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The Irishman: un 'mostro a 3 teste' per ringiovanire gli attori

Il Direttore della Fotografia Rodrigo Prieto lo ha raccontato in un video

Prima di The Irishman il Direttore della Fotografia Rodrigo Prieto ha lavorato sui primi quattro film di Alejandro G. Iñárritu, in un film vincitore dell'Oscar come Argo e ha ottenuto due nomination agli Oscar per la sua fotografia ne I Segreti di Brokeback Mountain e in Silence: da The Wolf of Wall Street in poi si è legato a Martin Scorsese ed è già nella crew del prossimo film del regista, Killers of the Flower Moon.

 

 

Il processo di ringiovanimento di Robert De Niro, Joe Pesci e Al Pacino in The Irishman è stata la cosa più complicata - e più costosa - del film: Scorsese non voleva che gli attori fossero costretti a recitare con i marker sul viso, procedimento utilizzato in questi casi per dare modo poi ai tecnici degli effetti visivi di ringiovanire un attore, e la scelta ha inevitabilmente comportato delle difficoltà. 

 

Nel video qui sotto Rodrigo Prieto offre un corso intensivo di alcune delle sue soluzioni, tra cui il cosiddetto "mostro a tre teste": tre telecamere collegate, per girare le scene in cui gli attori sarebbero poi stati ringiovaniti.

 

[La tecnica sul set di The Irishman]

 

 

In una conversazione con Variety, Prieto ha anche parlato del rigoroso programma di riprese - ben 300 scene in 108 giorni - e delle sue soluzioni ad alcune delle altre sfide, tra cui le numerose scene in automobile. 

 

"Gli interni delle auto sono stati tutti girati in studio", sorride. 

“Ho dovuto creare l'illuminazione per far sembrare che fossimo in esterni; abbiamo illuminato le scene della macchina con enormi pannelli a LED.

Abbiamo mandato su quegli schermi le immagini create dalla seconda unità, che aveva girato con nove telecamere attorno a una macchina, per catturare ogni angolo"

 

“Abbiamo usato uno schermo come sfondo anziché un green screen; abbiamo illuminato i volti degli attori in modo che fossero letteralmente illuminati e ombreggiati dal paesaggio e dagli edifici che passano.

Ho trovato eccitante che sembrasse tutto girato sulla strada - facendo sentire al pubblico che siano lì.

Fa parte della finzione del Cinema."

 

 

 

In The Irishman ci sono anche molte location in locali notturni e luoghi pubblici, che dovevano per forza essere diverse.

 

"In termini di ristoranti e bar sono uscito dai ricordi di Scorsese di questo tipo di luoghi.

Non è andato nei posti reali menzionati - nel libro di Charles Brandt I Heard You Paint Houses e nella sceneggiatura di The Irishman di Steve Zaillian - ma è andato in posti simili a quelli.


Per un ristorante come Villa Roma si ricordava le lampadine a basso wattaggio e il colore ambrato.

Ha ascoltato gli uomini parlare, dove si sono seduti e il modo in cui si sono comportati.

Ricordava anche il colore della luce, al contrario di altri ristoranti." 

 

 



"Ad esempio, con luoghi come la Umberto's Clam House, ha descritto le luci bianche.


Quindi ho usato una luce dall'alto fluorescente di colore ciano.
Ho usato i riflettori per creare punti caldi di luce bianca brillante.

 

Ho usato delle Lekos, che sono usate di solito a teatro, perché sono potenti e direzionali.

Le persone fumano, quindi hai dei fasci di luce che sembrano naturali, ma che sono esaltati dal dramma del momento."

 

 

 

Prieto ha anche raccontato nello specifico come hanno ottenuto le riprese di una location che nella realtà non c'è più. 

 

"La Clam House non esiste più nella sua vecchia location, quindi abbiamo dovuto riprodurre l'esterno e ricreare parte della facciata ma l'interno era ovviamente impossibile da girare lì, quindi abbiamo dovuto mettere un blue screen sulla porta: quando la telecamera entra nel posto, quella seconda parte è stata girata in uno studio.

Cerchi di renderlo naturale e senza soluzione di continuità, per farlo sembrare un'inquadratura sola."

 

Il video dietro le quinte di The Irishman mostra il "mostro a tre teste", senza molte spiegazioni.

Ma Prieto ha detto a Variety che la telecamera principale cattura la scena mentre le due "telecamere testimone" proiettano della luce infrarossa sugli attori per registrare ogni movimento dei muscoli facciali.

 

Quelle informazioni sono state poi trasmesse a un computer per assicurarsi che gli attori potessero dare da invecchiati la stessa identica performance che hanno dato sul set. 

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