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8 cose che fino ad oggi non sapevi su Salvate il soldato Ryan

Il film di Steven Spielberg sulla Seconda Guerra Mondiale ha tante cose da raccontare

Salvate il soldato Ryan è Storia.

Quella del Cinema e quella lasciata alle proprie spalle dall’essere umano.

 

Era il 1994 quando lo sceneggiatore statunitense Robert Rodat vide il monumento di Putney Corners, nel New Hampshire, posto in memoria dei caduti americani: soldati di ogni età morti durante la guerra civile statunitense, i conflitti mondiali e la guerra del Vietnam.

 

Rodat notò i nomi di otto fratelli che persero la vita combattendo la guerra civile e, ispirato da questo fatto, dopo qualche ricerca decise di scrivere una storia ambientata nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.

 

Ecco la scintilla che originò Salvate il soldato Ryan.

 

[Il trailer italiano di Salvate il soldato Ryan]

 

 

Durante la fase di scrittura venne a conoscenza della storia dei fratelli Niland, di Tonawanda, New York, che perirono per lo “Zio Sam” durante la lotta contro la Germania nazista di Adolf Hitler. 

 

Tre di loro - Robert, Edward e Preston - durante la prima fase del conflitto furono presumibilmente uccisi in azione, il che fece sì che quello rimanente, Fritz (su cui si basa il Ryan del film di Steven Spielberg), fosse rispedito negli Stati Uniti in modo che i coniugi Niland non perdessero tutti i loro figli.

 

In realtà Edward, che inizialmente fu dato per disperso o caduto in battaglia assieme a Robert e Preston, venne effettivamente trovato vivo dopo essere fuggito da un campo di prigionia giapponese in Birmania, portando a due il numero dei fratelli sopravvissuti.

 

La storia fu portata al produttore Mark Gordon, a cui piacque la trama ma accettò di occuparsi del progetto solo dopo ben undici stesure preliminari.

 

Gordon quindi condivise lo script con Tom Hanks che, entusiasta, convinse Steven Spielberg a occuparsi della regia.

 

 

[Steven Spielberg e Tom Hanks su uno dei set di Salvate il soldato Ryan. "Dove" di preciso, lo vedremo nella top!]

 

 

Questa la genesi di Salvate il soldato Ryan, uno dei grandi capolavori cinematografici contemporanei: un film che racconta gli orrori della guerra in maniera efferata e vibrante, capace di regalare al pubblico una straordinaria prova corale del cast e una delle sequenze di battaglia più crude, immersive e realistiche della Storia del Cinema.

 

Parliamo ovviamente della sezione iniziale della pellicola, lo sbarco in Normandia, ad Omaha Beach, per la quale vennero spesi ben 12 milioni di dollari dei 70 del budget totale, e utilizzati oltre 40 barili di sangue finto per rendere al meglio la carneficina che si originò da quella battaglia.

 

Salvate il soldato Ryan è una fonte inesauribile di curiosità e alcune ve le abbiamo già svelate in questa introduzione: ne abbiamo selezionate 8, le più gustose, sperando che possano dare - se possibile - maggior forza alle vostre prossime visioni di questo immenso film che, non troppo sorprendentemente, porta la firma di uno dei più grandi registi di sempre: Steven Spielberg.

 

Quante ne conoscevate già e quali sono le vostre preferite?

 

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Posizione 8

I trapani di Spielberg

 

Quando la macchina da presa vibra durante le esplosioni, facendo piombare lo spettatore nel mezzo dei colpi di artiglieria, sappiate che l'effetto è ricavato da una balzana idea di Steven Spielberg: il regista decise infatti di attaccare dei trapani ai lati delle cineprese per poi attivarli nelle scene più concitate del film.

 

Durante le riprese il fotografo della troupe fece notare a Spielberg che già esistevano le "shaker lenses", degli obiettivi speciali capaci di riprodurre lo stesso effetto senza la necessità di finanziare la Black & Decker o ricoprire le macchine da presa con lo scotch.

 

Spielberg dichiarò in un'intervista di essere deluso perché era convinto di aver inventato una nuova, mirabolante tecnica di ripresa.

 

Quasi, Steven.

Quasi.

 

Posizione 7

Le minacce di Spielberg

 

Tom Sizemore, che interpreta il sergente Horvath, era fortemente dipendente dall'eroina prima di girare Salvate il soldato Ryan.

 

Durante le riprese, nel 1997, era ancora in fase di recupero e la produzione temeva una ricaduta che avrebbe seriamente rischiato di minare la riuscita del film.

 

Per tenere ben salde le redini del progetto e per motivare ulteriormente - qualora ce ne fosse stato bisogno - Sizemore a stare lontano dalle tentazioni, Spielberg giurò all'attore che se fosse risultato positivo alla droga durante la lavorazione l'avrebbe licenziato, fosse stato anche l'ultimo giorno di riprese

 

"Mi avrebbe licenziato in tronco e avrebbe girato di nuovo con qualcun altro tutti e 58 i giorni in cui avevo lavorato".

 

Dato che Tom Sizemore possiamo vederlo nel film, sappiamo che fece il bravo. 

 

Posizione 6

La terra in barattolo

 

L'abitudine che caratterizza il personaggio di Tom Sizemore è decisamente accurata: molti soldati della Seconda Guerra Mondiale - e non solo -  avevano il "rito" di raccogliere la terra per ricordarsi dei luoghi dove avevano servito in combattimento.

 

Probabilmente era anche un modo per esorcizzare le ansie e la paura, ricordando a se stessi che erano sopravvissuti a tutti i luoghi di cui conservavano un po' di terreno e che, con un po' di coraggio, sarebbero tornati a casa.

 

Un'abitudine che si è persa nel tempo, visto che le truppe europee e statunitensi schierate negli attuali conflitti bellici in giro per il mondo sono specificamente istruite a non raccogliere campioni di terra onde evitare di riportare a casa microbi, batteri o campioni biologici e animali non presenti sul suolo natio. 

 

Posizione 5

La Francia in Irlanda

 

Poiché le vere spiagge della Normandia - dove le forze alleate iniziarono la battaglia per la liverazione della la Francia - avevano rigide restrizioni sulle riprese, la scena del D-Day di apertura doveva essere girata altrove.

 

Spielberg voleva una replica quasi esatta del paesaggio di Omaha Beach per il film, inclusa la sabbia e una conformazione geomorfica similare a quella del territorio sul quale erano arroccate le forze naziste.

 

Una corrispondenza vicina a quella desiderata è stata trovata in Irlanda a Ballinesker Beach, Curracloe Strand a Wexford.

 

Oltre 2500 truppe riserviste irlandesi sono state reclutate per rappresentare gli alleati che assaltano la spiaggia.

 

Posizione 4

Robin Williams

 

Robin Williams ha presentato Matt Damon a Steven Spielberg a Boston, durante la lavorazione del film Will Hunting - Genio ribelle.

 

Il regista era in città nello stesso periodo in cui stava completando il suo Amistad, e Williams portò Damon con sé sul set per salutare Spielberg, con il quale aveva già lavorato in Hook - Capitan Uncino.

 

Due settimane dopo, Spielberg contattò Damon per la parte del soldato Ryan.

 

Se ci mette una buona parola Robin Williams c'è poco di che stupirsi!

 

Posizione 3

L'addestramento

 

Per avere un'idea di ciò che i soldati della Seconda Guerra Mondiale hanno effettivamente attraversato, tutti gli attori (tranne uno) che interpretano i membri dell'unità protagonista del film hanno partecipato a un campo di addestramento di sei giorni guidato dal consigliere militare del film, Dale Dye, ex capitano del corpo dei Marines in pensione.

 

Dye ha guidato gli attori attraverso simulazioni di combattimento sul campo, marce militari, utilizzo e manutenzione di armi da fuoco, vivendo in tende e mangiando MRE, le razioni in busta dell'esercito.

 

Dale Dye partecipa al film in un cameo nei panni del colonnello del Dipartimento di Guerra che dà al generale George Marshall le notifiche di morte dei fratelli Ryan, verso l'inizio del film.

 

Posizione 2

Il papà di Steven Spielberg

 

Steven Spielberg decise di dirigere Salvate il soldato Ryan anche come omaggio a suo padre. 

 

Arnold Spielberg prestò servizio nell'esercito degli Stati Uniti e combattè in Birmania durante la Seconda Guerra Mondiale come operatore radio in una squadra di bombardieri B-25.

 

Arnold ha anche aiutato il figlio Steven a dirigere i suoi primi cortometraggi quando era adolescente: alcuni di essi sono ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale come nel caso di Escape to Nowhere, o quello di Fighter Squad, che venne girato nell'hangar dell'aeroporto di Sky Harbor a Phoenix, in Arizona.

 

Posizione 1

I veri reduci

 

Le scene di battaglia, le rappresentazioni delle città in macerie, il senso di precarietà e morte dilagante propri del film erano troppo realistici per i veterani della Seconda Guerra Mondiale che vedevano il film al cinema.

 

Molti di essi non riuscirono a terminare la visione di Salvate il soldato Ryan, o comunque uscirono devastati dalle proiezioni in giro per gli States.

 

Proprio per questo motivo il Dipartimento dei Veterani degli Stati Uniti istituì un numero verde nazionale - dedicato ai reduci e alle loro famiglie - da chiamare nel caso si fossero sentiti turbati da quanto avevano visto in Salvate il soldato Ryan

 

Non sappiamo in quanti chiamarono il numero telefonico di sostegno, ma la cosa conferma una volta di più quanto il film di Spielberg sia riuscito a rappresentare l'orrore della realtà. 

 



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