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Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri è un film di Jonathan Goldstein e John Francis Daley, basato sull'omonimo gioco di ruolo creato da Gary Gygax e Dave Arneson e pubblicato per la prima volta nel gennaio 1974 dalla Tactical Studies Rules.
Ancora una volta un tipo di intrattenimento come i giochi di ruolo, solitamente riservato a una nicchia di nerd irriducibili, ha sbancato nel panorama mainstream.
[Il trailer di Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri]
Com'è accaduto per quanto concerne l'universo videoludico - il successo dell'adattamento di televisivo di The Last of Us ne è un fiore all'occhiello - l'industria dell'intrattenimento ha captato questa tendenza e ha compreso le potenzialità dell'universo nerd.
Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri non è il primo film che tenta di adattare il gioco di ruolo sul grande schermo, ma è senza alcun dubbio quello su cui maggiormente pubblico e critica hanno puntato i riflettori.
Cosa voglia dire giocare a Dungeons & Dragons è materia di discussione di giocatori e dungeon master - categorie a cui appartiene anche chi scrive - ma ciò che è innegabile anche per i più scettici è il fatto che il gioco di ruolo costituisca terreno fertile per esercitare la fantasia, in qualunque direzione la si voglia indirizzare.
Al di là di parametri numerici molto rigidi e di manuali corposi si tratta di una forma di storytelling e, in quanto tale, adattabile al grande schermo.
[Il party di Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri al completo]
Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri è un potpourri di elementi ben noti agli appassionati del gioco di ruolo fantasy più famoso del mondo, uno tsunami di riferimenti che stuzzica i conoscitori di Forgotten realms, di Neverwinter e del Faerun, ma che non disturba gli spettatori che non si sono mai trasformati in ratti, che non hanno mai confuso un tesoro con un mimic o che non hanno mai lanciato l'incantesimo "dardo incantato".
L'istigazione alla caccia agli easter egg e l'umorismo sopra le righe degli scanzonati protagonisti finiscono per distrarre lo spettatore da alcune risoluzioni degli intrecci quantomeno opinabili, in modo molto furbo e tutto sommato funzionale per un film che non ha mai intenzione di prendersi troppo sul serio.
Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri si riappropria di un modo più leggero e un po' vintage della dimensione fantasy, liberandosi del tono epico e solenne a cui ci avevano abituato le produzioni di genere successive alla trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e alle tinte più oscure e decisamente meno magiche del dark fantasy della serie TV Game of Thrones, opere diverse e in molti sensi diametralmente opposte che hanno influenzato il concetto di fantasy occidentale in live action negli ultimi vent'anni.
Questa inversione di tendenza è stata possibile anche grazie anche a un utilizzo limitato - per quanto possibile in una produzione del genere - della computer grafica per le creature magiche.
Alla ricetta del successo di Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri ha contribuito senza dubbio anche il cast: il protagonista Chris Pine nel ruolo di un bardo che usa il mandolino come arma piuttosto che come strumento magico, Michelle Rodriguez nel ruolo del barbaro impulsivo ma dal cuore d'oro, Sophia Lillis come diffidente tiefling druido, Hugh Grant che dopo Paddington 2 ha scoperto di essere bravissimo a interpretare il villain vanitoso e non troppo acuto.
Senza dimenticare Bradley Cooper letteralmente rimpicciolito in uno spassoso cameo e René Jean-Page che, per quanto non brilli per le sue capacità attoriali, ha il physique du rôle per rappresentare il paladino bello e bravo, senza macchia e senza paura, ma anche senza senso dell'umorismo e proprio per questo involontariamente comico.
[Daisy Head è il mago rosso Sofina, villain principale di Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri]
Ci sono la ragazza da salvare, le quest per ottenere gli artefatti necessari per sconfiggere il cattivo di turno e salvare la popolazione, l'arco di redenzione, il potere dell'amicizia e tutti gli immancabili passaggi del Viaggio dell'Eroe secondo Christopher Vogler.
La ricetta proposta in Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri non ha a mio avviso nulla di innovativo o memorabile, ma ha il sapore del comfort food e l'odore delle taverne.
Paramount Pictures con questo film ha messo a segno un colpo critico?
Direi di no, ma di sicuro ha superato il tiro salvezza.
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