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Quando Sergio Leone stava per essere vittima di Charles Manson

Meno male che Leone non sapeva l'inglese!

L'incredibile aneddoto della morte scampata per un pelo fu raccontato dallo sceneggiatore Luciano Vincenzoni: lui e Sergio Leone si trovavano negli Stati Uniti per cercare dei costumi per Giù la testa e uno scrittore li invitò ad andare il sabato sera di quella settimana a casa di Sharon Tate, attrice e moglie di Roman Polanski, con altri invitati.

 

L'allora proprietario della United Artists, nel frattempo, seppe che Vincenzoni era a Los Angeles e gli chiese di passare il weekend da lui e la moglie a San Francisco: Vincenzoni, data l'amicizia che correva tra i due, accettò lasciando quindi Sergio Leone da solo per l'invito dalla Tate. 

 

[Lo sceneggiatore Luciano Vincenzoni, scomparso il 22 settembre 2013]

 

 

Il giorno dopo Vincenzoni seppe al telegiornale del tremendo massacro perpetrato dalla "Family" di Charles Manson: 5 morti, 6 se contiamo il bimbo che l'attrice portava in grembo all'ottavo mese di gravidanza, scritte sui muri fatte con il sangue delle vittime... i dettagli non furono resi pubblici immediatamente, le notizie dicevano soltanto che "non c'erano sopravvissuti". 

Spaventato e convinto che fosse stato ucciso anche Sergio Leone, lo sceneggiatore cercò di mettersi in contatto con lui. 

 

[Sergio Leone sul set di Giù la Testa con, da sinistra: Rod Steiger, Luciano Vincenzoni - se ne vede solo la punta del cappello - Sergio Donati e James Coburn]

 

 

Il regista però rispose subito al telefono, dicendogli che aveva preferito declinare l'invito a passare da Sharon Tate

"Ah Lucia', non so parlare l'inglese, dovevo andare là senza di te, mi son rotto... 

Faceva pure caldo, me ne sono andato a dormire".

 

Nel 1971 uscì al cinema Giù la Testa, nel 1984 C'era Una Volta in America.

 

Meno male che Sergio Leone nel 1969 non sapeva parlare inglese...

 

 

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