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52 Premi Oscar nella spazzatura: la storia del furto del 2000

La storia di quando vennero rubati, e ritrovati, più di 50 Premi Oscar

Los Angeles, 19 marzo 2000: un uomo ritrova in un cassonetto dell’immondizia 52 Premi Oscar: le statuette erano misteriosamente scomparse alcuni giorni prima.

 

 

Può sembrare una storia da film, invece accadde davvero, prima della 72ª edizione degli Oscar, che sarebbero stati consegnati ai vincitori e alle vincitrici il successivo 26 marzo allo Shrine Auditorium di Los Angeles.

 

Cosa ci fu dietro il furto e il successivo ritrovamento?

 

[La polizia al momento del ritrovamento degli Oscar]

 

 

Tutto iniziò a Bell, comune distante circa 30 km da Los Angeles, nevralgico punto di smistamento merci per tutta le zone circostanti e sede distaccata della Roadway Express, società di trasporti californiana.

 

Il pallet (piattaforma in legno o metallo sulla quale si impilano le merci da trasportare) degli Oscar, che ospitava dieci grandi casse contenenti 55 statuette in singole confezioni di polistirolo, giunse a Bell la mattina dell’8 marzo.

Qualche giorno dopo, invece di caricare la partita sul camion che l’avrebbe portata all’AMPAS (Academy of Motion and Picture Arts and Science) di Beverly Hills, il carico fu messo su un altro mezzo diretto alla vicina Hawtorne.

 

A quel punto, la Roadway Express perse le tracce dei preziosi premi.

 

Che fare, dunque?

Appena si diffuse la notizia, i funzionari della società condussero indagini minuziose, salendo e ispezionando ogni furgone e zona di carico del territorio, senza risultati.

 

Il 13 marzo Bruce Davis, allora direttore esecutivo dell’AMPAS, fu informato da un rappresentante della R.S. Owens (fonderia che si occupava dagli anni ‘80 della fabbricazione delle celebri statuette) che la spedizione, partita da Chicago, non era giunta a destinazione.

 

Ciò scatenò il panico in Davis e negli altri membri dell’Academy perché all’epoca emergenze del genere non erano contemplate e non c’erano premi di riserva per farvi fronte (mentre oggi l’Academy è solita conservare una scorta di Oscar in un caveau speciale).

 

Il direttore esecutivo non aveva altra scelta che informare della questione il dipartimento di polizia losangelino: furono subito mandati degli investigatori a Bell per indagare sul fatto, mentre la Roadway Express mise in palio 25.000 dollari (cifra poi raddoppiata) per chi avesse informazioni utili al ritrovamento del carico.

 

 

[Gli Oscar ritrovati mostrati a pubblico e giornalisti]

 

 

La richiesta d’aiuto fu esaudita e la polizia ottenne un nome: Anthony Hart, lavoratore portuale.

 

Hart, secondo le ricostruzioni successive, avrebbe trafugato gli Oscar, per poi caricarli sul camion dell’amico Lawrence Ledent, autista diretto a Hawtorne.

Hart e Ledent non erano nuovi a “operazioni” del genere, come uno dei due confessò alla polizia dopo essere stato arrestato.

 

Tuttavia, soltanto durante il tragitto Ledent si decise a curiosare nella merce caricata dall’amico sul mezzo, scoprendo che si trattava dei Premi Oscar: consapevole del valore e dell’importanza di ciò che stava

trasportando, l’uomo prima pensò di lasciarli per strada, poi li portò a casa di un suo amico dove gli fu consigliato caldamente di denunciare il fatto per evitare problemi.

 

Infine tornò in scena Hart, che diede a Ledent l’indirizzo di un tale di Altadena, che volentieri avrebbe “comprato” gli Oscar.

La Roadway Express, nel frattempo, si era decisa a pagare una richiesta di riscatto fatta da un avvocato proprio per conto di Hart.

 

Comunque, i premi non arrivarono né ad Altadena né alla polizia (non essendo stato pagato il riscatto): Hart e Ledent furono arrestati il 18 marzo, mentre la sorte delle statuette era ancora ignota.

 

 

[Willie Fulgear, il salvatore degli Oscar, col suo assegno da 50.000 dollari]

 

Gli Oscar ricomparvero magicamente il giorno successivo, ritrovati da Willie Fulgear nel quartiere di Koreatown: disoccupato 61enne, da poco sfrattato, stava esaminando i cassonetti dell’immondizia in cerca di scatole per il trasloco, quando la sua attenzione fu colpita da alcuni omini d’oro; appena il figlio capì cosa stava succedendo, gli disse di chiamare la Roadway Express per la ricompensa.

 

Prima, però, Fulgear telefonò a una stazione televisiva e alla polizia.

 

Da quel momento, l’uomo subì trattamenti contraddittori: da un lato l’Academy lo ringraziò e lo invitò ad assistere alla cerimonia di premiazione che si sarebbe tenuta la settimana seguente; dall’altro gli investigatori lo interrogarono per ore non credendo alla sua versione dei fatti, sebbene non ci fossero prove contro di lui e neppure il poligrafo avesse riscontrato anomalie nel suo racconto.

 

[Il monologo di Billy Crystal in apertura di serata della 72ª edizione degli Oscar]

 

 

In seguito alla consegna di 50.000 dollari (parte dei quali gli fu poi rubata), Fulgear partecipò da star alla cerimonia del 26 marzo: Arnold Schwarzenegger si avvicinò per stringergli la mano e complimentarsi con lui, mentre Billy Crystal (il conduttore della serata) ironizzò sulla cifra sborsata dalla Roadway Express, dicendo che per oltre 50 Oscar era bassa in confronto ai milioni spesi dai produttori di Miramax e Dreamworks per averne soltanto uno. 

 

A titolo di cronaca: gli Oscar rubati furono 55, soltanto 52 vennero ritrovati e riconsegnati.

 

Gli altri tre?

Uno fu rintracciato a Miami anni dopo, durante un’operazione antidroga; gli altri due sono ancora “dispersi”.

 

E chissà se un giorno torneranno a casa. 

 

 

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