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Mune - Il guardiano della luna: Mune Amour

Tra la luna e il sogno: Mune - il guardiano della luna, film d'animazione francese diretto da Benoît Philippon e Alexandre Heboyan

Da qualche anno a questa parte le più grandi case di produzione (Walt Disney Animation Studios, Pixar Animation Studios, Dreamworks Animation) hanno preferito puntare tutto sulla produzione di film in CGI (computer-generated imagery) abbandonando l’animazione tradizionale, che continua a sopravvivere soprattutto in Giappone.

 

Sono davvero una minoranza le pellicole che utilizzano ancora l’animazione tradizionale.

Ma vi è una categoria di film che utilizza una tecnica mista, dove si unisce il moderno 3D e la tecnica classica.

 

Nel 2014 un film che utilizza questo particolare espediente ha fatto impazzire la Francia, incuriosendo persone di ogni genere.

 

Sto parlando di Mune, le gardien de la lune (in italiano Mune - il guardiano della luna), film d’animazione diretto dai francesi Benoît Philippon e Alexandre Heboyan (prodotto dalla Onyx Films e Kinology), uscito in Italia in anteprima il 5 febbraio 2015.  

 

 

 

 

In Mune - Il guardiano della luna, la storia comincia in un mondo immaginario dove due guardiani devono trasportare il sole e la luna (tenendoli con fili o catene) su delle enormi creature per permettere il susseguirsi di giorno e notte.

 

I vecchi guardiani, ormai anziani, hanno bisogno di lasciare spazio ai nuovi che verranno scelti per merito.

Mentre il nuovo guardiano del sole, Sohone, verrà subito scelto, per il guardiano della luna vi saranno alcune difficoltà.

 

Leeyoon, una creatura notturna, sognava da tutta la vita di diventare guardiano ma una piccola creatura, una “pecorella lunare”, percepisce qualcosa che non va in lui e subito si avvicina a Mune, un fauno che non si sente affatto adatto per quel lavoro.

Per una serie di malintesi e problemi che vi saranno tra questi personaggi, il sole verrà rubato grazie agli aiutanti del cattivo, Nécross.


Così, per salvare il pianeta, Sohone e Mune partiranno per riprendere il sole.

 

 

 


Philippon, inizialmente, pensò di creare un corto invece che un lungometraggio, il quale avrebbe avuto per protagonista un essere che vaga trasportando la luna.

Continuando ad aggiungere elementi, si rese conto di aver bisogno di più spazio poiché pochi minuti non potevano racchiudere il cosmo da lui creato e la poesia che accompagnerà tutto il film.


Tutto è diviso tra buio e luce, giorno e notte, oscurità e splendore, che risaltano grazie agli scenari, all’atmosfera e, soprattutto, agli abitanti del pianeta.

Questi ultimi si distinguono perfettamente non solo per i colori (caldi per gli abitanti del giorno e freddi per quelli della notte) ma proprio per le personalità: coloro che abitano alla luce del sole sembrano molto più vivaci, gioiosi, svegli, mentre coloro che abitano la notte sono silenziosi, pacati e di gran lunga più seriosi (fatta eccezione per Mune).


Tra i due opposti, però, vi sono altre creature, quelle che abitano nella rossa fascia del tramonto.

Creature come la piccola Glim e suo padre che, se esposti al sole, si sciolgono e, se vagano nella notte, si gelano.


 

[Artwork by Julienne Rossire]

 

 

La cosmogonia creata da Philippon è meravigliosa e innovativa.

 

La nascita della luna è davvero affascinante: venne creata artificialmente e portata su quel pianeta dal primo guardiano.

Seppur si dia importanza all’avventura e alla ricerca, il film riesce a mantenere una linea poetica.

 

Come? Con l’uso della tecnica tradizionale.

 

I due registi hanno avuto un’idea sublime: le scene legate al sogno sono tutte in tecnica tradizionale, a differenza del resto del film realizzato CGI.

Se forse il 3D lascia un po’ di pesantezza, il disegno rende il tutto incredibilmente leggero. 

Nella pellicola ci sono influenze di ogni tipo e genere.

Da un lato qualche elemento ricorda lo stile di Tim Burton, come ad esempio gli aiutanti del cattivo e Glim, dall'altro si sente l’influenza dello Studio Ghibli, come nel caso della gigantesca creatura che trasporta il sole e il proprio guardiano, che ricorda, nei movimenti, Il Castello Errante di Howl; da un altro lato ancora ci sono i riferimenti ai maestri Terry Gilliam con le animazioni surreali e Luc Besson con le varie influenze sull’universo e sullo stesso Mune.

 

Certamente non può mancare un’influenza pittorica se si parla di surrealismo e sogno: Salvador Dalì si fa spazio in tutta l’opera.

Questi sono solo alcuni dei dettagli, infatti PhilipponHeboyan non si sono posti limiti, prendendo a piene mani da ciò che di più bello hanno creato gli Artisti della storia.

Sohone
, Glim e Mune sono i personaggi più importanti della pellicola.


Sohone è forte, coraggioso, sicuro di sé e determinato; al tempo stesso è anche arrogante e presuntuoso.

Questo lo rende una spalla fastidiosa per il protagonista che è quasi il suo opposto.

 

Mune è spesso insicuro, rappresenta il tipico ragazzo spaventato da quello che non sa fare; cerca di farsi coraggio in tutti i modi proprio grazie al guardiano del sole e a Glim (in francese Cire), un personaggio fondamentale poiché mostra la diversità di questo mondo diviso quasi esattamente, riuscendo a vivere nel mezzo; nonostante le sue tremende difficoltà, lei non si scoraggia e dà segno di essere non solo coraggiosa ma anche molto intelligente.

 

Oltre al tema del diverso viene affrontato anche quello del dovere, legato ad entrambi i guardiani, che riescono ad agire per ciò che ritengono giusto.

Inoltre Mune subirà un vero e proprio cambiamento: da giovane dubbioso che vuole solo divertirsi, maturerà, anche grazie all’amore, e si renderà conto del suo compito, non comune ma speciale.


E magico.

 

 

[Artwork by Studio La Cachette]

 


Quando decisi di guardare Mune - il guardiano della luna non avevo grandi aspettative, anzi credevo sarebbe stato un prodotto d'animazione come tanti.


Mi son ricreduta subito dopo i primi minuti.
Due cose che mi hanno decisamente incuriosita sono state la rappresentazione della creazione della luna e la visione dei sogni.

 

A un certo punto del film, la luna comincia a sgretolarsi poiché non può continuare a brillare e vivere senza il sole: una visione bellissima e romantica che mostra l’eterna lotta tra luce e oscurità, dove l’una non può prevalere sull’altra.


Quando la luna si sgretola, Mune scopre che può entrare nel mondo dei Sogni.

 

L'impatto della sua entrata, per me, è stato particolare: da un modello 3D mi son ritrovata di fronte alla più classica delle animazioni.

Si crea un’armonia meravigliosa grazie a quei disegni (quasi schizzi) imprecisi, veloci e dai colori splendidi.

 

Questo prodotto d'animazione, già molto bello, ha saputo sorprendermi ancor di più con questo improvviso cambiamento, che riesce a impartire una vera e propria sensazione di allontanamento dalla realtà.


La creazione della luna è curiosissima e affascinante: Mune prende martello e scalpello e comincia a formare una nuova luna, come in precedenza aveva fatto il primo guardiano.

 

La luna, dunque, viene dal mondo dei Sogni.

Non è legata al suo mondo ma a qualcosa che va oltre.


Questo particolare ci fa capire quanto essa possa essere importante: senza di lei, senza quei sogni, la notte sarebbe un buio eterno.

Vorrei concludere dicendo che Mune - Il guardiano della luna mi è piaciuto molto.

 

Mi spiace vedere come, spesso, case di produzione più piccole vengano ignorate e film del genere vengano messi in secondo piano da altri che forse non lo meriterebbero (questo film fu pubblicizzato con la tag-line “dai creatori di Kung Fu Panda al quale, in realtà, aveva lavorato solo Alexandre Heboyan alla Dreamworks Animation).


Mune è in tutto e per tutto un ottimo prodotto. 


Forse, per certi versi, la storia sembrerà un po’ scontata, in particolare nel lieto fine.

 

Personalmente ritengo che, se la trama principale fosse stata anche un minimo più complessa, la parte relativa alla sfera del sogno sarebbe stata calpestata, andando contro quello che considero il punto di forza del film, ovvero il saper modellare elementi "antichi" rendendoli nuovi, brillanti, rivisitandoli in chiave di fiaba moderna.

 

Disponibile su Prime Video.

 

 

 

 

 

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3 commenti

Nuriell

5 anni fa

Io invece amo sequel, prequel, remake e reboot, devono solo essere fatti con criterio.

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Eris Celentano

5 anni fa

Fortunatamente non tutte le produzioni sono in cgi ma alcune tecniche sopravvivono ancora! Questo film è la dimostrazione che qualcosa di "obsoleto" può essere rimodernizzato e portato alla luce nei modi più svariati. :)

Ti ringrazio per i complimenti, felice che tu abbia apprezzato!

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Eris Celentano

5 anni fa

Purtoppo è stato un fiasco, questo è vero, ma sono felice che non facciano un sequel: ce ne sono in programma già troppi!

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