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I morti non muoiono - Recensione: il film invece boccheggia - Cannes 2019

La zombie comedy di Jarmusch con Bill Murray e Adam Driver diverte, ma non mi ha convinto fino in fondo 

I morti non muoiono (The Dead don't Die) è il film che ha aperto la 72ª edizione del Festival del Cinema di Cannes. 

 

Regia di Jim Jarmusch, cast incredibile che vede in prima fila Bill Murray, Adam Driver e Chloë Sevigny accompagnati da Tilda Swinton, Caleb Landry Jones, Steve Buscemi, Danny Glover, Tom Waits, Iggy Pop, Selena Gomez e RZA

 

La storia è una zom-com, una commedia con zombi dove si ride e si ribalta la figura del morto vivente che ormai è una figura classica del Cinema.  

 

 



La piccolissima cittadina di Centralville, di poco più di 700 abitanti, subisce le conseguenze di uno spostamento dell'asse terrestre che modifica l'influsso che la Luna ha sul nostro pianeta, con il risultato di riportare in vita coloro che sono sepolti sotto terra. 

 

Il tono e lo stile di Jarmusch sono ben riconoscibili, con dei protagonisti apatici che si lasciano scivolare la vita addosso e un tocco surreale in pressoché tutte le interazioni tra di loro. 

 

Ma se è vero che la risata è presente, lo è meno la soddisfazione a fine visione.  

 

 

 

Lungo tutta la durata de I morti non muoiono ho avuto costantemente la sensazione che mancasse qualcosa per renderlo completo, alcuni passaggi risultano quasi soporiferi e la chimica tra Murray e Driver, pur restando bravissimi entrambi, non scatta mai. 

 

C'è un Buscemi reazionario e iroso, una Swinton in un ruolo particolarissimo e un Iggy Pop che riesce a stare a petto nudo anche da zombi, c'è un gustoso inside joke dedicato ad Adam Driver e a Star Wars - l'attore è tra i protagonisti della nuova trilogia fantasy nel ruolo di Kylo Ren - e c'è ad un tratto una svolta completamente inattesa che si prende gioco del film stesso e che scherza apertamente con lo spettatore. 

 

Però il tutto mescolato insieme, a mio avviso, funziona fino a un certo punto.  

 

 

 

 

Perché se è evidente la critica che Jarmusch vuole mettere in scena e che tanto cara fu a George Romero e ai suoi morti viventi, lo è in una maniera così plateale e diretta da risultare didascalica e quindi poco corrosiva. 

 

Non si riescono a comprendere fino in fondo le motivazioni di alcuni personaggi - Tom Waits su tutti, in un ruolo volutamente lontano dal resto del cast - né addirittura il senso stesso di alcuni di loro, con una sorta di plot twist completamente inaspettato riguardante Tilda Swinton che, se da una parte stupisce, dall'altra fa chiedere il perché di una scelta così esagerata e fuori registro.  

 

Gli zombi de I morti non muoiono non sono originali e i vivi che si trovano ad affrontarli lo fanno con poca convinzione, quasi rassegnati. 

 

 

 

 

Ma la rassegnazione è anche quella dello spettatore, di fronte a un film di un genere che è già stato più volte ribaltato anche in forma comica, con però dei risultati più rotondi sia dal punto di vista dello zombie-movie che della commedia. 

 

La mia sensazione a fine visione è quindi stata quella di un'ottima occasione sfruttata a metà, un insieme di scene spesso riuscite ma che non danno mai l'idea di un qualcosa di strutturato. 

 

Resta sottinteso che I morti non muoiono è consigliato comunque, non fosse altro per vedere le prove di attori di questo calibro inseriti in un contesto assolutamente fuori dal normale, e per godere del gioco che Jarmusch sceglie di fare con Driver e con noi. 

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