Uscito vent'anni prima di American Pie e qualche anno prima di film come La rivincita dei nerds e Hot Dog, Animal House, diretto dall'allora ventottenne regista americano John Landis, rappresenta l'archetipo del College movie, un filone cinematografico che punta su una comicità bassa e demenziale con giovani ragazzi/adolescenti pronti a far baldoria.

[Il trailer di Animal House]

Assoluti protagonisti di Animal House sono i reietti dell’Università di Faber, coloro che vivono ai margini del college e, simbolicamente, dell’intera società statunitense. 

Questi giovani scapestrati, capitanati dall’esuberante John "Bluto" Blutarsky (John Belushi), formano la confraternita Delta Tau Chi, insofferente di fronte alle rigide regole imposte dall’Università e apertamente in conflitto con la confraternita rivale Omega Theta Phi, elitaria, snob e classista. 

La ribellione da parte della Delta contro l’opprimente spirito conservatore imposto dall’Università di Faber, incarnato dai membri dell’Omega, si concretizza in una serie di azioni folli che danno origine alle sequenze più demenziali ed esilaranti dell’opera.  

In ognuno di questi momenti il personaggio di Bluto è il dominatore indiscusso della scena. 

[Un esempio dell'anarchica energia di "Bluto Belushi" in Animal House]

Talento poliedrico, John Belushi si affermò come cantante e comico, prima di intraprendere con successo la via della recitazione.  

Quella di Belushi è una comicità che richiama esplicitamente la slapstick comedy: John si affida alla propria dirompente fisicità per creare gag tanto semplici quanto efficaci, provocando grasse risate di pancia negli spettatori. 

L’altro elemento che balza subito agli occhi osservandolo è la straordinaria mimica facciale: quel volto catturò milioni di telespettatori americani durante il celebre show televisivo Saturday Night Live e quel volto stregò anche Landis, che lo volle in Animal House e nel successivo The Blues Brothers, due dei più grandi cult della commedia hollywoodiana. 

Il sodalizio Landis-Belushi fu però destinato a interrompersi molto presto; nel 1982, a soli due anni di distanza da The Blues Brothers, John Belushi morì per un’intossicazione causata da una miscela di cocaina ed eroina.

Sarebbe a mio avviso un errore, o risulterebbe quantomeno riduttivo, considerare Animal House esclusivamente come un film leggero e demenziale, privo di spunti di riflessione.

Se si guarda oltre la superficie, si può notare come John Landis porti avanti un discorso coraggioso e critico verso il proprio paese, gli Stati Uniti, mettendo alla berlina le sue eterne contraddizioni.  

Il regista sceglie di collocare temporalmente la vicenda nei primi anni '60, in un’America che non era ancora stata sconvolta dalle rivolte del 1968. In Animal House il college diventa la metafora di un Paese profondamente diviso: una parte bigotta, buonista e ipocrita, disperatamente aggrappata a valori come la disciplina e l’ordine che i membri dell’Omega si sforzano di far rispettare, mentre l’altra faccia della medaglia vede gli eccessi e le ribellioni dei ragazzi della Delta, portatori di una ventata di aria fresca e precursori di quella rivoluzione giovanile che sarebbe esplosa qualche anno dopo. 

Landis non manca di scagliare alcune frecce ben indirizzate contro il cuore del perbenismo americano, combattendo al fianco dei ragazzacci della Delta contro i fascisti esponenti dell’Omega. 

[articolo di Riccardo Franceschini]

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