Avete notato quanto spesso certi registi si affidino al talento di determinati caratteristi all'interno delle proprie opere?
Nel discorso di presentazione per il Premio Oscar al Migliore Attore Protagonista nel 1999, Helen Hunt si affidò a una dichiarazione vecchia quanto la storia stessa del Cinema.
"Ci sono tre elementi essenziali per la riuscita di un meraviglioso film: una buona sceneggiatura, un bravo regista e un magnifico attore."
Vero, chi può negarlo.
Il Cinema, però, va ben oltre la spina dorsale così essenzialmente rimarcata dalla Hunt, questo lo sappiamo tutti.
[Mario Brega: dai film di Sergio Leone a quelli di Carlo Verdone, uno dei nostri caratteristi più famosi]
Una buona sceneggiatura ha bisogno di un buon soggetto per germogliare, così come un grande regista ha bisogno di una troupe competente e di un direttore della fotografia capace di cogliere le sfumature della sua volontà per tradurle al meglio sullo schermo: lo stesso avviene per gli attori protagonisti, che hanno spesso bisogno di un eccellente cast di supporto per innalzare il livello della propria recitazione.
Questo i registi lo sanno molto bene e, proprio per questa ragione, non è raro che si affidino spesso ad attori con cui hanno instaurato un particolare rapporto, anche per ruoli di supporto.
Alcuniregisti sviluppano addirittura la propensione a riproporre interi blocchi di cast di pellicola in pellicola.
Quella degli attori-feticcio non è, dunque, una categoria riservata ai soli leading actors.
Ma chi sono gli attori caratteristi?
Secondo la Treccani il caratterista è un
"Ruolo del teatro drammatico (detto anche, nell’800, primo carattere) e del Cinema: attore al quale in una parte importante, ma raramente di protagonista, è affidata l’interpretazione di personaggi con spiccate note di singolarità, talora con aspetti quasi caricaturali."
[Christopher Lloyd è senza dubbio uno dei caratteristi più noti del Cinema hollywoodiano]
Ma se questo era vero fino a un po' di tempo fa, negli ultimi anni le cose sono cambiate.
I caratteristi non hanno più il compito di portare sullo schermo un "carattere" in pochi minuti di screen time - e quindi un personaggio scritto in maniera volutamente marcata, per citare un esempio che conoscono tutti: Mr Wolf di Pulp Fiction - e anche il loro compito è dunque mutato con il mutare del Cinema.
Gli attori caratteristi oggi possono interpretare anche un ruolo di maggior peso, o che non abbia una caratteristica così dominante come doveva avere fino a pochi anni fa.
Scrive Bilge Ebiri sul The New York Times: "Ora il concetto di attore caratterista sta cambiando.
Negli ultimi dieci anni è sorto un nuovo tipo di artista, definito dalla sua abilità e versatilità.
Attori come Mendelsohn, J.K. Simmons, Don Cheadle, Michael Shannon e Andy Serkis sono tra i caratteristi più prolifici oggi - richiesti e molto apprezzati - ma sono l'opposto di quello che erano i caratteristi di prima: invece di interpretare i tipi, vengono scritturati per la loro abilità di non recitare in alcun modo, ma anzi di scomparire completamente nei ruoli e allo stesso tempo dare alle loro esibizioni qualcosa di memorabile.
Sono dei camaleonti nel vero senso della parola.
Gli attori caratteristi - al contrario delle star - non interpretano mai loro stessi, né mostrano il proprio ego sullo schermo o accettano lo stesso tipo di ruolo anno dopo anno."
Ecco perché molti registi scelgono di continuare ad affidarsi ad alcuni di loro: perché grazie ai caratteristi quelli che vedremo sullo schermo saranno i personaggi, e mai gli attori.
Scopriamo insieme quali sono le migliori collaborazioni multiple tra registi e caratteristi.
1 di 8
Posizione 8
Cillian Murphy & Michael Caine
Christopher Nolan
Due attori estremamente diversi per caratteristiche recitative e carriere vissute ma accomunati da una costante piuttosto recente: Christopher Nolan.
Michael Caine è, senza alcun dubbio, uno degli attori britannici più importanti della Storia del Cinema: ha vinto due Premi Oscar come Migliore Attore non Protagonista e vanta una carriera ultra sessantennale che lo rende di diritto uno dei più prolifici artisti nella Storia della Settima Arte.
Cillian Murphy, invece, ha meno della metà degli anni di Caine e una carriera ancora in piena definizione, in cui si destreggia abilmente tra Cinema e TV.
Può già vantare collaborazioni cinematografiche illustri e l'amatissimo ruolo di Thomas Shelby in Peaky Blinders, ma è ancora alla ricerca della definitiva consacrazione cinematografica.
Entrambi, però, sono essenziali nella filmografia di Nolan, che ha fatto più volte affidamento alle loro doti da carattersti per i ruoli di supporto all'interno dei propri film: Caine e Murphy sono stati presenti lungo l'intera trilogia di The Dark Knight (nei ruoli di Alfred Pennyworth e Jonathan Crane) ed entrambi sono stati richiamati dal regista britannico per Inception.
Caine, inoltre, ha ricoperto il ruolo dell'ingénieur Mr. Cutter in The Prestige ed è stato autore anche di un piccolo cameo vocale non accreditato in Dunkirk.
In quest'ultima pellicola, invece, Murphy ha avuto uno dei ruoli principali, a testimonianza della grande fiducia che Nolan ripone nel suo talento.
Tenet, in uscita nel 2020, sarà per la coppia Michael Caine/Christopher Nolan il film numero 8.
[nella foto, da sinistra: Cillian Murphy, Ellen Page, Christopher Nolan, Michael Caine alla premiere di Inception]
Posizione 7
Jean-Marc Barr & Stellan Skarsgård
Lars von Trier
Uno dei più influenti e sconvolgenti registi della storia del vecchio continente non poteva che affidarsi a cast affollati di attori europei nella costruzione della propria carriera.
Non è raro, dunque, che von Trier si affidi spesso agli stessi attori anche nelle sue produzioni più ambiziose e che il più frequente collaboratore del regista danese sia il tedesco Udo Kier.
Kier non è, però, così immediatamente associabile a von Trier a causa dei suoi ruoli spesso molto piccoli all'interno delle sue opere.
Discorso ben diverso per Skarsgård e Barr, che hanno a più riprese svolto ruoli di primo piano nella filmografia del padre del movimento Dogma 95, pur conservando comunque un ruolo di supporto in ciascuna delle opere in cui sono stati coinvolti.
Il primo a collaborare con von Trier è stato Barr in Europa e l'ultima collaborazione tra i due risale al 2013 in Nymphomaniac.
Skarsgård, invece, ha dovuto aspettare il 1996 per collaborare con von Trier: i due hanno dato il via ad una collaborazione lunga ben cinque film.
Ne Le Onde del Destino, Dancer in the Dark, Dogville e Nymphomaniac Skarsgård ha ritrovato Barr in scena, mentre in Melancholia ha dovuto "accontenarsi" di condividere il set con suo figlio Alexander, anch'egli molto propenso ai ruoli da caratterista.
[nella foto, da sinistra: Jean-Marc Barr e Stallan Skarsgård in una scena de Le Onde del Destino]
Posizione 6
Philip Seymour Hoffman & John C. Reilly
Paul Thomas Anderson
Molto amici anche fuori dal set, oltre che compagni di scena a teatro con True West, Philip Seymour Hoffman e John C. Reilly hanno legato indissolubilmente la propria carriera a quella di Paul Thomas Anderson.
I due hanno condiviso il set nei primi tre film del regista statunitense: Hard Eight, Boogie Nights e Magnolia, contribuendo indiscutibilmente a costruire attorno ad Anderson l'aura di un grande direttore d'orchestra, capace di coordinare alla perfezione cast corali in film che si prestano a più livelli di lettura.
Dopo gli esordi, le strade di Anderson e Reilly si sono divise, mentre Hoffman ha preso parte anche a Ubriaco d'amore e a The Master, pellicola in cui ha raggiunto l'apice delle proprie doti da non-protagonista, vincendo la Coppa Volpi a Venezia e guadagnandosi una nomination agli Oscar.
La prematura morte ha stroncato anche una delle collaborazioni più belle dell'ultimo ventennio del cinema americano, ma il ricordo dei suoi film resterà per sempre nei cuori degli appassionati.
[nella foto, da sinistra: Philip Seymour Hoffman, Mark Wahlberg, John C. Reilly sul set di Boogie Nights]
Posizione 5
Steve Buscemi & John Goodman
Joel & Ethan Coen
Non è un segreto: quando i Coen cercano degli attori che siano in grado di interpretare i copioni dei propri film sanno sempre dove trovarli.
Lungo la loro filmografia si rincorrono e si intrecciano ripetutamente i nomi di Jon Polito, John Turturro, George Clooney, Josh Brolin e diversi altri, oltre che - ovviamente - della fenomenale Frances McDormand, nella vita moglie di Joel Coen dal 1984.
Nell'immaginario collettivo, però, i due caratteristi principi dei fratelli Coen sono ovviamente Steve Buscemi e John Goodman, che sotto la guida dei fratelli del Minnesota si sono imposti come due dei più influenti caratteristi degli anni '90.
Il motivo del loro successo è evidente: il gran numero di film di culto a cui hanno preso parte.
Buscemi è stato consecutivamente in cinque dei primi sette film dei Coen: Crocevia della Morte, Barton Fink, Mister Hula Hoop, Fargo e Il grande Lebowski e in tre di questi ha condiviso la scena proprio con Goodman che, invece, aveva già lavorato con i Coen in Arizona Junior.
Negli anni 2000 le strade dei registi e di questi due meravigliosi caratteristi si sono separate quasi definitivamente: l'ultima collaborazione tra il duo del Minnesota e Buscemi risale all'episodio Tuileris di Paris, je t'aime, mentre Goodman ha partecipato a Fratello, dove sei? e solo 13 anni dopo è stato membro del cast di A proposito di Davis.
Forse è proprio la crescente distanza temporale che ci separa dai film che hanno reso questo quartetto così iconico a creare un'indissolubile aura di cult attorno ai loro film.
[nella foto, da sinistra: Jeff Bridges, Steve Buscemi, John Goodman in una scena de Il grande Lebowski]
Posizione 4
Samuel L. Jackson & Christoph Waltz
Quentin Tarantino
Nel corso di un'intervista Quentin Tarantino ha affermato senza alcuna esitazione che Christoph Waltz è "uno dei due attori capaci di interpretare al meglio le mie battute".
Pochi istanti dopo, il regista di Knoxville ha specificato quale fosse l'altro miglior "attore di Quentin": ovviamente Samuel L. Jackson.
Su questo secondo nome c'erano pochissimi dubbi, ma l'investitura diretta da parte di Tarantino ha permesso all'attore austriaco di scalzare in questa classifica Michael Madsen e Tim Roth, che pure sarebbero nomi più frequenti del suo nella filmografia del regista del Tennessee.
Certo: i due Premi Oscar come Migliore Attore non Protagonista vinti in altrettante interpretazioni dirette da Tarantino erano un indizio piuttosto rilevante di quanto il connubio funzionasse. Waltz, prima della recente affermazione di Brad Pitt, è stato per 8 anni l'unico attore capace di vincere il premio Oscar sotto la direzione del mentone più amato al mondo.
Il colonnello Hans Landa di Bastardi senza Gloria e il Dr. King Schultz di Django Unchained sono entrambi assurti immediatamente allo status di personaggi-di-culto e allora, con buona pace di Madsen e Roth, non potevamo escludere un Waltz che grazie alla prima delle due interpretazioni ha vinto anche un Prix d'interprétation masculine a Cannes.
Ben altro discorso, inutile dirlo, per Jackson, che ha accompagnato la carriera di Tarantino sin dalle sue fasi embrionali: ha recitato in True Romance, una delle prime sceneggiature che portano la firma del regista statunitense, ed è presenza fissa nei suoi film da Pulp Fiction in poi.
Se per il suo ruolo di Jules Winnfield si è guadagnato immediatamente una nomination agli Oscar, col film successivo, Jackie Brown, ha addirittura vinto l'Orso d'argento a Berlino.
Da quel momento in poi, ha trovato ogni modo possibile per collaborare con QT.
Più di recente ha recitato in Django Unchained e The Hateful Eight, ma è apparso anche in Kill Bill grazie a un cameo nel ruolo del pianista Rufus.
In Bastardi Senza Gloria, invece, si è accontentato di donare la propria voce al progetto.
In C'era una volta a... Hollywood non c'è nessuno dei due.
Ma qualcuno ha forse dubbi sul fatto che li rivedremo presto insieme?
[nella foto, da sinistra: Samuel L. Jackson, Quentin Tarantino, Christoph Waltz]
Posizione 3
Jack Nance & Harry Dean Stanton
David Lynch
Quando un attore accetta di condividere il set con David Lynch sa che benissimo che potrebbe vivere un'esperienza molto particolare.
Lynch, infatti, non è solo autore di alcuni dei film più criptici degli ultimi trent'anni, ma è anche solito stravolgere le abitudini degli attori, trasformando i leading actors in caratteristi e lanciando volentieri nuove stelle.
Non è un caso quindi che Lynch abbia dei fedelissimi, un esercito di attori con cui ha condiviso il set a lungo e attori da lui lanciati: Laura Dern, Kyle MacLachlan, Grace Zabriskie e Naomi Watts, giusto per citarne alcuni.
Jack Nance, suo fidatissimo collaboratore sin da Eraserhead, ha visto il suo ruolo mutare nel corso degli anni ma il rapporto con il regista è rimasto immutato fino alla sua prematura scomparsa.
Nance ha preso parte a quasi ogni lavoro di Lynch fino al 1996, anno della sua dipartita: Dune, Velluto Blu, Twin Peaks, Cuore Selvaggio e Strade Perdute, film che coincide con la sua ultima prova attoriale.
Più tardiva, invece, è stata la nascita del rapporto con Harry Dean Stanton.
Già affermatissimo grazie alle apparizioni in film come Il Padrino parte II, Alien e L'ultima tentazione di Cristo, lavora per la prima volta con Lynch in Cuore Selvaggio, ritagliandosi anche un piccolo ruolo in Fuoco cammina con me malgrado non facesse parte del cast della serie originale di Twin Peaks.
Lynch e Stanton lavoreranno insieme anche in Una Storia Vera, Inland Empire e in Twin Peaks - The Return, a 26 anni di distanza dalla serie originale.
E non è finita qui: proprio Stanton e Nance nel 1987 sono stati protagonisti del cortometraggio The Cowboy and The Frenchman, sempre di David Lynch.
[nella foto, da sinistra: Jack Nance ne I segreti di Twin Peaks (1990), Harry Dean Stanton in Twin Peaks: The Return (2017)]
Posizione 2
Joe Pesci & Harvey Keitel
Martin Scorsese
Quello che secondo molti è il più grande regista vivente non poteva che servirsi di alcuni tra i più grandi caratteristi della Storia del Cinema.
Non solo Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, dunque, tra i suoi attori-feticcio.
Harvey Keitel è stato, di fatto, il primo grande attore con cui ha collaborato: è stato protagonista di Chi sta bussando alla mia porta?, film d'esordio del regista newyorkese.
In quanti possono dire di aver recitato nel primo film delle carriere di Scorsese, Ridley Scott e Quentin Tarantino?
Nessuno se non Harvey Keitel, appunto.
Il connubio tra i due è proseguito con Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno e Alice non abita più qui, film in cui interpreta per la prima parte un ruolo di contorno sotto la direzione di Scorsese.
Il resto, poi, è storia più nota: Taxi Driver e L'Ultima tentazione di Cristo sono forse le due pellicole più famose del binomio Scorsese-Keitel.
Joe Pesci, invece, fino a pochi anni fa aveva collaborato tre volte con il regista italo americano e sempre al fianco di Robert De Niro, regalando ogni volta prove memorabili: Toro Scatenato, Quei Bravi Ragazzi e Casinò.
Grazie a Toro Scatenato Pesci ha ricevuto una nomination agli Oscar alla prima interpretazione importante della carriera, mentre grazie a Quei Bravi Ragazzi ha addirittura portato a casa la statuetta.
L'ultimo film, per ora, di Martin Scorsese sappiamo bene chi ha tra i protagonisti.
The Irishman infatti, oltre ad Al Pacino e Robert De Niro, vede presenti proprio loro due: Harvey Keitel e Joe Pesci.
Quando si dice l'affetto.
[nella foto, da sinistra: Joe Pesci, Al Pacino, Martin Scorsese, Harvey Keitel a una presentazione di The Irishman]
Posizione 1
Robert Duvall & John Cazale
Francis Ford Coppola
Francis Ford Coppola è uno dei registi più importanti di sempre: ha diretto alcuni dei più grandi capolavori della Storia del Cinema e ha forgiato icone che dureranno nell'eternità.
Tutto ciò è innegabile e quasi, a volte, ci fa scordare l'immensa bravura del regista orginario di Bernalda nella direzione di cast corali.
La tavolozza cinematografica con cui Coppola ha dipinto meraviglie non può di certo prescindere dalle figure di contorno.
Potete immaginare Il Padrino e Il Padrino parte II senza Sonny Corleone, Frankie Pentangeli, Hyman Roth e Connie Corleone?
Ovviamente no, non potete: sommando le nomination nei ruoli "di supporto" per queste due pellicole si arriva all'eccezionale numero di sette, una cifra insensata alla quale va sommata la candidatura di Andy Garcia per il terzo capitolo.
Se ci sono, però, due personaggi da cui non potete prescindere nella ricostruzione della saga, questi sono Tom Hagen e Fredo Corleone, interpretati da Robert Duvall e dal compiantoJohn Cazale.
Se il rapporto tra Coppola e Duvall è leggermente più antico, visto che risale a Non torno a casa stasera, non si può dire che non sia stato comunque intenso il connubio tra i due artisti di origine italiana.
Cazale era, infatti, uno di quegli attori di origine italo-americana di cui Coppola aveva innervato il cast e per i quali ha rischiato più volte il licenziamento.
In quegli anni Duvall e Cazale sono stati compagni di set anche per La Conversazione, primo film di Coppola in grado di vincere la Palma D'Oro.
Nel film che è valso a Coppola la seconda vittoria a Cannes, Apocalypse Now, per Duvall è stato ritagliato il memorabile ruolo del Colonnello Kilgore, autore di una delle frasi più celebri della Storia del Cinema.
Ma magari a voi non piace l'odore del napalm al mattino...
[nella foto, da sinistra: Robert Duvall e John Cazale da Il Padrino]
Classe'96. Ex cestista a livello giovanile e minors ed ex Parlamentare Regionale dei giovani in Puglia, laureato prima in Giurisprudenza d'Impresa e poi in Scienze Economiche.
Pervenuto criticamente alla cinefilia, studioso di tattica sportiva, telecronista e opinionista, nutre una passione viscerale per i racconti che gravitano attorno ai campi da gioco e ai set cinematografici.
Innamorato della New Hollywood, degli attori di metodo e dei piani sequenza.
Ma non solo: attratto magneticamente da tutte le meravigliose diversità che il cinema può raccontare.
Redattore presso Cinefacts.it, curatore della rubrica Good & Bad
Azz.. Hai ragione! Ero partito da Marty feldman e Mel Brooks ma poi controllando meglio mi ero reso conto che insieme avevano fatto molti meno film di quanti pensassi. Navigando sono finito sulla pagina di Gene Wilder e poi niente mi sono scordato che il post era per i caratteristi 😂
Ci pensavo anche io, però se ci pensi Hardy, nei film citati, è stato più che un "semplice" caratterista, persino in un ruolo limitante come quello che ha in Dunkirk
Però nell'articolo si parla di caratteristi, di attori che nel corso della loro collaborazione con i rispettivi registi di riferimento hanno ricoperto principalmente ruoli da non protagonisti 😊 per questo non ci sono tantissime collaborazioni illustri!
Lu
5 anni fa
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Drugo
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L'avevo letta in un untervista a Kubrick.
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Drugo
6 anni fa
la prima volta che l' ho visto sono rimasto folgorato
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Vecchio Snaporaz
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Eugenio
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Jacopo Gramegna
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Alessia Incatasciato
6 anni fa
La coppia migliore del cinema 😂😂😂
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Francesca O.
6 anni fa
Per me, sono dei capolavori... i primi due che ho citato sono sicuramente nella mia top ten!
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Yuri Palamini
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Mario Di Capua
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Mattia Fiorio
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