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La British Film Commission ha creato il Working Safely During COVID-19 in Film and High-End TV Drama Production, un documento approvato dal governo Inglese che contiene tutti i dittami necessari a far ripartire in sicurezza le produzioni cinematografiche e televisive, sia in studio che in location.
Il protocollo è stato creato in collaborazione con il British Film Institute e diverse organizzazioni a tutela della salute e sicurezza e vorrebbero, in linea teorica, il via libera ai set a partire da luglio.
Il testo servirebbe a far ripartire ogni settore della produzione, dal set alla post-produzione.
Eppure, come per tutti gli altri settori, la ripartenza sta agli addetti ai lavori e quindi tornare o meno sul set spetta alle stesse produzioni, che si dovranno prendere l'onere di aderire alle regole create per permettergli di lavorare ma anche di decidere, in accordo con crew e cast, se è il caso di tornare.
[Il British Film Institute]
Ricordiamo che un set cinematografico, in particolar modo quando si affrontano produzioni complesse, potremmo pensare a The Batman, è popolato da molto personale e spesso vede cast e crew lavorare a stretto contatto e molti addetti ai lavori, per quanto desiderosi di tornare a lavorare, potrebbero nutrire qualche dubbio riguardo la propria sicurezza.
Le dinamiche dietro le responsabilità di una produzione, come il fattore umano e psicologico dei componenti della produzione, dall'addetto alle luci all'attore e passando per l'assistente alla regia, vanno tenute in considerazione come ingranaggi necessari a far ripartire davvero l'industria, poiché sta a loro decidere se si sentono tutelati abbastanza da riprendere le lavorazioni.
Contestualmente lo UK Screen Alliance ha rilasciato il Guidance for safe working in post-production and visual effects during the COVID-19 pandemic.
Il documento include provvedimenti quali: il tracciamento dei contagiati (e lo sviluppo di un'app dedicata a tracciare contatti con individui esposti al COVID-19); misure per il lavoro da remoto e la consegna di attrezzature utili alla post-produzione presso il domicilio dei tecnici; per concludere, limitate interazioni sul set.
A onor del vero gli studi di post-produzione e VFX sono, per natura del loro lavoro, meno colpiti dal COVID-19.
Per i post-produttori avere una sistemazione casalinga è alquanto comune e migliorare la loro situazione portando presso le loro abitazioni i computer e gli strumenti più performanti e professionali è abbastanza facile e meno complesso rispetto alle dinamiche sul set.
[Quanto è possibile una scena di questo tipo? Vedete da voi quanto personale impegnato]
Il documento della British Film Commission mette nero su bianco delle norme stringenti riguardo il numero di persone sul set.
VFX crew e supervisori degli effetti visivi, tanto quanto i tecnici essenziali a garantire il lavoro sul set, saranno ridotti al minimo indispensabile utile a portare a compimento il lavoro.
Tutto quello che concerne le anteprime di giornalieri o i concept dei VFX da applicare al girato deve essere fatto in remoto e non con le classiche proiezioni dedicate.
La manovra prevede soprattutto un training introduttivo alle misure di sicurezza e rispetto degli standard sanitari da applicare sul set.
Durante le riprese verrà anche assegnato del personale sanitario a supervisionare le riprese e il cui dispiegamento, in numeri, dipenderà dalla grandezza della produzione.
Ovviamente le produzioni verranno incoraggiate a utilizzare crew già in loco, piuttosto che portare personale da altre città.
L'utilizzo di witness cameras sarà altrettanto incoraggiato durante le prove, al fine di dare tutti i riferimenti di scena al direttore della fotografia e agli operatori una volta sul set, consentendo loro di avere una chiara idea degli spazi rispetto alle norme di sicurezza.
Lo scopo è sostanzialmente quello di riuscire a risparmiare tempo nell'allestimento dei set e delle scene, in modo tale da non perdere ulteriore tempo tra le scene, trovandosi preparati rispetto a cosa dovrà accadere e come farlo funzionare nel rispetto delle norme.
[Un faccia a faccia così non si può fare? E tutta quella gente lì dietro?! Nani, va' che c'è il social distancing!]
A complicare la situazione è forse la gestione di tutti i reparti creativi sul set, dai costumisti al makeup fino ai set designer.
Pare sia stato incoraggiato l'uso della CGI per evitare scene affollate.
Al tempo stesso anche la vestizione degli attori è incoraggiata lontano dal set, ove possibile, e in modo del tutto similare vale per il trucco, che deve applicare distanze di sicurezza o lasciare agli attori l'onere di sistemarsi trucco e capelli senza l'assistenza degli addetti ai lavori.
Per quanto riguarda gli stunt si consiglia di evitare scene con uno stretto contatto del viso, di tenere stunt e cast separati quanto più possibile e di considerare una routine di testing molto più stringente sia per il cast che per gli attori.
Riassumendo, capite da voi quanto le misure siano stringenti e quante limitazioni vi siano per una produzione le cui ambizioni sono molto alte, soprattutto se si parla di film d'azione.
Pensate al sopracitato The Batman.
Sembra abbastanza difficile pensare che Robert Pattinson, e tutto il resto del cast, possa calarsi nei costumi di scena senza l'assistenza costante del personale o ingaggiare scene d'azione o romantiche limitando l'interazione tra di loro.
Le linee guida dunque esistono, ma siamo sicuri che le produzioni vogliano seguirle e non decidere di rimandare ulteriormente i loro progetti a un momento più sereno e disteso che non mini la riuscita di un lavoro che, alla fine dei conti, costa milioni di dollari?
Staremo a vedere.