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Bad Luck Banging or Loony Porn si apre con un antefatto il cui contenuto è anticipato nel titolo stesso del film diretto dal regista romeno Radu Jude: un video privato con protagonisti un uomo e una donna nell'atto più intimo della vita di coppia.
[Attenzione: per il particolare contenuto delle immagini la lettura dell'articolo è riservata a un pubblico adulto]
Non c'è censura: tutto è esposto all'occhio della telecamera e, quindi, dello spettatore.
Osserviamo genitali maschili e femminili, sesso orale, penetrazione, maschere, parrucche e persino un frustino.
"Oddio, ma è un porno!"
E invece no: l'undicesimo lungometraggio diretto da Radu Jude non è un'opera da PornHub e, attraverso i suoi titoli di testa, si presenta in altro modo, forse ancor più bizzarro del suo abbrivio.
[Il folle trailer italiano di Bad Luck Banging or Loony Porn]
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All'ouverture della storia - che con lo scorrere del minutaggio assumerà sempre più l'aspetto di un casus belli - seguono tre capitoli più un finale tripartito, che definiscono in maniera sempre più marcata i messaggi che il regista romeno intende veicolare allo spettatore.
La prima parte, Strada a senso unico, ci mostra quella che potrebbe essere una mattinata qualunque di Emi (Katia Pascariu), maestra elementare e attrice protagonista del video hard che apre il film.
Il verbo al condizionale è d'obbligo, visto che il filmino pornografico amatoriale è stato "leakato" sul web e la giovane donna si trova quindi a dover fare i conti con le conseguenze dell'avvenimento in una società che di tollerante e progressista ha davvero ben poco.
In questo episodio del film - diretto con i crismi di un "Cinema voyeuristico", scevro da orpelli stilistici e libero di "spiare" i movimenti dei suoi personaggi negli ambienti rappresentati - Jude dissemina già degli indizi di quella che sarà la sua indagine sociale e della denuncia da sottoporre allo spettatore.
Nell'incedere di Emi fra strade, negozi e piazze, nei suoi incontri con i cittadini di Bucarest - mascherati a causa della pandemia - si intravvedono chiaramente i sintomi di una società ipocrita e incivile che sfrutta il corpo umano, lo sessualizza attraverso pubblicità esplicite ma che poi, nei suoi interpreti, i cittadini, si esprime attaverso un linguaggio di discriminazione e cieco odio.
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La macchina da presa si muove accompagnando Emi nei suoi incontri con un variegato serraglio di bestie umane: un semplice litigio stradale si traduce immediatamente in un'aggressione verbale omofoba, con un "fr*cio!" esploso come primo, immotivato, insulto.
I SUV ingombranti, eccessivi, guidati da decerebrati e parcheggiati sui marciapiede bloccano sistematicamente il cammino dei pedoni.
Nel momento in cui la donna cerca di farsi strada, chiedendo al guidatore di turno di spostarsi, il primo appellativo che si guadagna è quello di "p*ttana", seguito da un invito perentorio: "succhiami il c*zzo".
Se le premesse sono queste, è facile intuire in quale direzione si muoverà il film nel secondo e terzo atto.
La parte centrale del film, Breve dizionario di aneddoti, segni e prodigi, si sviluppa infatti in forma di campionario di "mini pillole" utile a descrivere usi, costumi e Storia recente del Paese dell'Europa sudorientale.
A ciondoloni fra nazionalsocialismo, fascismo, socialismo e la dittatura del Conducător Nicolae Ceaușescu, la Repubblica Romena contemporanea si è formata da un brodo primordiale di autoritarismi che hanno tentato di unire la popolazione per mezzo di un orgoglioso senso nazionalistico.
Il patriottismo esasperato ed esasperante, insieme al tema della sessualità, è dunque uno degli aspetti più marcati di Bad Luck Banging or Loony Porn: nonostante l'idea di unità e "orgoglio nazionale", capace di far convivere Chiesa ortodossa romena e Cattolicesimo di rito latino, minoranze ungheresi, tedesche e ucraine, la Romania moderna non è altro che un sistema rotto dove antisemitismo, bigottismo, misoginia e ignoranza sembrano essere all'ordine del giorno, protagonisti del quotidiano di un grande numero di cittadini.
Attraverso immagini di repertorio e footage da smartphone, il regista classe '77 mette alla berlina tutte le storture più oscene del suo paese, picconandole, evidenziandone contraddizioni e assurdità.
Le "parole chiave" esposte nel breviario sono le più disparate: da "pompino", il termine più cercato sul web romeno (a seguire, al secondo posto, "empatia"), "distanziamento sociale" (con tre vecchiarelli delle campagne che ballano a distanza di un bacco fra loro), "stupro" (secondo dati statistici il 55% della popolazione romena riesce a trovare una giustificazione alla violenza carnale), "Gesù", "figli" (in Romania 6 bambini su 10 sono vittime di violenza domestica), "cinema", etc.
[Sfoglia la gallery per vedere alcune delle "pillole" del scondo episodio di Bad Luck Banging or Loony Porn]
A questa seconda sezione di film, utile a fornire allo spettatore i "puntelli" per comprendere la tesi sostenuta, segue la terza, Prassi e allusioni (sitcom), dove Emi avrà un confronto con la preside della sua scuola e con il consiglio dei genitori per comprendere quale sarà il suo futuro dopo lo "scandalo" di cui è protagonista.
Il confronto si trasformerà in vero e proprio processo alle streghe, una gogna miserabile durante la quale i partecipanti tenteranno di vincere - a colpi di insulti, malignità e umiliazioni agghiaccianti - la "forza della ragione" utilizzata dall'insegnante.
Questa parte del film di Jude ha una carica grottesca fortissima, utile a definire ancor meglio il degradante contesto sociale romeno, diventando al contempo l'apripista ideale per la folle e provocatoria conclusione del film: Tre possibili finali.
La natura e i messaggi di Bad Luck Banging or Loony Porn, oltre a essere autesplicativi ed evidenti per tutta la durata del film, vanno ben oltre l'indagine attorno i concetti di "osceno", "sessualità" e "privacy": quella di Jude è una denuncia - sferzante e sorniona - a un sistema in cortocircuito (lo stesso del connazionale Collective, candidato agli Oscar) che si autoalimenta per mezzo di dogmi religiosi insulsi, governi criminali e corrotti, comportamenti meschini e socialmente inaccettabili.
Jude, nel suo ultimo lavoro dismette la messa in scena teatrale utilizzata in Uppercase Print (2020) e mette in mostra un Cinema del reale da denuncia amara ma sarcastica, un j'accuse canzonatorio, grottesco e sessualmente esplicito.
Una tipologia di Cinema che sarebbe disperatamente necessaria anche all'interno dei nostri confini nazionali.
Lo scopo del poeta - ci dice il regista di Bucarest nella "mini pillola" Zen - è di essere allo stesso tempo tragico e comico: la vita umana dev'essere vista sia come tragedia sia come commedia.
Un paradigma che viene applicato perfettamente in Bad Luck Banging or Loony Porn dal suo autore.
Se Perseo utilizzò lo scudo di Atena per non incrociare lo sguardo della Medusa Gorgone e decapitarla, parallelamente Jude usa il Cinema per osservare (di riflesso) le bestialità e gli orrori del suo Paese, denunciandoli e sputando loro in faccia con un ghigno soddisfatto.
Bad Luck Banging or Loony Porn - vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2021 - è distribuito in Italia da Lucky Red dal 16 aprile attraverso la piattaforma MioCinema.
Sì, questo articolo parla anche di sessualità e pornografia. Eppure il suo autore e la redazione di CineFacts.it non vi hanno mai proposto a ripetizione la "news" su Charlize Theron che elogia il batacchio di Michael Fassbender. Perché la nostra idea di informazione cinematografica è diversa.
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