Finale molto fuori tono rispetto al resto del film, hanno reso il mostro come un animaletto domestico, messo da parte il significato delle paure che vanno domate e tutta quella roba lì, no, rega, no

Finale molto fuori tono rispetto al resto del film, hanno reso il mostro come un animaletto domestico, messo da parte il significato delle paure che vanno domate e tutta quella roba lì, no, rega, no

Una donna reduce da un lutto è costretta ad accudire un figlio che odia e che desidera aver perso lui al posto del marito. Un film dove provi tantissima pena per la protagonista alcune persone hanno...

Una donna reduce da un lutto è costretta ad accudire un figlio che odia e che desidera aver perso lui al posto del marito. Un film dove provi tantissima pena per la protagonista alcune persone hanno riso? Ma che siamo impazziti ma un cuore certa gente ce l'ha? Un film psicologico dove gli attori sono superbi dalla protagonista che ti fa entrare nei suoi panni pieni di stress al bambino che è davvero una tortura. Interessantissima la figura del Babadook molto particolare e che costruisce una metafora. Certe scene costruiscono alla grande la tensione e mette i brividi. Citazioni a Bava, non un film a caso ma a I Tre Volti Della Paura dove in America viene intitolato Black Sabbath e da cui il famosissimo gruppo prende il nome per omaggiare il film, a go go e parte finale delirante fino ad arrivare ad una conclusione metaforica. Assolutamente uno dei migliori film horror degli ultimi anni Babadook

The Babadook è un film horror particolare. Si può avere paura di se stessi e di proprio figlio? Secondo Jennifer Kent sì. Il Babadook, un mostro che sembra prendere forma man mano che la...

The Babadook è un film horror particolare. Si può avere paura di se stessi e di proprio figlio? Secondo Jennifer Kent sì. Il Babadook, un mostro che sembra prendere forma man mano che la protagonista ne accetta l'esistenza, non è altro che la proiezione del senso di colpa con cui lei è costretta a convivere, e che la sta portando ad odiare se stessa e il proprio figlio, reo solo di essere nato. Babadook non si può sconfiggere cercando di eliminarlo, perché non esiste al di fuori della nostra mente. Non serve a nulla strappare e bruciare le pagine del libro dove è raffigurato, non serve a nulla continuare a negarne l'esistenza. Babadook c'è, più ci pensi e più lo vedi. L'unico modo per sopravvivere è farci un patto, ricavargli uno spazio tutto suo nella cantina e nutrirlo, accettando la sua presenza.
Il film è chiaramente una metafora: Babadook non è altro che il trauma, mai superato, della protagonista. Un aspetto interessante è dato dal fatto che noi spettatori, in effetti, vediamo il mostro solo quando si insinua nella mente di Amelia: si potrebbe addirittura supporre che, in fondo, la sua presenza sia addirittura suggerita e costruita sul mostro nell'armadio immaginato da suo figlio, e che Amelia "crei" il suo mostro personale materializzando le paure di suo figlio. La sostanza, comunque, non cambia. Amelia entra in un pozzo di depressione e rancore verso un figlio che non ha colpe, costringendolo ad una vita grigia, priva di felicità, e Samuel, di contro, sviluppa un carattere scontroso, chiuso, morboso. Amelia, a tratti, sembra essere consapevole del male che sta facendo a Samuel e a se stessa, ma è ormai sopraffatta dalla routine e dalla rassegnazione, dalla solitudine e dal senso di colpa. Babadook rappresenta quindi il punto di non ritorno, ma allo stesso tempo finisce per diventare la salvezza, costringendo Amelia a superare, finalmente, il suo passato, accettarlo, ed iniziare una nuova vita con Samuel. Non a caso, il nuovo inizio è il compleanno del piccolo, festeggiato per la prima volta, a simboleggiare una nuova nascita.
Babadook è un bellissimo film, e lo è anche nella confezione: ben girato, con una fotografia ottima, e una recitazione incredibile dei due protagonisti.

Stavo prendendo sonno al cinema. Zero paura anche a livello psicologico. Non mi ha lasciato nulla. Apprezzabile il tentativo ma nulla di che...

Stavo prendendo sonno al cinema. Zero paura anche a livello psicologico. Non mi ha lasciato nulla. Apprezzabile il tentativo ma nulla di che...

Uno dei migliori horror degli ultimi anni, anche perché non è il solito e noioso horror fatto solo di jumpscare, immagini spaventose messe forzatamente, dialoghi ridonanti ecc... Questo verte più...

Uno dei migliori horror degli ultimi anni, anche perché non è il solito e noioso horror fatto solo di jumpscare, immagini spaventose messe forzatamente, dialoghi ridonanti ecc... Questo verte più sullo psicologico, la vostra opinione sui personaggi può cambiare nel corso della visione ed il finale inaspettato non si fa dimenticare ma, anzi, vi farà riflettere per i giorni a seguire.

Basato su un'idea senza dubbio interessante. Da apprezzare l'assenza totale di jumpscare e l'originalità nel trattare il lato psicologico del film. 

A mio avviso pecca però a livello...

Basato su un'idea senza dubbio interessante. Da apprezzare l'assenza totale di jumpscare e l'originalità nel trattare il lato psicologico del film. 

A mio avviso pecca però a livello tecnico. Diversi errori di montaggio e continuità difficili da ignorare in una pellicola del genere (come ad esempio la bambina che cade di schiena dalla casa sull'albero e atterra magicamente di faccia poco più di un metro sotto) e una regia quasi sempre giusta, ma mai nulla di più. Fotografia funzionale ma non troppo memorabile.

Va riconosciuto che Babadook abbia fatto da apripista per altri Horror che lo hanno seguito con tematiche simili, come famiglia e disturbi psicologici, ma secondo me nettamente superiori sia nell'idea che nell'esecuzione.

Non ho disprezzato il finale, a mio avviso coerente con il messaggio del film.

a mio modesto parere uno degli horror migliori di questo secolo: regia e fotografia citano a piene mani il kammerspiel ma allo stesso tempo anche il cinema espressionista, nonostante ciò sia un...

a mio modesto parere uno degli horror migliori di questo secolo: regia e fotografia citano a piene mani il kammerspiel ma allo stesso tempo anche il cinema espressionista, nonostante ciò sia un paradosso le due cose convivono e creano quelle atmosfere tra il rarefatto e l'opprimente lungo tutta la durata del film. 


originale che il "mostro" in realtà non esista e sia solo una proiezione mentale della protagonista, che non riesce a elaborare il lutto ed è consapevole della propria inadeguatezza come madre, e un finale inaspettato e per niente scontato: dobbiamo imparare a convivere con le nostre paure... 
sfamarle, tenerle lì vicine senza mai far finta che non esistano e, quando necessario, affrontarle.

paga un po' secondo me il fatto che sia stato venduto come horror anziché come thriller/horror, e la cosa ha probabilmente deluso le aspettative di alcuni spettatori soprattutto giovanissimi, abituati all'horror contemporaneo giocato molto sui jumpscare che invece in Babadook sono praticamente assenti. 

è tutto nella testa, in ciò che si crede di vedere e in ciò che ci si aspetta di vedere.
 
e quando il terrore è reale (la scomparsa di un coniuge, la perdita del contatto con un figlio) la metafora del "mostro" che è dentro di noi e preme per uscire e tentare di divorarci fa più paura che mai.

Contrariamente alla critica che spesso lo ha incensato, per me rimane uno dei peggiori horror che io abbia mai visto. 
Capisco la questione dell'interiorità. Dell'alimentare le proprie paure,...

Contrariamente alla critica che spesso lo ha incensato, per me rimane uno dei peggiori horror che io abbia mai visto. 
Capisco la questione dell'interiorità. Dell'alimentare le proprie paure, le proprie angosce, ma come è stato posto nel finale del film per me è assurdo e ridicolo...