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Walk Up e The Novelist's Film: Hong Sang-soo al FKFF 2023

Il Florence Korea Film Festival 2023 ha presentato tra le sue gemme due dei più recenti film di Hong Sang-soo

Hong Sang-soo è uno dei più interessanti casi critici degli ultimi anni.

 

Si tratta di uno dei più importanti e prolifici nomi del Cinema mondiale, ma non ha tratto alcun giovamento dal recente interesse generatosi sul Cinema sudcoreano, complice il successo di Parasite: molti dei suoi film sono infatti rimasti inediti in Italia e pertanto sconosciuti al pubblico nostrano.

 

 

[Hong Sang-soo con la sua musa Kim Min-hee, premiata nel 2017 a Berlino per On the Beach at Night Alone]

 

 

Com'è possibile che un autore capace di vincere il premio della sezioone Un Certain Regard al Festival di Cannes, il Pardo d'argento per la regia e il Pardo d'oro al Festival di Locarno, i tre principali Orsi d'argento al Festival di Berlino e decine di altri premi nazionali e internazionali sia quasi del tutto sconosciuto al pubblico italiano?

 

È uno dei grandi misteri cinematografici del nostro Paese. 

Comprenderne le ragioni è tutt'altro che semplice: lo stile di Hong Sang-soo è incentrato su lunghe e apparentemente semplici conversazioni tra personaggi, inseriti in contesti quotidiani. 

I temi scandagliati sono tutt'altro che banali: la crescita, la solitudine, l'evoluzione artistica e le dinamiche umane. 

Un perfetto connubio di leggerezza e profondità calibrato da una messa in scena a prima vista minimale e caratterizzato da lunghi piani fissi, dal bianco e nero e da sporadiche ed enfatiche zoomate.

 

Uno stile peculiare che dispone di tutte le caratteristiche necessarie per meritare una chance anche dinanzi al nostro pubblico.

Il Florence Korea Film Festival 2023 fornisce in questo contesto un grande servizio alla comunità cinematografica, portando in sala i due film presentati da Hong Sang-soo sui principali palcoscenici internazionali nel corso del 2022: The Novelist's Film e Walk Up.

 

[Il primo dei due film di Hong Sang-soo presentati in sala al FKFF 2023: Walk Up]

 

 

Hong Sang-soo è erede di quel Cinema di parola e ingegno che ha visto in Éric Rohmer il suo massimo interprete: ama inserire i personaggi in un contesto borghese e le lunghe conversazioni spesso si snodano in contesti conviviali, come le tavolate, li hotel o i bar. 

 

Situazioni comuni in cui i personaggi sono all'interno di un'apparente zona di comfort, che però spesso si rivela capace di farne emergere debolezze, passioni e ambizioni. Le due opere presentate al FKFF si inseriscono perfettamente in questo solco autoriale, mostrandosi come due piccole gemme, tra gli autentici fiori all'occhiello della rassegna fiorentina.

 

Il primo film mostratoci dal festival è Walk Up, reduce dalla première mondiale nell'ultima edizione del Toronto International Film Festival: il film mostra il regista Byung-soo che accompagna la figlia Jeong-su a casa di una celebre interior designer, la signora Kim. 

L'opera si snoda lungo quattro episodi all'interno della casa e dei suoi vari livelli. Gli stessi non sono apparentemente interconnessi da un reale legame di precisa susseguenza.

 

Si tratta, di fatto, di macro-conversazioni all'interno della casa sui temi ricorrenti della filmografia del regista: le dinamiche sociali, gli impulsi artistici, i legami di parentela e la percezione che ogni nostra azione può ricevere.

 

 

[Nel Cinema di Hong Sang-soo cibo e bevande sono spesso autentici co-protagonisti]

 

 

Ogni episodio è separato dal seguente da un gesto semplice come quello di alzarsi, spostarsi e cambiare ambiente. In questo modo sembrano subire delle piccole variazioni anche gli stessi personaggi, non è un caso che il film sia dominato dal senso di verticalità. 

 

Come spesso ama fare, in Walk Up Hong Sang-soo rifrange la realtà a proprio piacimento, trasformando la casa della signora Kim in un luogo con delle caratteristiche narrative del tutto peculiari: l'apertura delle porte, i suoni della casa, la possibilità di affacciarsi al balcone sono tutti elementi in grado di trasformare, in maniera sottile ma estremamente percepibile.

 

Si tratta di un microcosmo riflessivo, in cui ogni stacco di montaggio è in grado di aprirci uno spiraglio su una realtà leggermente diversa. Lo notiamo dalle piccole incongruenze nelle parole dei personaggi e da gesti apparentemente contraddittori.  

 

[Il trailer di The Novelist's Film, con cui Hong Sang-soo ha impressionato il Festival di Berlino 2022]

 

 

Dalla stessa matrice proviene anche The Novelist's film, in cui Hong Sang-soo ci presenta la scrittrice Jun-hee e i suoi vari incontri, ivi inclusi quelli con il regista Hyo-jin e con l'attrice Gil-soo, interpretato dalla musa del regista, una sempre eccezionale Kim Min-hee.

 

L'opera, premiata con il Gran Premio della Giuria a Berlino 2022, rappresenta un'accuminata disamina delle tendenze dei tre artisti coinvolti, tra ambizioni, rapporto con la dimensione commerciale del loro lavoro e necessità di riservatezza.

 

Ancora una volta a dominare la narrazione sono i lunghi dialoghi tra i personaggi, anche se stavolta una grande importanza è rivestita dalla scenografia natuale: la necessità di esplorare l'esterno - sublimata dalla silenziosa presenza della COVID-19 nelle vite dei protagonisti, come desumbile dall'uso ripetuto delle mascherine - trova sbocco in alcuni meravigliosi squarci pittorici, che il regista inserisce con grande naturalezza nel contesto narrativo.

 

Non a caso Gil-soo, oltre a possedere spiccate doti artistiche, dispone di un senso dell'olfatto molto sviluppato che le permette di riconoscere gli odori del cibo a grande distanza. Si tratta di un piccolo omaggio dell'autore ai piccoli piaceri della vita, che non hanno mai smesso di dominare i suoi film malgrado le strette del periodo pandemico.

 

 

[La natura, il bianco e nero, i semplici piaceri della vita, Kim Min-hee che interpreta un'artista: come riassumere in un quadro la poetica di Hong Sang-soo]

 

Come spesso succede con le sue opere in entrambi i film è fondamentale la pulizia dei quadri e l'uso degli alcolici, che sembrano essere il naturale propellente verso nuovi stati di coscienza dei protagonisti e nuove realtà.

 

Si tratta dell'ennesimo mezzo, del tutto familiare, con cui l'autore raggiunge lo spettatore per parlare anche di sé.

Un ruolo prominente nelle due opere è ricoperto infatti dai due registi, entrambi interpretati da Kwon Hae-hyo, attraverso il quale Hong si mette a nudo, senza lesinare l'autocritica. 

La sua produzione artistica è d'altronde sospesa tra tutte le tensioni espresse nelle sue opere: lasciarsi affiorare in maniera così delicata è però una dote da autentico Maestro.

 

Esaminati congiuntamente Walk Up e The Novelist's Film si presentano come due perfetti saggi per introdurre il pubblico all'opera di Hong Sang-soo: un autore capace di mostrare come non ci sia bisogno di budget elevati o di un'azione ritmata per mirare dritto all'animo dello spettatore. 

Svolgendo quello che non esito a definire un autentico servizio, il FKFF 2023 ci ricongiunge con il ruolo di natura sociale di queste kermesse, ovverosia portare le pellicole anche meno note laddove dovrebbero essere ammirate, in sala. 

 

Non resta che sperare che le prossime opere di questo meraviglioso autore possano trovare una più fortunata distribuzione.

Poter ammirare al cinema il lavoro di Hong Sang-soo è un autentico privilegio per tutti i cinefili, un privilegio del quale speriamo di non doverci più privare. 

 

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