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Bif&st 2019: l'omaggio al Maestro Ennio Morricone, profeta e artigiano

Racconto di una giornata interamente dedicata a Ennio Morricone

Ennio Morricone è un monumento di fama mondiale, capace di rappresentare al meglio l'eccellenza e l'orgoglio italiano.


Non è soltanto un simbolo del Cinema nostrano e della nostra prestigiosissima Scuola di Musica da Film.

Ennio Morricone è uno dei più fieri esponenti dell'arte italiana tout court.

 

Lo status raggiunto dal compositore romano è talmente elevato da spingere Quentin Tarantino a paragonarlo ad autentiche divinità del pantheon della musica di ogni epoca come Mozart, Beethoven e Schubert all'interno del discorso con il quale il regista di Knoxville accettò per conto del compositore italiano il Golden Globe vinto per The Hateful Eight.

 

[Il video completo del discorso di Tarantino ai Golden Globes 2016]

 

 

Non stupisce, dunque, che a una figura così leggendaria continuino ad essere assegnati premi e dedicate retrospettive.

 

Era inevitabile, quindi, che anche un festival giovane e in crescita come il Bif&st - Bari International Film Festival decidesse di dedicargli una fetta molto importante della sua decima edizione, che è partita nella mattinata di sabato 27 aprile e si chiuderà sabato 4 maggio, presentando ben due mostre fotografiche dedicate alla sua figura, una serie di incontri incentrati sulla sua vita e le proiezioni in formato 35mm di ben 42 dei 524 film musicati da Morricone nel corso della sua immensa carriera.

 

Alla figura del compositore è stata legata a doppio filo l'inaugurazione del Festival, tanto che l'organizzazione ha voluto far coincidere la cerimonia nella quale Morricone avrebbe ricevuto le chiavi della città di Bari con un'autentica festa del cinema italiano e internazionale, alla quale noi di CineFacts.it non potevamo che prendere parte.

 

Alla chiamata del direttore artistico del Bif&st, Felice Laudadio, e della presidentessa Margarethe von Trotta hanno risposto ben tre Premi Oscar italiani: Giuseppe Tornatore, assiduo collaboratore di Morricone, Nicola Piovani, tra i più noti colleghi italiani del Maestro, e Gianni Quaranta, scenografo di alcuni capolavori musicati da Morricone, Novecento su tutti. 

 

Un parterre d'eccezione per celebrare una figura irripetibile della Settima Arte mondiale.

 

E non è finita qui: a causa di impegni lavorativi in Grecia, non ha potuto prender parte alla cerimonia una quinta vincitrice degli Academy Awards, Milena Canonero, che ha provato fino all'ultimo a presenziare al Teatro Petruzzelli in onore del Maestro.

 

 

[I quattro premi Oscar Nicola Piovani, Ennio Morricone, Giuseppe Tornatore e Gianni Quaranta sul palco del Teatro Petruzzelli© Bif&st]

 

 

Proprio Nicola Piovani, inevitabilmente influenzato dalla figura di Morricone in quanto compositore, ha voluto consegnare alla platea la più bella definizione che si potesse dare del Maestro Ennio Morricone:

 

“Ennio è un Maestro. Noi, giustamente, lo chiamiamo così.

"Maestro" è una parola con due accezioni: quella legata alla tradizione artigianale, dal momento che la parola origina dal mestiere nei cantieri, e quella riservata ai poeti, ai profeti, a chi segna la strada e sembra irraggiungibile.

 

Morricone è capace al contempo di essere un esempio e di curare il dettaglio nel senso più artigiano del termine.

Lui è l'unico a contemplare entrambe le accezioni.  

 

Noi tutti compositori dobbiamo moltissimo a Ennio Morricone: prima di lui la colonna sonora, pur composta da eccellenti autori, non veniva quasi considerata ma lui è riuscito, per primo, a dare smalto e visibilità al nostro lavoro.  

Tutta l’Italia gli deve molto.

L’Italia di Dante Alighieri, di Giotto, di Giuseppe Verdi, è anche l’Italia di Ennio Morricone!”

 

A questo punto un commosso Morricone si è lasciato trascinare dall'emozione, regalando alla platea una personalissima visione del suo apporto alla Settima Arte, scandita da degli aneddoti che hanno al contempo divertito ed emozionato tutti i presenti:

 

"Io penso sempre di non meritarmi niente. Io faccio solo quello che so fare.

 

Noi compositori abbiamo un compito infausto.

Arriviamo sempre alla fine, creiamo la nostra musica e i registi devono accettarla per quello che è, che vada o non vada bene. 

Qualche volta lo fanno a malincuore.

 

A me spesso dicono che va bene, che mi riesce farlo, ma non è questo quel che conta. Noi compositori viviamo la tragedia di essere gli ultimi ad arrivare.

 

Pasquale Festa Campanile neanche voleva ascoltarle le mie musiche, diceva che dovevano andargli bene per forza.

Ce n'è solo uno che mi fa avere le sue educatissime note a fine lavoro: Peppuccio Tornatore, l'unico al quale continuo a rispondere.

 

Proprio a lui, una volta, ho voluto fare uno scherzo: dovevo creare la musica per una scena difficilissima all'interno di uno dei dodici film che abbiamo fatto insieme.

Era una scena difficilissima per tutti: per il regista, per gli attori e anche per me.

 

Scrissi due brani: uno che palesemente non andava bene e uno che, invece, era pensato per funzionare all'interno di quella scena.

 

A Peppuccio feci sentire quello meno adeguato.

E lui mi disse "Ma che hai fatto? Ma che hai fatto?".

 

Senza dir nulla, presi il secondo brano, lo passai al lettore e lui mi disse "Questa va bene!"

A quel punto gli dissi: "Lo so che va bene, l'ho pensata apposta.

Però volevo vedere fino a che punto ti facessi andar bene il mio lavoro!" "

 

 

[Ennio Morricone riceve le chiavi della città dal sindaco di Bari Antonio Decaro. © Bif&st]

 

 

Inutile sottolineare una volta di più quanto i presenti al Teatro Petruzzelli fossero pervasi da un'emozione unica, pienamente condivisa con il commosso compositore.

 

La figura di Ennio Morricone, già capace di attrarre in maniera tanto magnetica, ha assunto un nuovo aspetto, ancor più sfaccettato e irresistibile: che lo si chiami Maestro, Poeta, Profeta o Artigiano, nessuno potrà mai negare che Morricone abbia dato vita, grazie alla sua musica, ad alcune delle più forti emozioni che gli amanti del Cinema abbiano mai provato davanti a uno schermo.

 

E noi, per questo, non possiamo far altro che continuare a ringraziarlo.

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