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Commando, il Cinema d'azione e l'America degli anni '80

Schwarzenegger, Stallone & Co. alla conquista del mondo 

L'avete mai visto Commando, con Arnold Schwarzenegger? Chi scrive sì, e anche svariate volte.

 

Il film mostra fino a che punto un padre può spingersi per la salvare la figlia, rapita dal cattivone di turno: sbarcare su un'isola e sterminare i suoi residenti.

[Il trailer di Commando] Commando Commando

 

 

Messa così, Commando sembrerebbe un normalissimo action movie, fracassone e sanguinolento; eppure, a voler scavare oltre la sua superficie, è possibile dimostrare come il film del signor Mark Lester sia il prodotto della sua epoca e del suo paese: l'America degli '80.


Prima di lanciarci nel commento del film, un po' di Storia.


Gli anni '70 non furono i più felici per gli Stati Uniti, sia in politica interna che estera: nel 1972 vi fu lo scandalo del Watergate, che portò il presidente Richard Nixon alle dimissioni; nel 1975 si chiuse la sanguinosa guerra del Vietnam, che vide gli americani sconfitti dai nordvietnamiti supportati - fra gli altri - da URSS e Cina.

 

Nemmeno l'inizio degli anni '80 sembrò promettente: sotto la presidenza di Jimmy Carter si ebbe uno dei più grandi insuccessi della storia militare degli USA: il fallimento della missione Eagle Claw, che avrebbe dovuto salvare un gruppo funzionari tenuti come ostaggi nell'ambasciata statunitense di Teheran, in Iran.

 

[Ronald Reagan, 40° presidente degli Stati Uniti]

 

 

Molto probabilmente quel tonfo costò a Carter la rielezione; a partire dal gennaio 1981, la Casa Bianca fu la residenza dell'ex attore Ronald Reagan, che vi avrebbe poi dimorato per otto anni.


Senza scendere troppo nei particolari, nel corso dei suoi mandati Reagan portò avanti politiche aggressive, basate sull'individualismo e sulla strenua contrapposizione all'URSS, definita addirittura come "l'impero del male" sebbene fosse una potenza ormai in declino.

Il Cinema d'azione seguì i suoi diktat.


Da un lato gli eroi action del decennio erano "figli" di Clint Eastwood e del suo ispettore Harry Callaghan.

 

Un esempio? Cobra, pellicola del 1986 in cui Sylvester Stallone interpreta Marion Cobretti, poliziotto dai metodi poco amichevoli. 

Il fim in sé sguazza nella mediocrità, tuttavia è emblematico l'incipit: un folle tiene in ostaggio un gruppo di persone in un supermercato; la diplomazia fallisce e a quel punto l'unica opzione rimasta sul tavolo è... Chiamare il Cobra.

 

Senza troppi patemi, il nostro poliziotto riporta l'ordine con buona pace delle leggi e della non violenza.

[Loro sono il male, Cobra è la cura]

 

 

Cobra venne diretto da George Pan Cosmatos, che curò la regia anche di Rambo 2 - La vendetta, il cui protagonista era ancora una volta Stallone.

 

Qui troviamo l'esaltazione e il trionfo della potenza a stelle e strisce: se nella realtà i Vietcong ebbero la meglio sugli Stati Uniti, sul grande schermo gli americani possono ottenere la rivincita, con Rambo che fa strage - da solo contro tutti - dei bruti rivali, liberando anche un gruppo di soldati prigionieri del nemico.


Il Cinema d'azione degli anni '80, epoca reaganiana, si basava perlopiù su eroi invincibili, dai tratti fumettistici e (spesso) ipermuscolosi.

 

 

Come non pensare allora ad Arnold Schwarzenegger?

Il nostro Schwarzy assurse alla gloria fra il 1982 e il 1984, interpretando prima Conan nel film omonimo di John Milius e poi - soprattutto - l'inarrestabile T-800 in Terminator di James Cameron.

 

L'anno seguente lo ritroviamo protagonista in Commando, per la regia di Lester.

 

[Arnold Schwarzenegger in Terminator] Commando Commando

 

 

John Matrix è un colonnello dei marines a riposo, che trascorre il tempo con l'adorabile figlia Jenny (una giovane Alyssa Milano).

 

Quando il suo ex compagno d'armi Bennett (Vernon Wells, vagamente somigliante a Freddie Mercury) al servizio di tale Arius, losco individuo speranzoso di governare la fittizia Val Verde con un colpo di stato, rapirà Jenny, Matrix scatenerà l'inferno pur di riportarla a casa.


Il film si apre con delle scene da famiglia del Mulino Bianco, in cui Schwarzy è decisamente poco a suo agio: mangiare il gelato, giocare con Jenny...

Nah, non sono attività che gli competono.

 

Fortunatamente per lo spettatore, lo script di Steven de Souza lo riporta in azione.

Aiutato da una hostess di volo (Rae Dwan Chong), nella prima parte della pellicola il nostro eroe indaga sul rapimento della figlia, cercando di scoprire il luogo in cui Bennet la tiene in ostaggio. 

 

 

[Matrix e la sua Jenny in Commando]

 

 

Caratteristiche precipue di Commando non sono soltanto gli inseguimenti e le sparatorie: il film è disseminato di momenti e dialoghi comici, in cui Matrix fa sfoggio di notevole ironia.

 

Si va dal "compagno" stanco morto sull'aereo all'abbuffata a colazione di berretti verdi: prima ancora di colpire duro, Schwarzy ferisce con le sue battute taglienti.


La seconda parte è invece l'apoteosi del machismo: sbarcato sull'isola di San Nicolas, Matrix - ben rivestito di pistole, fucili, pugnali, granate, una macchina da guerra insomma - compie un vero e proprio massacro.

Senza alcun aiuto sbaraglia l'esercito nemico capitanato da Bennett e Arius, con quest'ultimi che vanno incontro a una triste fine.

 

Non si tema di fare spoiler: siamo in un film d'azione degli anni '80, come potrebbe il Bene non trionfare sul Male?

 

[Bennett, il villain di Commando]

 

 

C'è da aggiungere che Commando fu anche nominato ai Saturn Award del 1986, nella categoria per i Migliori Effetti Speciali.

Sicuramente notevoli, eppure personalmente mi ricordo un paio di errori e di imprecisioni abbastanza grossolani.

 

I manichini utilizzati sul set per alcune sequenze inquadrate in campo lungo e in cui si verificano roboanti esplosioni; soldati evidentemente catapultati per aria da botole che dovrebbero essere nascoste nel terreno e infine l'azione contraria all'umana logica: se in una scena del film Schwarzenegger spara in una sola direzione, come possono cadere vittime del nemico avversari che non si trovano su quella determinata linea di fuoco? 

 

È la magia del Cinema, indubbiamente.

 

Commando è un giro sulle montagne russe, un divertimento perfido e crudele, in cui trionfa la morte senza alcun tipo di remora o pentimento: Matrix uccide, e nel farlo prova anche un certo gusto.

Muoiono un centinaio di persone ma fa nulla, lo spettatore assetato d'azione è sicuramente appagato dalla sua visione.


[Non fate arrabbiare Schwarzenegger, oltre cento cadaveri nel solo Commando]

 

 

Il film dunque è per certi versi lo specchio l'America degli anni '80, dove lo spazio delle buone maniere e del pacifismo fu progressivamente eroso dalla corrente reaganiana.

Verrà poi il tempo per affrontare i dilemmi morali: il Cinema d'azione degli anni '90 sarà in parte diverso dal suo predecessore, più raffinato, con una maggiore introspezione psicologica dei personaggi e con trame più articolate.

 

Nel frattempo, come dicevano i latini, si vis pacem para bellum: Schwarzenegger, Stallone e compagnia bella ne sanno qualcosa.

Chi lo ha scritto

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1 commento

Marco Batelli

3 anni fa

+ "Hai lasciato qualcosa anche per noi?"
- "Solo cadaveri."

BOOM!

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