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Roberto Rotondo
4 anni fa
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Benito Sgarlato
4 anni fa
Non conoscevo questi documenti, davvero grazie Pierluca
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Cristina Viscione
4 anni fa
Già da piccola mi affascinavano i suoi film e i suoi personaggi anche se ancora non ne coglievo a pieno tutte le sfumature. Crescendo e capendo, l'ho amato. La mia tesina presentata all'esame di maturità (qualche anno fa..) parla del cinema e di LUI e ricordo ancora come la commissione mi ascoltasse con interesse mentre esponevo con passione la sua storia.. E ricordo ancora meglio la rabbia provata quando uno di loro mi fermò prima della conclusione, dicendo "Molto interessante, davvero.. Ma ora passiamo ad altro".
Vi consiglio, se volete sapere un po' di più sulla sua vita, il film Chaplin (o Charlot- titolo italiano) del 1992, con protagonista un giovane e bravo Robert Downey jr che interpreta LUI e una grande Geraldine Chaplin che interpreta la mamma di Charlie.
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HAL 9000
4 anni fa
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Nibbio
4 anni fa
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Lu
4 anni fa
Video davvero toccante...
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Francesco Cugliandro
4 anni fa
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Drugo
4 anni fa
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Lt. Col. Frank Slade
4 anni fa
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Tazebao
4 anni fa
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Piero Crea
4 anni fa
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Maatz
4 anni fa
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Filman
4 anni fa
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OldBoy
4 anni fa
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Yuri Palamini
4 anni fa
Quei dodici minuti dicono tante cose: ammettere l'errore da parte dell'America, la "santificazione" di Chaplin tra gli Dei della settima arte e quanto le sue idee e i suoi film siano stati rivalutati già 40 anni dopo (e ancora oggi, 80 anni dopo!).
Le sue parole poi, come sempre, sono semplici ma meravigliose: "le parole sembrano così futili", quanta potenza ha questa frase detta da uno che ha girato film come Il monello, Tempi moderni e Luci della città senza proferire parola e poi la prima volta che decide di dire la sua ci dona il monologo del barbiere ne Il grande dittatore?? Immenso!
Mi accodo e, con un sorriso e forse una lacrima, faccio dodici minuti di applausi (e sono pochi) per Charlot!
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Francesca Sica
4 anni fa
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Dav 9000
4 anni fa
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Daniele Castelletti
4 anni fa
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Mells324B21
4 anni fa
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Nuriell
4 anni fa
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