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#Good&Bad
Dalle commedie romantiche al cinema impegnato: ripercorriamo insieme la parabola di Matthew McConaughey, uno dei migliori esempi viventi di come non sia mai troppo tardi per dare una svolta alla propria carriera.
Addentrarsi nel campo minato dei giudizi di valore, affiancando al nome di un attore un aggettivo così semplice e diretto come Bad o Good è, senza mezzi termini, uno dei modi più semplici per attirare critiche.
Ne sono ben conscio, ma se sceglierete di seguire questa rubrica capirete molto presto che il suo obiettivo non è quello di mettere in discussione il talento dei singoli artisti.
La finalità di Bad Actors Gone Good/Good Actors Gone Bad è semplicemente quella di analizzare lo svolgimento delle carriere di quegli attori che, per un motivo o per un altro, hanno visto cambiare la qualità media delle pellicole nelle quali hanno recitato: per alcuni abbiamo assistito ad una stairway to heaven, per altri ad una highway to hell.
Mai, però, sarà in discussione il talento recitativo di questi artisti: sono tutti, o quasi, dei grandi attori.
L'aggettivo Bad in questa rubrica sarà, dunque, riferito non tanto alle capacità recitative dell'attore quanto alla qualità media dei film di inizio carriera, seguita poi da una svolta in film di maggiore spessore e interesse, che spesso li hanno portati a consacrarsi.
[Surfer, Dude - 2008: Forse il punto più basso per Matthew McConaughey]
Se c'è un attore che negli ultimi anni ha incarnato più di ogni altro l'evoluzione descritta dalla rubrica, questi è Matthew McConaughey.
Passare da The Wedding Planner - e tutte quelle commedie americane piene di cliché, che tutti almeno una volta nella vita hanno guardato guardato senza ammetterlo - a Dallas Buyers Club non è necessariamente cosa da tutti.
Un passaggio simile richiede del gran talento, e nessuno può negare che Matthew McConaughey ne abbia da vendere, ma anche la giusta dose di fortuna nello scegliere il ruolo migliore nel momento migliore.
Nel caso di Matthew, l'allineamento favorevole degli astri è avvenuto quando l'attore texano ha accettato l'insolito ma memorabile ruolo di Killer Joe nell'omonimo film di William Friedkin.
La collaborazione con il regista de L'esorcista non corrispondeva di certo alla prima volta in cui Matthew McConaughey recitava per un regista così prestigioso (aveva già lavorato, tra gli altri, con Steven Spielberg, Richard Linklater e Robert Zemeckis) ma, in qualche modo, ha fatto scattare un click che ha cambiato definitvamente la sua carriera.
[Killer Joe, il ruolo che ha dato il via alla trasformazione di Matthew McConaughey]
Il personaggio complesso e misterioso interpretato e i monologhi scanditi con il suo riconoscibilissimo accento texano pronunciati nella pellicola di Friedkin hanno finalmente dato a tutti la possibilità di ammirare un talento drammatico troppo a lungo sottovalutato.
In pochissimi anni il bel Matthew è passato da La rivolta delle ex a film di ben altro spessore tra i quali val la pena di ricordare Mud e The Wolf of Wall Street.
Il 2014 per Matthew McConaughey è un anno da ricordare: mentre il suo Rust Cohle debuttava sulle tv statunitensi cominciando a far innamorare milioni di fan di True Detective e mentre tutto il mondo attendeva l'uscita di Interstellar, film di Christopher Nolan che lo vedeva protagonista, per lui sono arrivati tutti i premi più importanti della stagione delle premiazioni: Golden Globe, BAFTA, Screen Actor Guild Award e Oscar come Miglior Attore Protagonista.
La sua collaborazione con Jean-Marc Vallée in Dallas Buyers Club è quella che gli vale la definitiva consacrazione agli occhi della critica: un affresco crudo ma struggente, che spesso viene indicato come esempio da seguire per la compenetrazione tra attore e personaggio, la ormai notissima trasformazione fisica e l'eccezionale approfondimento psicologico.
Che Matthew sia perfetto per fare commedia era noto.
Che potesse essere tanto commovente, profondo e intenso nei drammi lo abbiamo scoperto forse troppo tardi: il Matthew McConaughey che possiamo ammirare ora è un attore che potrebbe far la fortuna di qualsiasi regista.
La strada intrapresa ormai sembra quella giusta: La foresta dei sogni, Free State of Jones, Gold e La Torre Nera sono le sue ultime fatiche.
The Wedding Planner sembra, ormai, lontanissimo.
Continua così, Matthew.
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63 commenti
Il Fulgenzio
3 anni fa
Sicuramente un grande attore molto versatile. Si fa apprezzare dalle commedie più leggere ai ruoli più impegnati.
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Valerio Battaglia
3 anni fa
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eddak
3 anni fa
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LeleC75
4 anni fa
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LeleC75
4 anni fa
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Lucaluigimanfredi
4 anni fa
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Noodles
4 anni fa
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Arianna
4 anni fa
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Vi.
4 anni fa
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Emanuele Antolini
4 anni fa
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Miro Meli
4 anni fa
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Riccardo Cappelletti
4 anni fa
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Davide
4 anni fa
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Lasirenadelmississippi
4 anni fa
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Domenico Guarino
4 anni fa
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Luca Porcino
4 anni fa
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Andrea Mazziotta
4 anni fa
Poi fece quella commedia d’amore inguardabile con Jennifer López a inizio anni 2000..e da lì lo hanno etichettato come attore da commedia di bassa qualità,creandogli una specie di gabbia dalla quale non è riuscito a uscire per 15 anni.
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Filippo Soccini
4 anni fa
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SViulenz
4 anni fa
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Dav 9000
4 anni fa
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Nibbio
4 anni fa
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fm_tim
4 anni fa
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Nicolò Murru
4 anni fa
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Domenico Piombini
4 anni fa
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Samuel De Checchi
4 anni fa
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Davide Cassataro
4 anni fa
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Lorenzo Valdi
4 anni fa
Fa strano che uno del suo talento inizi a riconoscere il valore delle pellicole in cui recita solo dopo vent'anni di carriera.
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Tiziano
4 anni fa
Per una volta, la dedizione paga e l'Oscar è meritorio
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Gabri.G
4 anni fa
Grande Matthew , la dimostrazione vivente che studiare paga. Sempre in ogni campo.
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Duilio Colombo
4 anni fa
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IlBuonVecchioNick
4 anni fa
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Vecchio Snaporaz
4 anni fa
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Simone
4 anni fa
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René Magritte
4 anni fa
L'anno del suo Oscar per me resta un furto ai danni del lupo Di Caprio, ma posso perdonarlo dai.
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Panda
4 anni fa
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Jude
4 anni fa
Staremo a vedere se riuscirà a tirar fuori qualcos'altro di altrettanto stupefacente dal cappello: se dovesse continuare così, altro che bad actor gone good!
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Guido Vaccari
4 anni fa
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Alessandro Davani
4 anni fa
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Wolvering
4 anni fa
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Dedina83
4 anni fa
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iena plinsky
4 anni fa
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DocBrown
4 anni fa
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Keyser Söze
4 anni fa
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Davide Sciacca
4 anni fa
La McConaissance, come la chiamavano all'epoca, sicuramente continua, forse si è scelto ruoli in opere meno fortunate ultimamente, a parte La foresta dei sogni (Gold che è un po' un altro Wolf of Wall Street ma lui è un camaleonte, Free State of Jones è un po' confuso e La torre nera è...mmm...lasciamo stare). Però siamo tutti in attesa di un altro enorme exploit, ormai sappiamo che è nelle sue corde. Inoltre, il discorso di accettazione dell'Oscar è una delle cose più motivazionali che abbia mai sentito.
"Chi è il tuo eroe? Me stesso tra dieci anni. Non raggiungerò mai il mio eroe, ma so che davanti a me c'è sempre qualcuno migliore di me a cui dare la caccia"
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Drugo
4 anni fa
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Joaquin Phoenix
4 anni fa
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Alessia Incatasciato
4 anni fa
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RustCohle
4 anni fa
Da una decina d'anni fortunatamente ha svoltato la carriera, cercando ruoli più complessi e ricercati. Epocale l'interpretazione di Rust in True Detective, che lascia letteralmente senza parole. Altri grandi ruoli in Killer Joe, Mud, Dallas Buyers Club, The Wolf of Wall Street (in un cameo esilarante) e Interstellar. Sono curioso di vedere i prossimi film a cui ha lavorato.
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Francesco Pio
4 anni fa
Ho seguito questo attore fin da quando faceva le commediole e fin da subito mi è sempre piaciuto.
Quando la sua carriera finalmente è decollata non ho potuto far altro che esserne contento.
E la sua interpretazione in Dallas Buyers Club è divina o almeno a me è piaciuta un sacco.
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Santi Macaluso
4 anni fa
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Emanuele Cortellini
4 anni fa
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Barbara G.
4 anni fa
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Marco Romano
4 anni fa
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Maatz
4 anni fa
Come film mi ha colpito molto in Dalla Buyers Club, con Leto coppia formidabile
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Kenji Endo
4 anni fa
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Dave
4 anni fa
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Alex73
4 anni fa
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