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La quarta stagione della serie spagnola La Casa di Carta, divenuta ormai mainstream e famosa in tutto il mondo, per la felicità dei suoi fan è finalmente uscita sulla piattaforma streaming Netflix.
Peccato che sia una delusione pazzesca.
La serie dello spagnolo Álex Pina, che era riuscita ad ottenere il primato di show più popolare non in lingua inglese, dopo quattro stagioni è ormai alla deriva.
[I personaggi principali de La Casa di Carta]
Per quanto riguarda alcuni spettatori - compresa la sottoscritta - poteva, anzi, doveva finire con la seconda stagione.
Ma, lo sappiamo, i soldi sono più importanti del resto e anche Netflix dopo aver visto quell'enorme successo intorno allo show ha deciso di specularci sopra ancora un pochino.
Chissà che il lancio della nuova stagione non abbia visto una grande quantità di nuovi abbonati alla piattaforma.
La quarta parte de La Casa di Carta, composta dagli ormai usuali otto episodi imposti dal colosso streaming, riprende esattamente da dove eravamo stati lasciati: alla rapina alla Banca di Spagna.
A giudicare dalla prima metà della stagione la serie non ha più nulla da dire, non intrattiene, anzi a tratti annoia.
Se il pubblico era abituato a restare incollato alla piattaforma per ore ed ore di binge watching capitanato da colpi di scena e puro divertimento, adesso purtroppo non è più così.
Dimenticatevi della suspense e del puro intrattenimento adatto a qualsiasi fascia di target perché non troverete più niente di tutto ciò.
ATTENZIONE DA QUI IN POI POSSIBILI SPOILER:
I primi quattro episodi de La Casa di Carta infatti sono puramente riempitivi e sembrano far parte di un midseason invece che di un'inizio di stagione.
Sono poco interessanti, irreali, a tratti grotteschi e non trasmettono nulla di tutto quello che la serie ha regalato al pubblico in passato.
I personaggi sono una continua caricatura di loro stessi, prevedibili ed estremamente ridicoli.
Tokyo per esempio potrebbe tranquillamente far parte di un "B Movie" e stranamente non si è vista nuda come le millesettecento volte della stagione precedente, in cui poteva far parte di uno spot di biancheria intima, e la sua versione di una Lara Croft spagnola fa abbastanza pena; Denver sta diventando come Homer Simpson e ad ogni stagione è sempre più stupido; il personaggio di Nairobi, uno dei migliori di tutto lo show, è stato distrutto in un'unica stagione.
Per non parlare poi di Palermo che è la brutta copia di Berlino e che forse non ha neppure tanta ragione di esistere.
[Il personaggio di Berlino ne La Casa di Carta]
E proprio per quanto riguarda il grande Berlino, il suo continuo ritorno tramite flashback è una forzatura incredibile che denota il fatto di non voler lasciare andare il miglior personaggio creato dagli autori, forse per paura di perdere una gran fetta di pubblico.
La sua presenza non è più un piacere, ma quasi un fastidio per l'inutilità e l'assurdità protagoniste dei momenti in cui compare.
Da sottolineare il fatto che i primi due episodi dove ritroviamo Berlino sembrano una puntata del Festival di Sanremo grazie ai cori delle canzoni di Umberto Tozzi e di Franco Battiato.
Le storyline de La Casa di Carta 4 sono pressoché ridicole, i personaggi si lasciano e si riprendono peggio che in Beautiful, c'è gente che spara alla Matrix, persone che giocano all'allegro chirurgo con tutorial streaming come se fossero in Grey's Anatomy.
Infine c'è anche Nairobi, che dopo essersi attaccata a ogni personaggio che avesse un pene come se fosse una Real Housewife si riprende alla velocità di Amazing Stories da un'operazione ai polmoni, per poi cominciare a girare su una di quelle macchinette elettriche che usa la gente sovrappeso di Vite al Limite su Real Time...
Arturito?
Diventa uno spacciatore di farmaci e un molestatore... ridicolo.
Il puro intrattenimento non esiste più.
[La scena dell'operazione di Nairobi nella quarta stagione de La Casa di Carta]
Passati i primi quattro episodi ci troviamo però a una piccola svolta, almeno qualcosa succede.
Niente di troppo eclatante, nessun cambiamento radicale tranne un cliffhanger alla fine del sesto episodio: la morte di Nairobi sulle note di Damien Rice.
L'unico momento commovente e toccante di tutta la nuova stagione de La Casa di Carta.
Ma una morte nonsense.
Una morte che poteva tranquillamente essere evitata.
Che senso ha avuto farla morire a quel punto? Solo per far succedere qualcosa e per dare una ragione di esistere a questa stagione.
Dopo questo momento straziante, un po' di azione e il ritorno di Lisbona.
Fine.
[I personaggi di Lisbona e Alicia nella quarta stagione de La Casa di Carta]
La quarta parte de La Casa di Carta si conclude con l'arrivo della poliziotta fetish (Alicia) nel covo del Professore.
E questo dovrebbe essere un season finale?
Ma scherziamo?
Questo è solo la scusa per fare altre due stagioni all'interno della Banca di Spagna con un nuovo membro della banda: Alicia la poliziotta.
Come la chiameranno, Amsterdam?
C'è da dire almeno che Alicia è l'unico personaggio ad avere avuto un evoluzione in questa quarta parte, l'unica che sembra avere un po' di umanità raccontando la sua vita e se stessa, l'unica che "ha fatto davvero qualcosa" in questa stagione e forse anche l'unica a non essere un robot e ad essere stata coerente con se stessa.
"Coerente" è però un termine che non userei per descrivere gli altri personaggi, soprattutto quello di Palermo che cambia faccia in un secondo senza avere una motivazione o una spiegazione precisa.
Una stagione completamente bocciata che a mio parere ha inclinato le sorti di uno dei miei show preferiti.
La Casa di Carta 4 se fosse per me sarebbe da rigirare completamente, stravolgendo tutto quello che ne ha rovinato l'essenza.
Dove si trova il fulcro di questo show che puntava sulla ribellione e sulla lotta contro il potere?
Svanito del tutto.
L'unica cosa che è rimasta è la dimostrazione della condotta illecita dello Stato, ma per il resto tutto è andato in fumo.
[Il personaggio di Gandía nella quarta stagione de La Casa di Carta]
Per la prima volta ho visto questa serie TV con altri occhi; non mi ha preso come al solito, anzi mi ha annoiato e mi ha fatto capire che ormai l'abbiamo persa a causa dello studio system e che forse non tornerà più quella di una volta.
La speranza che comunque la prossima stagione non sia un fiasco come questa ovviamente resta, ma per il momento bisogna solo aspettare e ringraziare Netflix per averci dato queste 8 ore di distrazione in un momento di quarantena forzata.
L'unica cosa che a questo punto mi sento di promuovere è la parte tecnica: bei movimenti di camera, bel color grading, montaggio ritmato, effetti e sonoro veramente ben lavorati.
Ma purtroppo la cosa migliore è stata lo speciale La Casa di Carta: Il fenomeno alla fine della stagione.
E con questo ho detto tutto.
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12 commenti
Nic Cage
8 mesi fa
però adesso questa recensione che leggo mi sembra atta a sminuire e criticare per forza ogni scelta nella 3 e nella 4 stagione;
I punti dolenti della serie che ho ritrovato nella recensione e che condivido sono:
L'inutile presenza dell'amato Berlino , flashback da fanservice inutili .. sarebbe bastata una sua apparizione giusto nella rissa nel bar e nel momento che lascia Palermo ... 5 minuti su 8 puntate
Forse si questo dover per forza inserire nel racconto elementi "sessuali" molte volte risultano davvero fuori luogo e pesanti anche!!!
per il resto la morte di Naerobi è il linea P E R F E T T A con il pensiero e comportamento di Gandia , ho però bocciato anche io questa sua storia d'amore flash .. non serviva e non ha aggiunto niente ;
l'estremizzazione del personaggio del caro Arturito ci stà, perchè è fastidioso dal primo momento che è apparto e deve rimanere tale fino alla fine (sperando con un colpo in mezzo agli occhi)
La Tokyo alla Lara Croft forse avrò visto delle puntate difettate ma non partecipa a quasi nulla se non legata imbavagliata e in flashback dove beve, fuma e balla.. ma vabbè !
Poi che si debba con una certa nota di sarcasmo alludere che la poliziotta fetish debba per forza diventare una seconda Lisbona perchè trova il professore bhe ..
Questo dice tutto
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Marco Pellegrini
9 mesi fa
Condivido in pieno la recensione. Come allungare il brodo inutilmente.
Salvataggio di Lisbona a parte, deludente.
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Matteo Pietraccini
9 mesi fa
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Giancarlo Pescini
9 mesi fa
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BKiddo
9 mesi fa
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Matteo Ferri
9 mesi fa
Ragazzi 5 puntate appresso a Gandia.
Ragazzi 5 puntate appresso a Gandia.
RAGAZZI 5 PUNTATE APPRESSO A GANDIA!!!
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Michele
9 mesi fa
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IlBuonVecchioNick
9 mesi fa
Hanno creato più azione dal mio punto di vista ma sopratutto hanno cercato di mettere per la prima volta in seria difficoltà la banda al punto da pensare che probabilmente il colpo potesse saltare.
Confermo l'inutile morte di Nairobi, che secondo me copre le volontà dell'attrice di cambiare progetti, Palermo che si redime in una puntata è talmente fasullo che potevano evitare tutta sta sceneggiata e varare su altro, Tokyo poco presente e non ne ho sentito la mancanza, il Professore che si picchia con Marsiglia come su un action comedy dove si alternano battute e cazzotti, personaggi nuovi buttati lì senza averli mai visti prima e a volte senza un minima presentazione come i minatori o Manila (dopo due omosessuali perché non inserire anche un transessuale?).
Non dico che sia da bocciare ma tutte queste scelte elencate, e altre non in elenco, se fossero state prese con più testa e magari facendo 2 o 3 puntate in più avrebbero potuto farne una stagione migliore.
Poi ok siamo tutti d'accordo che il finale della seconda stagione doveva concludere il "fenomeno", magari nella terza stagione avrebbero potuto metterci un sottotitolo per magari staccarlo dalla due precedenti visto che tratta una nuova storia.
Vedremo con la ormai sicura quinta stagione cosa ne verrà fuori, sempre nella speranza che si mettano una mano sulla coscienza e si fermino per non rovinare oltre una serie che ha guadagnato tanti fan nel mondo.
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Sara Adla
9 mesi fa
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Lorenzo Gronchi
9 mesi fa
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Mike
9 mesi fa
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