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Disney si prepara ad uccidere Netflix?

Bob Iger sta puntando tutto sul servizio di streaming di Casa Disney 

Ci sono ancora tanti misteri che gravitano attorno a cosa diventerà a breve la Walt Disney Company: quello che oggi è il più grande tra i tradizionali studios di Hollywood sta passando dall’essere un “semplice” produttore e distributore di contenuti ad essere presente sul mercato delle piattaforme streaming “direct-to-consumer”.

 

Il nome non si conosce ancora con certezza, ma pare che il servizio streaming della Casa del Topo si chiamerà Disney Play, il lancio è previsto entro la fine del 2019 e promette di rivoluzionare lo streaming, dare uno scossone a Hollywood e polverizzare la concorrenza: Netflix e Prime Video su tutti.

 

 

 

 

Lo scorso agosto il CEO della Disney, Bob Iger, ha rivelato alcune caratteristiche: sono numerosi i progetti originali attualmente in produzione - tra cui la prima serie TV live-action di Star Wars e, sul lato dei film, una versione live-action del classico Disney Lilli e il Vagabondo - che saranno accessibili in esclusiva solo sulla loro piattaforma.

 

Non solo: hanno già annunciato che entro la fine dell’anno prossimo tutte le proprietà Disney oggi presenti sulle altre piattaforme “torneranno a casa”, per NetflixPrime Video una volta scadute le licenze oggi attive su film e telefilm Disney quindi non ci sarà più modo di rinnovarle.

Come si traduce tutto ciò per noi consumatori?

 

Al momento attuale Disney ha quattro nomi importanti per le sue produzioni:

- Disney (sia live-action che studio di animazione),

- Pixar Animation Studios,

- Marvel Studios,

- Lucasfilm.

 

Questi continueranno senza dubbio a produrre con a disposizione dei mega budget e (una volta finalizzata l'acquisizione delle risorse di 21st Century Fox) le principali produzioni di Fox che rientrano nei progetti Disney (ad esempio, i film degli X-Men che si sposteranno su Marvel) saranno distribuite nelle sale di tutto il mondo come di consueto con un’uscita ogni tre o quattro mesi. 

 

 

 


I film con un budget medio come quelli prodotti da Fox 2000 o Fox Searchlight approderanno probabilmente su Hulu (piattaforma esistente negli Stati Uniti e presente nell’accordo con Fox) nel caso siano vietati ai minori, o su Disney Play in tutti gli altri casi, dopo un quasi ovvio passaggio iniziale in sala.

 

Quindi, invece di concedere licenze per servizi premium a pagamento o pubblicità, un film della nuova galassia Disney resterà nella galassia Disney: terminato il periodo in cui saranno ancora in piedi gli accordi precedenti con Starz o con Netflix, sarà la fine dei giochi per chiunque altro. 

 

E questo è un radicale cambiamento rispetto alla pratica corrente di tutti gli studios grandi e piccoli negli Stati Uniti.

 

Oggi a livello mondiale - dati i fenomenali risultati dei film Disney negli ultimi anni - prodotti di successo come Black Panther o Gli Incredibili 2 possono generare oltre 150 milioni di dollari dalle licenze per la pay TV e per la televisione supportata dalla pubblicità per un periodo di circa nove anni, iniziando ad essere trasmessi circa 7/8 mesi dopo la loro prima uscita nelle sale cinematografiche. 

 

 



La Disney abbandonerà questo gigantesco guadagno in nome di un margine di profitto sperato sui ricavi delle sottoscrizioni che a livello USA si aggirano intorno ai 6/8 dollari per abbonato al mese (e a quanto hanno annunciato si parla della stessa cifra a livello internazionale… sì: costerà meno di Netflix).


In termini pokeristici siamo vicini a un “all-in” per Disney: la scommessa è davvero enorme.


C’è però da dire che il colosso topesco non si muove senza delle solide basi: una ricerca di mercato Nielsen ha rivelato che all'interno di due target molto forti come gli “spettatori di film per famiglie” e i “fan di film di supereroi” sono rispettivamente il 94% e l'89% le persone che guardano almeno un film alla settimana in streaming.

[fonte: Ken Ziffren - The Hollywood Reporter]


Film per famiglie e film sui supereroi: vi viene in mente un altro studio che possa oggi battere la Disney su questi due fronti?

 

Quello che succederà e come verrà accolta in tutto il mondo la piattaforma streaming di Disney non si può chiaramente sapere, ma appare ormai evidente che la mossa dell’acquisizione degli asset di 21st Century Fox era, come avevano intuito alcuni osservatori tra i quali -concedetemelo- il sottoscritto, votata alla cannibalizzazione di qualunque prodotto della galassia per rimpinguare il catalogo della futura “Disney Play”.

 

Qualunque film Disney Pixar, tutti i film finora prodotti da Touchstone Pictures, i franchise di Marvel e di Star Wars, più tutto il pacchetto Fox che comprende titoli (e possibili franchise o già dichiarate espansioni di quelli attuali) come gli X-Men, Deadpool, I Fantastici 4, Avatar, Titanic oltre alle storiche serie animate di successo come I Simpson e i Griffin, quelle live action della ABC come Lost o Scrubs da poter mettere in catalogo o quelle più recenti ma che hanno già un nutrito fandom come American Horror Story e Modern Family, senza dimenticare gli innumerevoli documentari di National Geographic... 

 

 



Tutti questi titoli trasmigreranno da tutte le piattaforme streaming oggi esistenti per convergere solo ed esclusivamente su quella Disney, con in più il vantaggio di non avere delle licenze “a tempo” come hanno oggi Netflix ed Amazon ma potendo restare in catalogo virtualmente per sempre.

 

Senza più muoversi da lì.

E tutti i prodotti nuovi da quel momento in poi seguiranno lo stesso destino.

Il tutto, per 6 o 8 dollari al mese.

 

È davvero una scommessa enorme per Disney, che forse sta facendo preoccupare ben più di un azionista.

Ma ho come l’impressione che la concorrenza attuale sia molto, molto più preoccupata.


update del 19 settembre 2018: 

https://www.cinefacts.it/cinefacts-news-15/nuove-serie-tv-marvel-esclusive-per-disney.html

già: pare proprio che la concorrenza avrà di che preoccuparsi! 

Chi lo ha scritto

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337 commenti

Antonio Petta

3 anni fa

La disney è come il psg del 2012 comprava tutti i giocatori, tra un po' si compra anche telegranducato toscana

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tommaso Napoletano

4 anni fa

Personalmente trovo l'apertura di questa piattaforma un'ottima trovata; penso a tutti coloro che, come me, sono cresciuti con i prodotti (di qualsiasi tipo) targati Disney. Tuttavia trovo la dilagante preoccupazione leggermente eccessiva; parliamo di una piattaforma che offre un determinato tipo di contenuti non così vario in fin dei conti. Disney è un impero che nel mondo dell'animazione supera aziende come Netflix o Amazon magari, tuttavia il pubblico che richiamerà a se, pur non trattandosi di una nicchia, può' essere considerata non più di semplici "aficionados" alla casa produttrice di cartoni di/per eccellenza. Darà filo da torcere a Netflix? Forse si, ma la vastità di contenuti che offre la sopracitata piattaforma di streaming, da documentari/docufilm fino ad arrivare a serie tv provenienti da ogni parte del mondo, film e i sottostimati anime giapponesi, non credo possa essere messa a paragone. 

A parer mio, l'impatto non sarà più grave dell'impatto che ha avuto Dazn su Sky; un'irriverente schiaffo ad un colosso della contenutistica cinefila e non che, si ha dato fastidio, ma di certo è lontana dal "mettere in difficoltà il servizio (ormai di lusso) che offre. 

Magari si può parlare di specializzazione/settorializzazione; piattaforme come queste insieme ai colossi (chi più chi meno) porta il "compratore" a operare una scelta; serie tv generiche di qualsiasi tipo o cartoni? Tutto lo sport generico o SerieA, Nfl e compagnia cantante? 
L'unica differenza, purtroppo, sarà l'impatto nei nostri portafogli, portandoci nella maggior parte dei casi a non operare nessuna scelta, ma piuttosto a prendere tutto quello che ci viene propinato. 

Da ricordare che si sta parlando di aziende il cui focus è quasi esclusivamente puntato sul denaro e sugli introiti. Dagli torto...🐙

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Matteo Tocci

4 anni fa

Di questo passo la Disney prima o poi comprerà anche Netflix 😂

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Luca Rodo

4 anni fa

Sinceramente non mi meraviglio anzi me lo aspettavo. Era inevitabile che dopo l'espansione di Disney non provasse ad aggredire questo mercato visto la quantità di contenuti a sua disposizione.

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ilric

4 anni fa

Hail Mickey!

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Andy Dufresne

4 anni fa

Inizialmente costerà 6/8 dollari, ma poi? Il Topo che arraffa tutto non mi sembra una buona cosa; che dire, Heil Mickey!

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Daniele Scibetta

4 anni fa

Se, come hanno detto, punteranno solo su alcuni target, non vedo perché le altre aziende non possano sopravvivere con tipi di prodotti diversi. Fino ad ora, i contenuti originali di Netflix e Prime, togliendo quelli a carattere supereroistico, hanno funzionato (vedi OITNB, House of Cards, Sense8, American Gods, The Marvelous Miss M, TMITHC, The Crown etc...)

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Nuriell

4 anni fa

Non credo succederà, per quel che mi riguarda una piattaforma in più è solo un altro luogo diverso in cui andare a trovare le cose che voglio.

Sarò davverofelice quando ne avremo solo una con tutto lo scibile umano.

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OldBoy

4 anni fa

Io penso che questo non potrà che portare le altre piattaforme a trovare il loro target, diverso da quello per famiglie e/o da fan di supereroi, alzando il livello medio di tutto l'ambiente. Io personalmente molto probabilmente non mi abbonerei mai a un Disney Play con queste premesse, virando piuttosto su un netflix rivisitato che strizzi di più l'occhio al cinema d'autore

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Marco Natale

4 anni fa

Minchia quello che farà la Disney è davvero spaventoso

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