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Masquerade - Ladri d’amore: il fascino irresistibile della Costa Azzurra

Il nuovo film di Nicolas Bedos è una storia di truffe, inganni e passioni sullo sfondo della romantica e affascinante riviera francese

Masquerade - Ladri d’amore è il nuovo film di Nicolas Bedos, distribuito da Lucky Red e in arrivo nelle sale italiane il 21 dicembre. 

 

Il regista de La belle époque propone un affresco romantico della Costa Azzurra, costruendo un racconto intricato sull’onda di una travolgente nostalgia verso i generi dell’intrigo, il giallo e il noir.

 

[Il trailer italiano di Masquerade - Ladri d'amore]

 

 

Adrien (Pierre Niney) è un ex ballerino rassegnato all’ozio di una vita da mantenuto, Margot (Marine Vacth) è invece una scaltra ragazza madre abituata ad accompagnare uomini più vecchi e ricchi di lei. 

 

In loro vive il desiderio di un futuro nel lusso sfrenato della Costa Azzurra, in mezzo a giornate fatte di niente tra piscine vista mare e champagne ghiacciato. Alla sfarzosità entrambi hanno avuto accesso quasi per caso, senza un motivo apparente e, sicuramente, senza privilegi di tipo familiare. 

Abituati a raggirare il prossimo per scopi personali, Adrien e Margot coronano il loro incontro - prima di tutto romantico - con l’orchestrazione di una truffa ai danni di un ricco agente immobiliare. 

 

Come tutte le coppie di ladri nella cultura popolare, da Diabolik ed Eva Kant a Lupin e Margot, i due protagonisti si impegnano con straordinaria minuzia nella preparazione di un piano infallibile.

 

Certo è che, come il sottotitolo del film suggerisce, dietro a una grande macchinazione rischia spesso di nascondersi qualcosa di più grande e inaspettato.

 

 

[Pierre Niney e Marine Vacth, protagonisti di Masquerade - Ladri d'amore]

 

 

Quale migliore cornice, se non la riviera francese, per la realizzazione di una straordinaria e rocambolesca farsa?

 

“La Costa Azzurra è un posto soleggiato per anime ombrose” ricorda Bedos citando William Somerset Maugham nella sequenza introduttiva del suo Masquerade

In effetti è proprio qui, tra le Alpi e il mare, che grandi pittori hanno trovato fonte di ispirazione, lasciandosi conquistare dal fascino incontenibile del paesaggio.

 

Quello stesso splendore ha nutrito profondamente anche il Cinema, tant’è che la Costa Azzurra è ancora oggi culla dell’immagine in movimento e ospita una delle più prestigiose manifestazioni cinematografiche al mondo, il Festival di Cannes

Masquerade - Ladri d’amore, con il contributo prezioso dello scenografo Stéphane Rozenbaum, rielabora questa eredità celebrando anzitutto Nizza nella sua stupefacente magnificenza.

 

Riecheggiano allora le immagini nitide di A proposito di Nizza di Jean Vigo, dagli hotel della Promenade des Anglais, al Negresco e alla Rotonde; ma Bedos lascia da parte l’altra faccia della città, concentrandosi sulla mondanità del lungomare.  

 

“Il film è un omaggio a Nizza e alle fantasie che ispira: feste, follia immobiliare, nostalgia fitzgeraldiana. 

Protagonista in piena regola è l'arena in cui si giocano i destini intrecciati dei personaggi”

 

Nizza è poi luogo di nascita dei celebri Studios de la Victorine, gli studi cinematografici realizzati dai produttori Louis Nalpas e Serge Sandberg all’interno dei quali è stato girato Amanti perduti, caposaldo del Cinema francese nonché apice della straordinaria collaborazione artistica tra Marcel Carné e Jacques Prévert.

 

 

[Una veduta dall'alto in A proposito di Nizza di Jean Vigo]

 

 

30 anni dopo, i teatri di posa nizzardi sono stati anche i protagonisti di quello straordinario atto d’amore verso l’arte cinematografica che è Effetto notte di François Truffaut.

 

Anche Woody Allen ha fatto sposare la sua particolare poetica con il paesaggio francese, ambientando Magic in the Moonlight nella Nizza sfarzosa ed esoterica degli anni ‘20, tra le visioni notturne all’Osservatorio Astronomico sul Mont-Gros e i romantici giardini del Monastero di Cimiez.

 

Ancora prima, Otto Preminger con Buongiorno Tristezza! ha rappresentato Saint-Tropez, Le Lavandou e Montecarlo attraverso scelte cromatiche sorprendenti, ispirate direttamente alla corrente fauvista, ai dipinti di Henri Matisse e di Joan Mirò.

 

Considerando la costante presenza del mondo del Cinema e del Teatro nella riviera francese, non stupisce la scelta di Nicolas Bedos in Masquerade - Ladri d’amore di inserire all’interno della sua storia una diva attempata, figura ammaliante e al tempo stesso pietosa. 

Una donna in balìa dei propri capricci che vive le sue giornate sotto i riflettori di affetti inesistenti, costretta a comprarsi la compagnia di un ragazzo qualunque. 

 

Nella sua tenera e grottesca apparenza Isabelle Adjani, considerata una delle migliori attrici francesi di sempre nonché vincitrice di ben 5 Premi César, interpreta alla perfezione il personaggio di Martha.

 

 

[Isabelle Adjani e Pierre Niney in Masquerade - Ladri d’amore]

Masquerade

 

Tuttavia, il film al quale forse da un punto di vista visivo, narrativo e stilistico Masquerade - Ladri d’amore deve di più, è Caccia al ladro.

 

Ambientato tra Cannes, Nizza e Montecarlo, il film di Alfred Hitchcock racconta l’involontario ritorno al crimine di un ladro redento dopo che una serie di furti vengono compiuti nel suo stile. 

Un giallo rosa, sicuramente tra le opere meno rappresentative per quanto riguarda il brivido nella filmografia hitchcockiana, che è divenuto ormai archetipo del genere, emulato allo sfinimento e ancora oggi rimaneggiato dall’impronta malinconica di Nicolas Bedos. 

 

Premio Oscar alla Migliore Fotografia, Caccia al ladro mostra Nizza e il paesaggio circostante attraverso campi lunghissimi e sconcertanti riprese aeree.

Sull’elegante scenario francese spiccano le interpretazioni del fascinoso ladro gentiluomo Cary Grant e della magnifica glaciale Grace Kelly, impegnati spesso in scambi di battute brillanti tutti giocati su un doppio senso dalla forte tensione erotica.

 

Per Masquerade - Ladri d’amore, Bedos sembra quindi non dimenticarsi la geniale ambiguità della scena dei fuochi d’artificio in Caccia al ladro, per esempio.

 

Ma in realtà sembra citare direttamente, all’interno del folle primo incontro tra Adrien e Margot, il ritmo serratissimo dell’inseguimento in auto sulla Grand Corniche presente nel film di Hitchcock.

 

[Il personaggio di Grace Kelly corre in auto senza fermarsi, sullo sfondo dell’incantevole vista della costa francese]

 

 

Masquerade - Ladri d’amore propone quindi una serie di schemi stilistici e narrativi inconfondibili che hanno contribuito alla formazione di un codice, non sempre univoco e immobile, nel Cinema di genere.

 

I temi sfruttati dal regista come l’arte dell’inganno e l’importanza della figura femminile, rimandano ai noir classici americani e più in generale al giallo. 

Sui suoi personaggi femminili in particolare Nicolas Bedos riversa il cliché della femme fatale, riadattato seguendo canoni che certamente attingono alla contemporaneità. 

 

Per esempio, la stessa Carole (Emmanuelle Devos) raggirata e sedotta da Adrien e costretta ad accettare il tradimento del marito Simon (François Cluzet), conserva caratteristiche di indipendenza e determinazione associabili a rappresentazioni tipiche del noir hollywoodiano. 

Più che altro il regista di Masquerade - Ladri d’amore inserisce al centro del suo racconto una dark lady scissa in due personalità, ciascuna peculiare in termini di manifestazione stereotipica della donna come astuta calcolatrice. 

 

Da un lato Margot raggira gli uomini a suo piacimento trovandosi intrappolata all’interno del suo stesso gioco e affrontando non pochi squilibri emotivi; dall’altro Giulia (Laura Morante), apparentemente ai margini delle vicende, è mossa da un desiderio di vendetta nei confronti di uomini che in passato l’hanno meschinamente trascinata in disgrazia.

 

Dunque la sensualità ammaliante della bella Margot viene continuamente compensata, a maggior ragione nel colpo di scena finale, dal cinismo spietato dell’enigmatica Giulia.

 

 

[Laura Morante è Giulia in Masquerade - Ladri d’amore]

 

 

Nicolas Bedos si affida totalmente alla caratterizzazione dei personaggi - in particolare quelli secondari - puntando tutto sulle performance di grandi interpreti. 

 

Con un cast tanto forte prova allora a combinare l’approfondimento psicologico, legato alla ricerca di fama e denaro, con le dinamiche di intrattenimento leggero, smorzando la dannosità delle azioni all’interno di una trama ricca di inganni, tradimenti e sotterfugi. 

 

Masquerade - Ladri d’amore si conferma come un film sull’illusione e sulla ricerca ad ogni costo di un lieto fine, incorniciato dal paesaggio della tanto irresistibile quanto pericolosa Costa Azzurra.

 

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