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La lettera di Ingrid Bergman a Roberto Rossellini diede il via ad una delle più famose storie d'amore del Cinema mondiale, che fu anche uno dei più grandi scandali dell'epoca...
Il regista ricevette la lettera della Bergman il giorno del suo 42° compleanno e le rispose prima con un breve telegramma, dove si disse entusiasta della cosa e dove allegò una breve sinossi del film Stromboli, ed in seguito con una lettera più accorata.
Il problema è che la parte da protagonista in Stromboli era già prevista per l'allora compagna di Roberto Rossellini, la grandissima Anna Magnani...
Rossellini era però ormai già assolutamente perso per la Bergman e andò a Londra, dove l'attrice stava girando Il peccato di Lady Considine di Alfred Hitchcock, e in seguito i due si incontrarono a Parigi, a Los Angeles e a New York, dove il regista era andato a ritirare il National Board of Review Award per il Miglior Film per Paisà.
Tra loro parlavano francese, e Rossellini riuscì a concretizzare la proposta per la Bergman del ruolo di protagonista in Stromboli senza menzionare la Magnani, ma d'altronde anche l'allora marito svedese dell'attrice, Petter Aron Lindström, non veniva menzionato nei loro discorsi...
La Bergman invitò Rossellini a cena a casa propria, una sorta di festa dov'era presente il gotha di Hollywood: Frank Capra, Gary Cooper, Bette Davis... il regista non conosceva una parola di inglese, ma non gli importava poi molto di intessere discorsi con i presenti: lui voleva la Bergman.
Pare che riuscì in qualche modo a restare da solo con lei in cucina, e molti anni dopo l'attrice raccontò a Roberto Ingmar Rossellini, il primo figlio della coppia, che probabilmente lui fu... concepito proprio in quel momento!
Tornato in Italia il regista si trovò a dover affrontare i produttori di Stromboli, che non erano d'accordo con la decisione dato che la Magnani era già stata scritturata: successe quindi che lo sollevarono dall'incarico scritturando un regista tedesco e cambiarono il titolo del film e la location che da Stromboli divenne Vulcano.
L'estate del 1949 vide quindi svolgersi nel mare siciliano una lotta di produzioni a 60 chilometri di distanza, che divenne nota col nome di guerra dei vulcani: da una parte William Dieterle con la Magnani su Vulcano, dall'altra Roberto Rossellini con la Bergman su Stromboli.
Il mondo seguiva la sfida e gli Stati Uniti erano apertamente schierati contro la coppia Rossellini/Bergman: all'inizio della loro relazione erano entrambi sposati e ciò per la società e la stampa americana era inaccettabile.
L'attrice passò dall'essere a un passo dalla beatificazione - complice la sua acclamata interpretazione di Giovanna d'Arco - all'essere nominata "l'apostolo della depravazione" da Edwin C. Johnson, senatore del Colorado, in una discussione del Senato a stelle e strisce che un giorno discusse sul caso.
Per dire a che livello fosse la cosa.
Almeno sui tempi, comunque, Germania batté Italia: Dieterle girò il film in poco meno di un mese mentre Rossellini ce ne mise quasi quattro, con un ritardo sul piano di produzione di praticamente il doppio: 15 settimane invece di 8.
Il destino però volle che Roberto Ingmar Rossellini, proprio il bambino "concepito in cucina", nacque il 2 febbraio 1950: lo stesso giorno di uscita del film con la Magnani, occupando qualunque spazio disponibile sui quotidiani... e Stromboli vinse la guerra del box office italiano.
In USA la situazione fu decisamente diversa: il film fu un clamoroso flop soprattutto a causa della campagna negativa che gli avevano costruito sopra ed anche per il montaggio voluto dai distributori, che ridussero il film di 37 minuti facendolo diventare di appena un'oretta e dieci...
Ovviamente togliendo molto spazio alla Bergman.
La rivincita di Anna Magnani si consumò come dice il proverbio nella maniera più fredda possibile, a 6 anni di distanza: mentre l'attrice romana veniva premiata con l'Oscar per la sua interpretazione di Serafina in La rosa tatuata, il matrimonio tra Rossellini e la Bergman si distrusse...
L'ultimo dei 6 film che i due girarono insieme fu Giovanna d'Arco al rogo, titolo che somiglia moltissimo a quello girato solo 6 anni prima dall'attrice svedese...
Ma con una sinistra differenza.
23 commenti
Giuliana Zaccarini
2 anni fa
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Tony S.
2 anni fa
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Melancholia
2 anni fa
Dal punto di vista artistico nulla da dire a tutti e tre, però, come ho letto in un commento, anche io sono dalla parte di Anna Magnani dal punto di vista personale ahahah
Ingrid Bergman è meravigliosa, però quello che hanno fatto è davvero cattivo, in ogni caso la storia è magnifica! ahahah
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Samantha Mandurino
2 anni fa
Tra l’altro per quanto la Bergman sia stata un’attrice eccezionale, dopo aver letto un articolo dal punto di vista della figlia avuta dal precdente matrimonio, ho pensato “spero davvero che non sia stata una madre così fredda e cattivella”
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Alessandro Borgia
2 anni fa
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Nuriell
2 anni fa
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Dalila Croce
2 anni fa
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Andrea Vassalle
2 anni fa
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Lasirenadelmississippi
2 anni fa
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Lasirenadelmississippi
2 anni fa
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Francesco Miale
2 anni fa
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BubbleGyal
2 anni fa
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Kappa
2 anni fa
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Piero Crea
2 anni fa
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Vecchio Snaporaz
2 anni fa
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Charlie Shield
2 anni fa
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IlBuonVecchioNick
2 anni fa
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Rossella D'Introno
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Greta
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Davide Sciacca
2 anni fa
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