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Harry Potter e il guardaroba dei maghi più famosi della Storia del Cinema

Judianna Makovsky, Lindy Hemming e Jany Temime: le donne responsabili della progettazione dei costumi per i maghi più famosi della Storia del Cinema

Non lo ripeterò mai abbastanza: gli abiti dicono molto di chi li indossa.

 

I costumi sono una forza silenziosa, visiva e psicologica che, assieme agli altri aspetti tecnici di una produzione, diventano parte integrante e necessaria di un film, poiché aiutano a dare una collocazione temporale e del luogo.

I costumi possono anche dare allo spettatore indizi su chi siano i personaggi, su quali possano essere le loro occupazioni e possono persino influenzare le nostre sensazioni verso determinati personaggi, a seconda del colore, del tessuto e delle linee.

 

Quindi, al fine di rendere credibile un macrocosmo come l'universo di Harry Potter, i dettagli che separano i babbani (senza poteri magici) dalle streghe e dai maghi possono essere percepiti praticamente in ogni cosa, incluso ovviamente il modo in cui i costumisti hanno deciso di vestire tutti quegli adorabili, irascibili, eroici e controversi personaggi.

 

Gli 8 film di Harry Potter hanno visto nei loro crediti tre costumiste diverse: Judianna Makovsky per Harry Potter e la pietra filosofale, Lindy Hemming per Harry Potter e la Camera dei Segreti e Jany Temime (di cui ho già parlato nel dettaglio) da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban a tutti i film successivi della saga. 

 

 

[Vi siete mai accorti dei preziosi ricami che adornano gli abiti di Albus Silente?]

 

 

Judianna Makovsky ha il credito di aver ideato le famose divise da mago della scuola di Hogwarts.

 

I libri di Harry Potter non avevano immagini di riferimento e questo può essere positivo o negativo per un costumista.

In un’intervista Judianna ha raccontato che inizialmente l’autrice J.K. Rowling non voleva uniformi per i “suoi” studenti, ma la costumista voleva creare un mondo “reale” immaginandolo in un classico sistema scolastico inglese.

 

Dopo aver provato a vestire i protagonisti sia con le uniformi che senza, la decisione alla fine è stata facile.

 

Come anche cercare di dare a Madame Hooch (Zoe Wanamaker) un abito che ricordasse una divisa sportiva, essendo un’insegnante di volo.

 

 

[Sapevate che il numero 7 della divisa di Harry è in onore di David Beckham?]

 

 

In Harry Potter e il prigioniero di Azkaban le atmosfere passano ad essere più cupe ed è qui che Tamime prende le rendini.

 

Lo stile rimane lo stesso in generale, ma ci sono alcune sfumature diverse.

Le uniformi cambiano: vengono realizzate in seta e le differenze di colori sono più marcate in modo da riconoscere con un solo sguardo l’appartenenza della casa (Grifondoro, Serpeverde, Corvonero o Tassorosso).

 

I maglioni diventano di lana per dare un’idea di “alto lignaggio”.

 

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è anche il primo film in cui vediamo gli studenti usare abiti normali anche nei corridoi della scuola, rendendo i vari personaggi più distinguibili sia per estrazione sociale che per carattere.

 

 

[Hermione, interpretata da Emma Watson, nella scena del Ballo del Ceppo nel quarto film]

 

 

In Harry Potter e il calice di Fuoco arriva forse il primo costume iconico e controverso della saga: l’abito del Ballo del ceppo di Hermione.

 

Nel libro era descritto come color pervinca, mentre la costumista ha deciso di realizzarlo nei toni del rosa.

“La prima cosa a cui ho pensato è stata il colore”, ha dichiara Tamime.

"Volevo qualcosa che sembrasse magico e che facesse rendere conto gli spettatori (come Ron nella storia) che Hermione non era più una bambina un po’ maschiaccio, ma stava diventando una donna”.

 

In Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 l’abito che ha fatto più discutere è stato sicuramente quello indossato da Fleur (Clémence Poésy) il giorno del suo matrimonio, realizzato in organza e decorato con un paio di fenici che si fronteggiano sul corpetto a simboleggiare l'amore eterno.

 

Tuttavia, l’ispirazione (mai ammessa dalla costumista) era un abito di Alexander McQueen della sfilata del 2008.

 

 

[Plagio o casualità? Decidete voi]

 

 

Molti attori hanno partecipato attivamente alla costruzione del proprio personaggio.

 

Evanna Lynch (Luna) disegnava addirittura i gioielli del suo personaggio e ha aiutato il reparto a realizzare la testa di leone nel film Harry Potter e il principe mezzosangue.

 

Ma gli abiti che io ritengo più interessanti e ben riusciti sono quelli dei villain o presunti tali. 

Bellatrix Lestrange, interpretata da Helena Bonham Carter indossa il corsetto sempre più stretto, simbolo di storia e del lungo lignaggio del personaggio, e le gonne spesso asimmetriche rendono al meglio la sua follia.

 

I suoi abiti hanno così colpito nel segno che più volte è stato chiesto alla costumista di crearne una vera e propria linea di abiti per la vendita.

 

 

 

 

Lord Voldemort (Ralph Fiennes) è vestito apparentemente da una tunica nera, ma in realtà l'abito è formato da numerosi strati di seta e chambray dalle sfumature verdi (tutti tinti appositamente dal reparto) per creare forme e movimenti fluttuanti, mantenendo però una sensazione di potenza e oscurità.

 

Il verde serviva anche a ricordare agli spettatori il legame del cattivo con il suo fedele serpente Nagini e la sua provenienza dalla casa di Serpeverde.

 

 

 


Ma chi merita una mezione speciale è sicuramente Dolores Umbridge (Imelda Staunton): vestita di rosa dalla testa ai piedi nasconde dietro i toni pastello la sua incredibile crudeltà.

 

Man mano che la storia va avanti i colori diventano sempre più scuri, come a sottolineare la sua acidità e maggiore presa di potere all'interno della scuola.

 

Confettosamente fastidiosa sotto tutti i punti di vista.

________________

 

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2 commenti

IlBuonVecchioNick

2 anni fa

Sarebbe bello un articolo simile anche su altre saghe.
Tutto molto interessante

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Alessio Trimboli

2 anni fa

Articolo davvero molto interessante e che fa capire al meglio quanto lavoro e quanta minuziosità ci siano dietro ad un aspetto tecnico del cinema, che spesso diamo per scontato.

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