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Five Nights at Freddy’s - Recensione: il gioco diventa realtà

Five Nights at Freddy's mostra come tutto quello che succeda nei sogni possa essere reale e possa ripercuotersi nel tempo presente

Five Nights at Freddy’s è tratto dall’omonimo videogioco che narra di una guardia giurata che lavora al Freddy Fazbear’s Pizza, una pizzeria famosa per la sua atmosfera “accogliente” e per la presenza di spettacoli con pupazzi animatronici.

 

La guardia giurata Mike Schmidt scopre, attraverso delle registrazioni di un suo precedente collega, che i pupazzi si muovono misteriosamente di notte.  

 

Toccherà quindi all’abilità di Mike sopravvivere per ben cinque notti all’interno del locale, cercando di risparmiare energie e risorse. 


[Il trailer italiano di Five Nights at Freddy’s] 

 

 

Una delle grandi questioni dei film tratti da videogiochi è la fedeltà al prodotto originale.

 

Ci sono innumerevoli esempi di trasposizioni per Cinema e TV tratte dai videogiochi: tra i più recenti possiamo ricordare Super Mario Bros. o la serie TV The Last of Us.

Nel caso di film ispirati dai videogiochi si possono ricorrere quindi a determinate sequenze di gioco che saranno da modello per il film stesso, interpretato però da attori reali. 

Diventa dunque decisamente essenziale il ruolo che hanno la scenografia, il racconto cinematografico, la regia, l’illuminazione e la luce, che ha particolare importanza nella cinematografia horror.

 

L’incipit di Five Nights at Freddy's mostra un uomo inseguito e successivamente catturato da un pupazzo animatronico, che assume le posizioni della macchina da presa e viene mostrato solo fuori campo.

Il protagonista Mike Schmidt (Josh Hutcherson) appare fin dalle prime scene come un personaggio controverso e problematico; le inquadrature tra il consulente alla carriera Raglan e Mike accentuano la superiorità del primo rispetto al protagonista. 

Il consulente alla carriera gli offre un lavoro come guardia notturna: Mike accetta perché ha problemi di insonnia, ma a un certo punto si addormenta e sogna di essere  in una foresta.

 

Qui l’immagine del poster che ha in camera diventa improvvisamente un sogno fittizio, che egli rivive attraverso un flashback intenso della sua infanzia.

 

 

[Mike e Abby in Five Nights at Freddy's]

 

Abby è la sorella più piccola di Mike, di cui lui cerca di prendersi cura come meglio può.

 

La piccola ha degli amici immaginari e le cose cominciano a cambiare quando a Mike viene proposto di affidare la sorella a sua zia, perché lui è stato accusato di essere violento.

Le inquadrature della cittadina dall’alto portano la tensione a livelli inverosimili, come se da un momento all’altro tutto il mondo dovesse precipitare.

 

Degno di ogni film horror è poi il narratore diegetico, che in questo caso è il consulente Raglan che descrive al meglio l’ambiente e la storia del luogo in cui lavorerà Mike.

A mio avviso in Five Nights at Freddy's c’è un buon rapporto tra narrazione e rappresentazione, evidenziando quello che lo spettatore sente con quello che lo spettatore guarda. 

 

L’illuminazione riveste un ruolo di spicco nel film, mettendo in chiaro l’espressione del protagonista con una luce quasi spettrale ma capace di evocare nello spettatore immagini surreali; il montaggio alternato tra i diversi monitor fa avvicinare lo spettatore nei diversi luoghi del Fazbear's Pizza.

Una vecchia VHS ricorda in modo più o meno originale quello che un addetto alla sicurezza dovrà svolgere: nel corso del suo lavoro si interfaccerà con una ragazza di nome Vanessa, che avrà successivamente un ruolo di primo piano nella trama del film.  

 

Five Nights at Freddy's al suo interno reca numerose citazioni a un certo Cinema moderno e ai parchi divertimenti, che molto spesso organizzavano spettacoli proprio con dei pupazzi animatronici.

La cinepresa inquadra Mike alternando inquadrature a mezza figura e a figura intera: il suo lavoro cambia quando apprendiamo che sua zia insieme a sua figlia hanno escogitato un piano per distruggere ed entrare nel suo posto di lavoro.

 

Quando MiKe sogna sembra entrare in un mondo in cui viene ripetuto lo smarrimento del suo fratello più piccolo; il sogno può ripercuotersi sul suo presente e gli effetti possono concretizzarsi nella realtà.

C’è quindi la volontà da parte del protagonista di evadere dalla realtà, ma quando sogna inevitabilmente pensa solo alle cose passate. Il suo lavoro sembra essere iniettato prepotentemente nella sua mente e può portarlo a una sorta di alienazione, da cui sembra impossibile evadere. 

 

I primi piani dei pupazzi li ho trovati molto espressivi e inquietanti: vengono inquadrati di lato o tramite dei dutch angle, motivo per cui i loro sguardi sono ancora più spettrali: la storia che c’è dietro al ristorante è una storia drammatica sulla scomparsa di alcuni bambini.

 

 

[Bunny, Freddy e Chica in Five Nights at Freddy's]

 

Attraverso una rapida serie di inquadrature i pupazzi entrano nello “spettacolo” pronti per intrattenere i protagonisti che in questo caso sono gli intrusi.

 

Se quando entra Mike tutto sembra essere in regola, compresi i pupazzi, quando arrivano degli intrusi cominciano ad apparire nei modi più disparati.

Nel complesso viene creato un alone di mistero per ogni pupazzo che può intervenire nel peggiore dei modi, spesso uccidendo le persone; anche la macchina da presa prima riprende i vari pupazzi e successivamente utilizza numerose soggettive degli stessi, quasi come se noi stessimo vivendo la scena in diretta.  

 

Five Nights at Freddy's è pieno di citazioni al videogioco omonimo, ma anche al Cinema di animazione, compresi i suoni originali emessi dai pupazzi: il film fa da ponte tra il mondo reale e il mondo onirico, ma la pellicola nel suo svolgimento ci pone altri interrogativi. 

 

I disegni fatti da Abby possono essere la rappresentazione del Fazbear’s Pizza?

Il mondo immaginato da Abby può essere quello che immagina anche Mike? Abby è l’elemento essenziale che funge anche da racconto in questo film, diventando il pretesto per far sì che il sogno di Mike si avveri ed è a quel punto che Mike dovrà chiedersi cosa vuole salvare e cosa invece vuole distruggere della propria vita.

 

Il destino lo perseguiterà sempre, così come il sogno del fratello che scompare.

Egli rivive ogni notte quel sogno, ma non sa mai come andrà a finire: se Mike non può capire Abby allora chi la può capire se non la sua immaginazione?

Sarà proprio un personaggio secondario a rivelare la sua vera natura ed essenza. 

 

Quello che suscita la visione di questo film è l'illusione dei protagonisti, che può celare cose terribili nascoste nel passato.

Five Nights at Freddy's è la testimonianza di come i maltrattamenti infantili non siano mai un grande metodo di insegnamento. 

 

Tutto potrebbe accadere da un momento all’altro. 

 

[articolo a cura di Emanuele Fioravanzo]

 

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