#news
The Irishman, l'attesissimo film di Martin Scorsese con Al Pacino, Robert De Niro, Joe Pesci, Harvey Keitel e Bobby Cannavale, potrebbe avere una distribuzione cinematografica di due settimane.
Il film è stato acquistato da Netflix e fino a ieri una distribuzione in sala non era mai stata nemmeno nominata.
Ma in un'intervista con /Film sul futuro del cinema Paul Schrader, amico di lunga data di Scorsese e suo sceneggiatore su Taxi Driver, Toro Scatenato, L'ultima tentazione di Cristo e Al di là della vita, ha raccontato che il regista newyorkese pare abbia ottenuto una tenitura di due settimane nei cinema.
Ecco l'estratto dell'intervista:
D: Quello che ho sentito dire da molti registi è che in realtà amano davvero l'autonomia che Netflix offre loro. E sembra che tu abbia avuto molte difficoltà a lavorare con gli studios e che avresti cercato di lavorare con loro.
R: Sì, danno autonomia ai cineasti.
Un mio amico sta producendo e dirigendo una nuova versione di Racconto di due città (ndr: il romanzo di Charles Dickens già portato più volte sullo schermo).
E mi ha detto che Netflix gli ha dato quello che voleva. Scorsese sta facendo un film per loro adesso, un film da 140 milioni di dollari.
D: The Irishman.
R: Sì. Due settimane, è tutto quello che può ottenere come periodo in sala.
E Netflix non si preoccupa delle distribuzioni in sala. Gli studios stanno crollando, Netflix è il nuovo modello. È anche un finanziamento cinematografico capovolto perché fin dagli anni '70 molti film sono finanziati dalla vendita sui territori. Vendi all'estero, ricevi un po' di capitale: ma Netflix e Amazon non vogliono territori.
Loro vogliono tutto il mondo o niente. E così quando lavori per Netflix, loro hanno in mano il mondo, non esistono dichiarazioni di profitto e non ci sono cifre al botteghino ma tu vieni pagato in anticipo. Quindi la ragione per la quale Marty ha ottenuto 140 milioni di dollari per quel film è perché sostanzialmente è stato pagato in anticipo.
(continua dopo la gallery)
Paul Schrader non è direttamente coinvolto sulla produzione di The Irishman, ma sicuramente si può parlare di lui come di qualcuno che conosce molto bene sia Martin Scorsese che le dinamiche interne al film e alla sua strategia di distribuzione.
Staremo a vedere cosa succederà: con Roma di Alfonso Cuaròn, La Ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen e The Irishman, Netflix ultimamente senza entrare attivamente sulla produzione ha messo le mani su film importanti sui quali si riserva i diritti di distribuzione sulla propria piattaforma, ma è fuori di dubbio che si tratti di opere che hanno una dignità ed un'importanza tale da meritare la distribuzione nelle sale, anche solo per una questione di rispetto nei confronti dell'arte e degli spettatori.
Il 2019 dovrebbe iniziare a darci qualche risposta in merito a quale sarà il futuro del Cinema in generale, con da una parte i grossi studios storici che sempre meno sono disposti a spendere enormi cifre per produrre film che non siano parte di un franchise (e che come nel caso di Disney e Warner stanno sbarcando nel mondo dello streaming) e dall'altra piattaforme di streaming come Netflix e Amazon che puntano su grossi nomi da distribuire però in esclusiva solo ai propri abbonati, in televisione o sui pc o... sugli smartphone.
Per qualunque lato facciate il tifo, siamo senza dubbio vicini a un momento epocale per la produzione e la fruizione cinematografica.
In cuor mio mi auguro che la sala in quanto tale non venga sopraffatta da tali strategie... ma posso solo sperare.
7 commenti
OldBoy
6 anni fa
Rispondi
Segnala
Roberto Rotondo
6 anni fa
Rispondi
Segnala
OldBoy
6 anni fa
Rispondi
Segnala
Arianna
6 anni fa
Rispondi
Segnala
Vi.
6 anni fa
Rispondi
Segnala
Riccardo Sacchi
6 anni fa
Rispondi
Segnala