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Hansan: Rising Dragon - Recensione: il film di Kim Han-min apre il FKFF 2023

Il Florence Korea Film Fest si apre con la prima italiana di Hansan: Rising Dragon, secondo capitolo della trilogia storica di Kim Han-min

Hansan: Rising Dragon, il nuovo film di Kim Han-min nella sua versione Redux di 150 minuti, ha aperto la 21ª edizione del Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al Cinema sudcoreano. 

 

Secondo capitolo di un'imponente trilogia di ambientazione storica, l'opera di Kim è diventata il film coreano di maggiore incasso del 2022, oltre ad aver battuto il record precedentemente detenuto dal Premio Oscar Parasite per il maggior numero di biglietti in prevendita venduti nella storia recente.

 

Come il suo predecessore L’impero e la Gloria (disponibile su Prime Video), incentrato sulla leggendaria battaglia di Myeongnyang, anche Hansan: Rising Dragon racconta gli scontri tra le navi coreane condotte dall'ammiraglio Yi Sun-shin e quelle giapponesi durante la cosiddetta Guerra Imjin.

Oggi considerato eroe nazionale in Corea, Yi Sun-shin è divenuto celebre grazie alle sue vittorie epocali raggiunte nonostante fosse in netta inferiorità numerica contro il Giappone invasore. 

 

Del suo operato si osannano ancora oggi l’abilità strategica, il sentimento patriottico e l’astuzia nel perfezionamento della kobukson, modello della mastodontica nave-tartaruga.

 

[Il trailer ufficiale di Hansan: Rising Dragon]

 Hansan: Rising Dragon

 

Ambientato nel 1952, Hansan: Rising Dragon descrive la storica battaglia di Hansan, durante la quale la flotta congiunta di Yi sconfisse il nemico, assicurandosi una vittoria che servì a risollevare lo spirito dell’esercito Joseon, ormai abbattuto dalle numero sconfitte ricevute via terra. 

 

Ne L’impero e la Gloria le vicende risalgono a cinque anni dopo Hansan: Choi Min-sik (Old Boy; Lady Vendetta) ha fornito in quel film un ritratto solenne e ingombrante della figura di Yi Sun-shin, ma questa volta il regista coreano Kim Han-min sembra optare per un’alternativa più giovane, rappresentata da Park Hae-il, fresco del suo ruolo in Decision to Leave e protagonista di una rassegna omaggio in questa edizione del FKFF.

 

Poiché completamente avvolto in una pesante e magnifica armatura, Park Hae-il focalizza le proprie energie sull'impostazione del gesto e della voce, rievocando la recitazione gelida di Choi Min-sik, senza tuttavia riuscire a mio avviso a conquistare lo schermo allo stesso modo.

A completare il cast come nel primo film Kim mette in campo un gruppo di attori di prim’ordine tra cui Byun Yo-han, impegnato a recitare in lingua giapponese nei panni del temibile daimyo Wakisaka. 

 

Assegna inoltre numerose piccole parti costellando il film di una miriade di figure di riferimento, come nel caso di Ahn Sung-ki - uno degli attori più rispettati della Corea del Sud, apparso in più di 130 film in 60 anni di carriera - che in Hansan: Rising Dragon interpreta Eo Yeong-dam, un comandante navale Joseon.

 

 

[Park Hae-il e gli altri soldati coreani in una scena di Hansan: Rising Dragon: l'attore aveva già collaborato con Kim Han-min in War of the Arrows e Paradise Murdered]

 

 

Arricchito da un’introduzione e dai caratteristici titoli di testa (sembrano quasi precedere l’inizio di un documentario) presenti anche ne L’impero e la Gloria, Hansan: Rising Dragon risulta suddiviso in due blocchi principali. 

 

Nel primo il film prende una direzione che ricorda i thriller di spionaggio ambientati in tempi di guerra, dove una nazione invia spie nei territori nemici per raccogliere informazioni, sorprendere l’avversario con attacchi improvvisi e ottimizzare le proprie strategie per il grande scontro finale.  

La narrazione prosegue perciò sul filo della suspense, presentandosi ogni volta in forma quasi introduttiva.

 

Si tratta in effetti di un atto preparatorio con punti culminanti - come l’attacco alla nave-tartaruga coreana da parte dei giapponesi - in vista di una battaglia che, minuto dopo minuto, si fa oggetto estremamente atteso.

 

A partire da questo tipo di struttura narrativa, Kim costruisce l’intensità del suo film, il cui secondo blocco diventa simbolo di un forte e intenso sentimento nazionalista.

Qui il regista e la sua straordinaria équipe concentrano le loro maggiori forze: la battaglia navale che prende forma è uno spettacolo travolgente di circa 40 minuti composto da scene di rara epicità.

 

Realizzato presso lo stadio di Gangneung utilizzato per le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018, lo scontro viene girato sfruttando modellini in legno ed effetti visivi supervisionati da Jeong Chul-min e Jeong Seong-jin.

 

Grazie a un lavoro raffinato di sound design, Hansan: Rising Dragon porta in scena l’acustica dell’ambiente: dall’attrito del legno contro il legno al rumore caratteristico dei corsi d’acqua e dell’infrangersi delle onde su superfici solide, fino ai violenti colpi di cannone e ai fruscii delle frecce scagliate a lunga distanza. 

Sul piano visivo Kim non si perde in lunghi piani sequenza, propendendo invece per una regia fortemente in simbiosi con un montaggio dinamico e ritmato.

 

Dagli esterni agli interni degli ambienti, riesce a catturare splendide cornici sotto la luce del sole e in condizioni notturne.

 

 

[Il modellino della magnifica nave-tartaruga di Yi Sun-shin presente in Hansan: Rising Dragon: la nave venne soprannominata 'bokkaisen' dagli avversari, in riferimento al mostro marino appartenente alla mitologia giapponese, ma anche 'mekurabune' ovvero nave cieca] 

 

 

Kim riesce dunque a restituire al film un realismo di guerra trasformandolo al tempo stesso in specchio di storie che sembrano leggende e che nutrono un patriottismo viscerale, profondamente legato alla spiritualità. 

 

Non solo: vantando una colonna sonora eroica da blockbuster hollywoodiano, curata da Kim Tae-seong, Hansan: Rising Dragon conferma maggiore maturità rispetto al suo predecessore, dimostrando di possedere tutti gli elementi di un prodotto campione d’incassi anche, e soprattutto, a livello internazionale. 

 

Torneremo ad apprezzare le straordinarie visioni di Kim Han-min questo dicembre con l’uscita di Noryang: Sea of Death, l’ultimo definitivo capitolo della sua ambiziosa trilogia su Yi Sun-shin.

 

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